martedì 31 agosto 2010

Mongolia (Notizie via satellite!)

Siamo accampati a 2500 metri, vicino ad un ruscello, in cielo si vede la via lattea da da SW a NE. Provvidenziale vista la temperatura il nouvo sacco a pelo russo! Accendo il satellitare Thuraya solo la sera (Mongola chiaramente) per risparmiare la batteria. Bye.

domenica 29 agosto 2010

Barnaul – Mongolia

Siamo partiti venerdì da Barnaul, un giorno dopo quanto programmato, perchè le gomme sono arrivate in ritardo (mercoledì) e abbiamo finito il montaggio mercoledì tardo pomeriggio, inoltre Vania (il figlio di Nataly e Den) ha iniziato a piangere perchè voleva rimanessimo là ancora…

Den e Nataly ci hanno accompagnato a prendere le moto al parcheggio, poi in farmacia, poi ci hanno scortato fino fuori città. Sono stati di una gentilezza incredibile, sono stati come una famiglia per noi in questa settimana, erano veramente felici che fossimo là da loro, ed erano realmente preoccupati per noi per la parte rimanente del nostro viaggio…

Quasi 800km ci dividevano dalla Mongolia. Li abbiamo percorsi in tre giorni, percorrendo circa 270km ogni giorno. Non è stata una cosa programmata, ma il ritmo è stato questo. Il primo giorno abbiamo campeggiato poco dopo Gorno Altajsk, sulla riva destra del fiume Katun: campeggiati in mezzo alla natura, luna quasi piena… e mega albergo-discoteca in lontananza, lato opposto fiume, con musica a palla per quasi tutta la notte… I monti Altaj sono infatti una località di villeggiatura per i russi di queste parti, e in particolare Gorno Altajsk. Il secondo giorno abbiamo percorso altrettanta strada, e ci siamo fermati nei pressi del fiume Chuya (affluente del Katun) che abbiamo poi seguito fino al confine. Durante la giornata si sono viste molte tende a bordo strada, lungo il fiume: in queste zone, oltre alle persone che campeggiano per il weekend, si pratica molto il rafting (avevamo visto infatti qualche imbarcazione la prima sera). Mi aspettavo questi monti un po’ diversi: il paesaggio è suggestivo, pare quasi di essere in Austria o Svizzera (se non fosse per qualche particolare che ti ricorda che sei in Russia… tipo le case, qualche latrina alle stazioni di servizio, etc.) ma mi aspettavo fossero più particolari, e soprattutto più alti, almeno nella prima parte. La prima sera eravamo infatti a soli 300m s.l.m., la seconda sera sugli 800. Ora siamo invece a 2100m, al confine con la Mongolia: la frontiera era infatti chiusa oggi, quando siamo arrivati. Pensavamo di poter almeno entrare in “terra di nessuno”, ci aspettavamo che la frontiera mongola fosse chiusa per il weekend, ma non anche quella russa… Siamo quindi accampati a bordo strada, a pochi metri dal confine, a Tashanta (quanto sarà lunga la terra di nessuno se Tashanta sulla cartina sarà a 15-20km dal confine Mongolo?!?) in attesa delle 9 di domattina, quando le frontiere apriranno, e noi ci dirigeremo verso Olgiy. Siamo qui con un gruppo di inglesi del Mongol Rally, in ambulanza, poi altre due ambulanze, con mezzo 4wd d’appoggio, partite dall’Olanda per “Ambulance to Mongolia”. Poi una Peugeot 305 rossa con due australiani, e una “jeep” (“Mongoliara”) con 3 spagnoli, baschi, partiti 2 mesi fa dalla Spagna, diretti a Ulanbator. Venderanno la macchina (o almeno ci proveranno) e torneranno in aereo. (ci hanno raccontato che nel 1995 sono andati in aereo in India, in 5, e hanno comprato 4 Royal Enfield, con cui sono tornati in Spagna!)

Prima di cena ho passato un po’ di tempo sulla moto: ho aumentato ancora il precarico del mono posteriore (su consiglio sia di cobra che di Ture). Ora sono quasi a precarico massimo, con freno in compressione praticamente quasi al massimo. Vedremo come si comporterà la moto così… Sono un po’ preoccupato per il mono posteriore, perchè è stato molto sollecitato, con tutto il peso che ho caricato, e perchè vedo lo stelo bello umido di olio, e pure il fondo corsa, come se ci fossero dei trafilamenti… anche per questo ho aumentato volentieri il precarico, sperando di preservare un po’ di più l’ammortizzatore. Poi ho chiuso alla meno peggio con del nastro telato due lacerazioni dei soffietti degli ammortizzatori anteriori. Niente di grave comunque. Infine, ho guardato un po’ sconsolato le gomme, i miei T63 da fuoristrada, che secondo me si sono notevolmente consumati da Barnaul a qua… ma ce la faranno! e poi, come mi ha detto Adam, dopo un vistoso consumo iniziale, dovrebbero dopo un po’ assestarsi.

Abbiamo passato la serata con i 6 inglesi e i 2 australiani, ma è stato triste rendersi conto, dopo comunque due mesi che si mastica inglese quotidianamente con tutti, delle enormi difficoltà a capire l’inglese dei madrelingua…

Il paesaggio di questo tratto finale di Russia è un preludio alla Mongolia: montagne, ampie vallate d’alta quota, bel tramonto. La Russia non ci ha poi deluso per quanto riguarda le strade: le migliori finora trovate dalla Turchia fino a qua. A parte qualche breve tratto in ricostruzione, sempre buon asfalto, con segnaletica sia orizzontale che verticale. Ne avremo nostalgia in Mongolia?!? Chissà…

Ora si dorme, la pioggia che prima era arrivata, leggera, ci dà tregua. Oggi il sole scottava, ora fa freddo, ma in tenda siamo ben coperti. Buonanotte.

Mongolia, finalmente arriviamo!

domenica 22 agosto 2010

Barnaul

Quì a Barnaul siamo ospiti di una coppia di ragazzi gentilissimi, Nataly e Dan, anche loro trovati da Ture tramite couchsurfing. Hanno un appartamento piccolissimo al quinto piano di un condominio in centro città, dove vivono con loro figlio, e il loro grande cane (un Bobtale). Io e Marco ci chiedevamo dove avremmo dormito, visto che l’appartamento è composto da un soggiorno con divano, una mini cucina, e bagno. La risposta l’abbiamo avuta la sera: i ragazzi trasformano il divano in letto matrimoniale, e ci dormono loro. Per noi sul pavimento un materasso gonfiabile, che si è rivelato davvero comodissimo. Fatto questo, non rimane molta superficie libera nell’appartamento, e il cane la occupa completamente. E’ davvero singolare che dei ragazzi si offrano di ospitare gente quando già l’appartamento io lo riterrei piccolo per loro… Ma è davvero incredibile quanto siano felici di averci qua con loro, quanto siano gentili nel prepararci da mangiare, lavarci qualche indumento in lavatrice, accompagnarci a destra e a manca in città per quello che ci serve (pignone catena per Marco, forse nuovo sacco a pelo per me, etc.)

La prima sera, venerdì, siamo stati assieme a loro ad un concerto,

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in una specie di casa abbandonata non lontano dal centro città, una sorta di centro sociale, anche se centro sociale non è (è una proprietà privata, messa a disposizione per qualche festa). Il posto è davvero singolare, accogliente, simpatico! Il gruppo che suona (www.drugiedyadi.com) è spettacolare: DSCN3426

musica similbalcanica, tra il country e il bossanova (dice Marco). Conosciamo Peter, il leader, amico di Dan. E’ il cantante, nonchè violinista, del gruppo. Ha avuto un’educazione classica, al conservatorio di Novosibirsk, e ha poi girato l’Europa come artista di strada per 10 anni, è stato anche a Genova. Si complimenta con noi per l’attenzione degli italiani, in base alla sua esperienza, nell’ascolto della musica classica. Gli chiediamo se possiamo comprargli un disco (forse oggi Nataly riesce a farcelo avere), poi lo spettacolo ricomincia. Sono un gruppo professionista, i componenti sono originari di Barnaul, quindi fanno questa serata per la loro città. Riescono davvero a coinvolgere il pubblico, con canzoni classiche russe, una canzone tipica della città di Barnaul, con battute e gag. Ad esempio alla festa ci si può sposare (per scherzo ovviamente): molti ragazzi e ragazze lo fanno, ci sono a disposizione un abito da sposa e un gruppo che suona una specie di danza nuziale. E’ molto originale! Non so se da noi le ragazze lo farebbero, mi vien da pensare che sarebbero superstiziose ad indossare un abito da sposa prima del matrimonio… Scopro che qua mettono la fede sull’anulare della mano destra. E che fanno il segno della croce “al contrario” (prima a destra e poi a sinistra). La Chiesa Ortodossa vuole così. Non lo sapevo. Anche qua si grida “bacio! bacio!” agli sposi novelli.

Tra birre, balli, un trenino come in Italia si fa ad ogni festa, e gente ubriaca, la serata volge al termine. Fuori fa freddo, come sempre quando cala il sole e si fa notte qua. Ci dicono che quest’estate è stata davvero mite, incredibilmente “fredda” rispetto ai soliti 40° degli altri anni. D’inverno qua si arriva anche a –40, con anche 2m di neve…

Ieri (sabato) a mezzogiorno siamo stati a vedere una gara di motocross, alle porte della città. La Siberia Cup. Prima girano i bimbi, 8 anni. Poi gli adolescenti, 14 anni. Poi i più grandi.

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Lo spettacolo aumenta con l’aumentare della potenza dei mezzi, ovviamente. Non è una grossa manifestazione (rispetto ad un challenge che ho visto in Italia) ma è coinvolgente! Dopo le gare, andiamo a cercare il pignone per Marco, da un concessionario multimarca, dove vedo lo spider Can-am (circa 19000 euro) e molte moto usate, che noto costare molto più che in Italia (quasi 4000 euro per un cbr 900 del 96, e quasi 7000 euro per un’R1 del 2005…quasi il doppio che in Italia mi sa…). Cerchiamo poi in 3 negozi un sacco a pelo un po’ più pesante per me (qui la notte in tenda fa davvero freddo, e il mio sacco a pelo da mezza stagione non va benissimo…); non hanno esattamente ciò che cerco: o sono troppo pesanti (come peso in kg intendo) oppure non abbastanza pesanti (come riparo dal freddo…). Ci sto ancora pensando, su cosa fare…

Torniamo a casa, mangiamo qualcosa (ormai sono le 15) e poi andiamo al fiume: a circa 30km sudovest dalla città, ci aspettano i genitori di Dan, una coppia di loro amici, e Ivan, il figlio di Nataly e Dan. Dalla strada principale si stacca una strada disastrata, verso l’Ob. La percorriamo piano piano con l’X-Trail di Dan (guida a destra, importato dal Giappone, come moltissime auto qua. Dan e Nataly sono andati in treno fino a Vladivostok e sono tornati con l’auto. Il tutto, dicono, si è rivelato molto più conveniente che comprare la macchina qua. Molti, qui, fanno di questi viaggi il loro lavoro). Arrivati sulla riva, il padre di Dan ci porta con un gommone a motore su un’isola al centro del fiume,

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dove loro sono accampati, per la giornata, con tenda, e tutto il necessario: il padre di Dan è un bravo pescatore (e orgogliosamente ci dice che è anche un bravo cacciatore), pesca sul fiume alcuni pesci e li cucina lì, sulla spiaggia, alla griglia. Li mangiamo “a scottadito”, nel vero senso della parola: con le mani, appena presi dalla griglia. Sono di un sapore incredibile: naturali, senza sale, senza olio, buonissimi. Le spine sono quasi morbide, al punto che si possono masticare e mangiare. Davvero eccezionali. Addirittura meglio degli sgombri di Bruno! (il mio vicino di casa, in Italia)

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Io e Marco costruiamo un castello di sabbia assieme a Ivan, sulla riva.

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E’ ormai il tramonto, il paesaggio e i colori si fanno davvero incredibili. Come la quantità di zanzare! Tornati in “terraferma” incontriamo gruppi di famiglie russe, accampate a riva per il weekend, con vecchi camion allestiti a camper, con musica e falò. Ci offrono della vodka, e vogliono cucinarci degli “shashlik”. Io rifiuto (non bevo alcool), Marco assaggia uno shot.

Oggi andremo nella casa di campagna dei genitori di Dan, dove hanno una banya, domani vedremo come procedere con le gomme e il resto, per poi prepararci alla ripartenza.

giovedì 19 agosto 2010

Semey (KZ) – Rubtsovsk (RUS)

19-08-2010   155km

Questa mattina sveglia alle 8, colazione in albergo (cotoletta di carne macinata, e purè…) dove incontriamo nuovamente i due ragazzi di Almaty, che salutiamo. Si parte con calma dall’albergo, con il parcheggiatore che ha una paura fottuta che ce ne andiamo senza dargli i suoi 200tenge (circa 1 euro): infatti me li ha chiesti ben 3 volte… Regalo i semi di girasole al portiere (li avevo comprati tutto entusiasta ieri sera, poi mi son accorto che, come in tutta l’Asia centrale, non sono decorticati…qui la gente ne va pazza, e sono degli artisti a togliere la buccia: mettono il seme tra i denti, e in un lampo eccolo decorticato. Per me invece è un’impresa impossibile…)

Puntiamo a nord, ed ecco che subito, appena usciti dalla città, il paesaggio cambia come d’incanto: dove sono finite le distese deserte di ieri? dov’è finito il paesaggio brullo degli ultimi 2000km? Da sud a nord della città una metamorfosi per me stupefacente. D’un tratto mi sembra di trovarmi in Finlandia, rotta verso Capo Nord, e non più in Kazakistan: prato verde a sinistra, erba alta. Foresta di aghifogli a destra. Cielo terso, azzurro intenso. Aria fresca, al punto che dobbiamo fermarci a metterci un maglioncino (mentre al sole, da fermi, si suda!). Ogni tanto un piccolo laghetto: prima uno a sinistra, poi uno un po’ più grande, a destra. Una sensazione di libertà incredibile: sarà il sole alle spalle che mi illumina la strada, saranno gli stormi di uccelli che, passando, scomodiamo dalla strada; sarà questo profumo nuovo nell’aria, ma quest’oggi la giornata ci sorride, più del solito. Bene!

Ci fermiamo a mangiare qualcosa, prima di arrivare in frontiera, e troviamo un bel posticino, che quasi ci invita a rimanere per pranzo, tutto diverso dalle solite “bettole” dove non sai cosa fidarti di ordinare… La strada è deserta, non passa nessuno. E allora faccio una considerazione: se ieri avevo pensato che le città del Nord del Kazakistan non possono commerciare con il sud del Paese (con Almaty per intenderci) data la qualità delle strade, data la distanza, e dato che non avevo visto molti camion passare, e avevo quindi dedotto che forse commerciano con la vicina Russia; oggi mi chiedo: ma se questa strada che è la direttrice principale con la Russia è deserta, con chi commercia Semey? Forse con la lontana Astana? non penso neppure tramite via ferrata, dal momento che le ferrovie incrociate sono a binario unico, i treni che si vedono passare sono pochi, e carichi prevalentemente di legname… Mah…

Oggi Marco “festeggia” i 3 mesi dalla sua partenza da Padova: Auguri! :-)

Siamo alla latitudine di Padova, e stiamo salendo verso nord, ma l’aria è pungente, fa quasi freddo. Arriviamo quindi alla frontiera. C’è coda. Attendiamo al di fuori della dogana Kazaka. Quando la guardia alza la sbarra e ci fa passare, sbrighiamo comunque le formalità in poco tempo. Ora tocca alla Russia. Siamo in terra di nessuno, e c’è di nuovo coda. Quì l’attesa è ben più lunga, quasi un’ora direi. Arriva il nostro turno, chiediamo di evitare di passare con le moto sul tratto di sabbia all’ingresso (vediamo poi che si tratta in realtà di segatura) e veniamo accontentati. Controllo passaporti: dobbiamo compilare la carta di immigrazione, e un gentile giovane poliziotto che parla un minimo di inglese si preoccupa di chiederci se abbiamo bisogno di aiuto. Ci indica poi di andare alla dogana, per la dichiarazione. E qui inizia una lunga storia, che cercherò di riassumere al meglio: mi aspetto di compilare una dichiarazione, come fatto all’ingresso di tutti i Paesi dell’asia centrale finora. E invece ci chiedono direttamente di mostrar loro una dichiarazione, come se dovessimo già averla. Dicono di mostrare loro quella che ci hanno dato in Kyrghyzstan: ma mica ci siamo stati noi in Kyrghyzstan! Chiedono allora quella uzbeka, o kazaka. Infatti poco fa non mi hanno chiesto la dichiarazione all’uscita dal Kazakistan… faccio finta di non capire, dicendo che non ho nessuna dichiarazione, poi mi fanno capire che c’è l’unione delle frontiere, e che la stessa dichiarazione già fatta vale anche per la Russia. Recupero quindi la dichiarazione fatta all’ingresso del Kazakistan, ed esprimo la mia gioia nel non dover compilare l’ennesima dichiarazione! il mio sorriso si spegne però subito, quando mi fanno notare che nella dichiarazione è indicato che è valida fino al 23 agosto (i famosi 30 giorni dall’ingresso in Kazakhstan). Poco male, dico loro che quella è la validità in Kazakhstan, e che ora sto entrando in Russia. Ma insistono, che dovrò lasciare la Russia entro il 23 Agosto. Ma siamo pazzi? Ma oggi è il 19 Agosto, e il mio visto vale fino all’11 Ottobre! Ma stiamo scherzando? Dico loro che rifaccio una nuova dichiarazione, ora, e mi devono dare validità fino alla fine del mio visto. Dicono che non è possibile. Dicono che la dichiarazione si può estendere solo alla data di scadenza, e che dovrò presentarmi quindi in frontiera il 23: o a quella con la Mongolia, o dovrò tornare qua. Sono veramente allibito. Ribadisco che la validità della dichiarazione del Kazakhstan ora non vale niente, non c’entra, che qua siamo in Russia! Faccio notare che il mio visto kazako scade il 21, come potevo arrivare in frontiera il 23? La guardia mi dice che devo stare qua in frontiera fino al 23, che solo in tale data possono estendere la validità della dichiarazione. La butto in ridere, e chiedo dove posso piantare la tenda… Mi sembra veramente che siamo arrivati all’assurdo! Marco mi da una mano e chiede se si può fare qualcosa a Barnaul, all’Ufficio di Polizia. Dicono di no, solo in dogana, in frontiera. Dico loro che siamo in frontiera, e che loro possono estendermi la validità della dichiarazione: come lo possono fare fra 4 giorni, lo possono fare ora! Porgo loro la mia penna, e gli faccio cenno di scrivere. Mi dicono di andare, che non ci saranno problemi all’uscita verso la Mongolia. Però il poliziotto, quello che parla inglese, dice che secondo lui avrò problemi con quella dichiarazione, all’uscita, se uscirò dopo il 23… E’ paradossale, non sanno che fare!! uno mi dice di andare pure avanti, un altro mi dice che potrebbe essere un problema, un altro cerca di convincermi che in 4 giorni ce la facciamo ad arrivare in Mongolia: si ma io ho un visto di 2 mesi, perchè devo correre? Noi dobbiamo fermarci a Barnaul! Insisto che devono modificarmi loro la dichiarazione, ora. Mi portano quindi dentro in un ufficio, dove un poliziotto inserisce tutti i miei dati nel pc, stampa un’etichetta che appone sulla dichiarazione kazaka, timbra, firma, ed ecco che magicamente la dichiarazione è estesa ben oltre il necessario: fino al 19 novembre, tre mesi! vedi che non era poi così impossibile? Marco mi dice che dovevo stare più calmo, che mi sono alterato un po’ troppo. E’ possibile, ma non me ne sono reso conto. Però ho ottenuto ciò che era sensato. E semplice. Ma vuoi vedere che sono il primo ad essere passato di qua a trovarmi in questa situazione?

Dopo più di 3 ore complessive, finalmente usciamo, e siamo in Russia! Foto al cartello (piccolo…) di ingresso… e rotta verso nord. E’ tardi, sono già le 17 (abbiamo portato avanti di un’altra ora l’orologio: ora siamo +5 rispetto all’italia!) Ci fermiamo a Rubtsovsk, per mangiare qualcosa. Troviamo un bel posto in centro, dove mangiamo davvero bene! Chiediamo quindi per un hotel economico: il primo non ha stanze a disposizione, il secondo accetta solo russi. Ma la ragazza alla reception telefona ad un’amica, che mette a disposizione un appartamento (dove siamo ora per la notte). 1000 rubli (26 euro): accettiamo. L’”amica” arriverà a prenderci tra dieci minuti. Finchè aspettiamo, chiacchieriamo con 3 ragazzi russi: ci dicono che lavorano nel settore degli olii, alla Gazprom (io non sapevo neppure che facessero anche olio alla Gazprom…) ci regalano depliant, accendini, penne, facciamo una foto di gruppo, ci scambiamo gli indirizzi, e ci dicono di contattarli per qualsiasi problema a Barnaul. Ottimo. 

La ragazza bionda (l’”amica”) arriva, la seguiamo, noi in moto e lei in macchina, fino alla periferia del paese, dove ci fa entrare in un appartamento al piano terra di un casermone stile sovietico (o siciliano, dirà Marco): non un gran chè, vecchio, non brilla di pulizia, ma non male secondo me, per una notte. Marco preferirebbe la tenda. E infatti decide di dormire comunque su materassino e sacco a pelo. Io copro il divano con delle lenzuola. Le moto sono in un parcheggio a pagamento, non lontano da qua.

Domattina si punta ancora a Nord, direzione Barnaul.

sabato 14 agosto 2010

Si parte!!!

Finalmente domani si riparte da Almaty! Speriamo il tempo tenga, perchè abbiamo visto che le previsioni non sono così favorevoli… E da un po’ di giorni che pioviggina, poi smette, poi spunta il sole, poi ripiove…

Ora stiamo cambiando la gomma posteriore, il parastrappi e la catena di Ture: non siamo riusciti a trovare corona e pignone, ma non sembrano messi male (la corona pare ok, il pignone è messo un po’ peggio…), e comunque non ci sono alternative, non possiamo ordinarli e aspettarli… neppure chiedendo di ordinarli online da una ditta tedesca (superprox) sarebbero disponibili: non rientrano nella top 70 per cui in questo momento non li stanno producendo e sono finiti quelli in stock…

Come gomma posteriore stiamo mettendo su quella regalataci dai due ragazzi inglesi incontrati qua ad Almaty. Loro hanno ordinato e aspettato le gomme nuove, e ci hanno lasciato questa Metzeler, che non sembra messa malissimo, ha ancora qualche migliaio di km di battistrada, quindi fino a Barnaul dovrebbe reggere…quello che mi preoccupa è il motivo per cui gli inglesi l’hanno cambiata: al ragazzo avevano iniziato a togliersi i tasselli dalla base! Quella della ragazza non sembra presentare questo problema, ma loro l’hanno cambiata lo stesso. Speriamo non succeda la stessa cosa…

Ora stanno cambiando la catena: io mi sono allontanato, perchè mi vengono i brividi a sentire prendere a martellate una catena… Quella che abbiamo trovato ha 120 maglie, quella di Ture ne ha 110, quindi ci sono 10 maglie da togliere… Stanno cercando di togliere il perno a martellate! con un punteruolo… a me vien male a sentire e a vedere…magari non c’è altro modo, ma a intuito ci dovrebbe essere… Già non avevano iniziato bene, a mio avviso, perchè per togliere la catena vecchia hanno usato il flessibile… per quella vecchia non ci sono problemi, ok, ma non mi sembra un metodo molto ortodosso…

Speriamo di finire presto, così poi andiamo a vedere lo stadio di Medeu, passiamo a salutare Yeldos, cambiamo qualche tenge in rubli, e torniamo a “casa” per cena; questa sera dovrebbe cucinare Olga, che è rimasta impressionata ieri dal mio tiramisù :-)

Ieri sera siamo saliti su al Koch-Tobe con Dimitri (un amico di Ilya: qua è un nome molto inflazionato) e con Timur. Praticamente è una collina alta 200m sopra la città, ma a due passi dalla città stessa, per cui c’è un meraviglioso panorama. Siamo saliti a piedi, poi siamo tornato giù con la funivia, per fortuna… Sopra ci sono attrazioni varie tipo “sagra”, poi c’è una disco, un ristorante extra caro, e un bel po’ di gente a passeggio.

Dopo essere scesi, passeggiando per la città, siamo andati all’hotel dove si erano fermati Nicola e company, il BB Team del Mongol Rally. E’ stato davvero emozionante riconoscere Nick da lontano, in mezzo alla strada, urlargli in italiano, e correre ad abbracciarlo! Che forte, un altro padovano qua ad Almaty! e l’incredibile è che Ture conosceva Mauro, il compagno di viaggio di Nick: sono stati a Scout insieme!

Anche Ilya e Timur sono stati felici di incontrare altri italiani; e poi Nicola ha regalato ad entrambi la maglietta del BB Team! Ecco la bellissima foto di gruppo di fronte alla punto rossa di Nicola.

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Ho avuto invece la brutta notizia che Michele, in Tajikistan, ha rotto il motore: doveva arrivare qua ieri, gli ho scritto qualche sms per sapere come era messo (ci eravamo sentiti per telefono la settimana scorsa). Avevo guardato nel suo sito per avere info, e il posizionatore segnava ancora Tajikistan: che strano, mi ero detto. Ma non vedevo aggiornamenti recenti del diario di viaggio… Mi dispiace davvero per lui, ci teneva molto a questo viaggio e si era impegnato molto per organizzarlo… Spero di riuscire a sentirlo al più presto…

Buona giornata a tutti, laggiù in Europa! :-)

venerdì 13 agosto 2010

Thanks

After two months from my start, in Italy, the 13th of June, I would really like to say hello and thank You to all the people met till now in my trip.

I start from the beginning, when in Zagreb we received for free spare parts for our helmets by the Croatian importer of Premier helmets: Migo Moto, in the person of Miljenko Goji. Thank You!

Then in Beograd we stayed at hostelfair, and I would like to say hello to Tamara! She informed us that we had forgot our identity cards at the hostel… Thanks a lot also to Centar S, Honda Motors Service in Beograd, that helped us precharging our back dumper springs for free.

Then I would like to say hello to the guy met at SofiaGuestHouse, Sofia, Bulgaria: I don’t remember his name, but I will add as soon as possible the url of his interesting website, take a look at it!

Turkey: thank You very much to Omer, who helped me and Filippo a lot, translating at the Police Station from Turkish to English. It would have been very difficult, or quite impossible, without him. Sherif’s has been very kind, too. Thank You also to Husseyin Belek: he has been very kind to drive me to the car park and help me take away Filippo’s Motorbike, even if communication between us has really been very difficult. A typical example of language barrier.

Iran. I have a lot of people to thank in Iran: starting from Mehdi, really very kind friend, met in Teheran, in Hotel Sasan. He is from Khoy. Then I want to say thank You very much to Ali Reza, who hosted me in his house at Azad Shahr: a really very kind and man. Thank You also to all his family, especially to his cousin, a policeman who helped me when I was searching for an hotel. When arrived in Quchan, I have been helped by Hadi, by his brother Mohammad and his cousin Vahid. Hadi helped me with translation, with my bags, and then we went altogether to have dinner out. Thank You also to the guy at the pension where I stayed in Quchan, I don’t remember his name. He waited me till 11pm, saying that it’s a very late time in that place… He and all his family had dinner so late, after my arrival…

Turkmenistan: thank You to Merjen, who helped me find an internet café, and to Muhamed, who helped me find a good restaurant in Ashgabat, driving me with his car. Then I must say thank You very much to Azat and all his family, in Mary: they hosted me in their home, prepared for me dinner, had a tour of the city with me, and drove me out of the city in the morning, even paying benzin to me. Thank You to Azat, his mother, his brother, his friends and all his family.

Uzbekistan: thank You to the guys at Hotel Atlas, in Bukhara, very kind and speaking english very well. Thank You to all people of Hotel Expo, Tashkent. They gave me a typical uzbek small statue and they cleaned my motorbike, parked in the restaurant for the night… Then a very big Thank You to Airat and all his family, to his beautiful daughters, to his son, his wife, to Alex and to Rasul. Hello and thank You to Marat and his family, to Zaur, and a big hello to Hellada! Hello also to Airat’s very kind friends, Francesca and Ilya, to Mark and to all the others at their home that friday. A big Hello to Oltinboy and to Shaxboz, very kind people met in Tashkent.

Tajikistan: hello to the Mercy Corps people met in Tavildara. Thank You very much to the American Embassy Representatives I met in Khalaikhum, who helped me and were very kind. Thank You also to Toji, Nazar and all their family, where I stayed two days in Khorog. Thank You to all the italian people met in Khalaikum, especially to Dr. Davide. They helped me with suggestions, medicines, and with their company. And bringing me home to Italy a few things. Thanks!

Kazakistan: a really very big thank You to Yerjan and his friend, they are famous singers in Kazakhstan. Thank You to Zhomart. Hello to Olya! Hello to the American people in the English Center in Shymkent. Hello to Ayda, met in Taraz! And a very big, enormous thank You to Ilya and Olga, who are hosting me by two weeks here in Almaty! They are really very kind people. Thank You to Ilya’s brother Dimitri, to his uncle, and hello to all their friends: Timur and Julia, Dimitri and Tania. Thank You very much to Yeldos and his son Omar, who helped me and Marco in many ways, very kind people (they are bikers!). Thank You to Malika, at Amanat Insurance in Almaty.

Then I say hello to all travellers met during my trip: first of all to Claudio, we had two beautiful days together in Goreme. Then hello to Tobias, german cyclist met in Turkmenistan; hello to Christian, german/english cyclist met in Tajikistan. Hello to the other german cyclist met in Tajikistan, who was going to Kyrghyzstan and China, I don’t remember his name. Hello to Barton, American guy on KTM met in the Pamirs. Hello to Carl and Berè, English couple met in Almaty, who gently left me their rear tyre, that we will probably use for Marco’s bike till Russia. Hello to all the people met at Eldoro Café: I had a few very beautiful days with You all! Hello to Simon and Monica, to Andrej, To Cain, to Frank. And a big hello and thank You to Adam!

Sorry if I miss someone, it could be. I will update the blog when I will remember anyone else.

Hope to keep in touch with You all!

Chris

mercoledì 11 agosto 2010

Still in Almaty

Ogni giorno qui abbiamo i nostri “lavoretti” da fare:

ieri mattina siamo andati a ritirare i passaporti all’ambasciata Mongola: ora siamo a posto con i Visti! Russia per Ture ok, Mongolia per entrambi ok. Dobbiamo “solo” finire di fare tutto quello che ci serve qua ad Almaty… e poi saremo pronti per ripartire!!!

Dopo i visti, siamo andati da Yeldos, all’Eldoro cafè, che ci ha portati da un suo amico, che ha una piccola officina meccanica, un garage con qualche attrezzo insomma: gli ha chiesto di saldare i supporti borse di Marco, e di sistemare il mio cavalletto centrale.

Nel supporto della borsa destra di Marco si sono spezzate due saldature, e due dei 4 braccetti di supporto della “piastra” sono quindi saltati. Ma è incredibile! Completamente saltata la saldatura nella zona termicamente alterata! Eppure, sono fatti in teoria in Germania questi telaietti…

Il meccanico ha comunque fatto proprio un bel lavoretto: pulizia, saldatura e verniciatura. Ottimo. Telaietti borse ok.

Poi ha cambiato olio e filtro del Teneré di Ture, e poi ha sistemato il mio cavalletto centrale (spero una volta per tutte): ha fissato tutte le viti di fissaggio cavalletto, che si erano allentate, interponendo delle rondelle tagliate, per evitare che si ripeta di nuova l’allentamento. Speriamo! E alla fine è stato davvero onesto con il prezzo.

Ieri sera poi ho cucinato io, per Olga e Ilya (Ture purtroppo è un po’ indisposto di stomaco, speriamo si rimetta presto…): ho fatto carne bianca con zucchine, mandorle e farro. E’ venuto proprio bene! e ho pure fatto il dolce di riso soffiato, quello con i Mars per intendersi, ed anche questo è venuto bene. Sono stati contenti della cena! Questa sera penso che cucinerà Olga, farà carne e patate. Io farò il tiramisù (anzi, la famosa “mattonella al mascarpone”).

La gatta che c’è qua in appartamento è incinta: partorirà tra qualche giorno un po’ di gattini, Olga la aiuterà (e se la gatta avesse bisogno di giorno??). Chi vuole un gattino kazako che glielo portiamo a casa?!? ;-)

Ora ci manca da completare la sistemazione della trasmissione di Ture (hanno la catena, ma non corona e pignone: cambieremo solo quella) e poi c’è da decidere per le gomme di Ture.

Decideremo infine se andare o meno allo Sharyn Canyon: dipende da quando riusciremo a partire da qua ad Almaty, perchè io posso rimanere in Kazakistan “solo” fino al 21, non posso rischiare di non farcela entro le date del visto.

Oggi o domani dovrebbe arrivare qua ad Almaty Michele: che forte, spero riusciremo ad incontrarci! Lui poi proseguirà veloce verso Ulaan Baatar, per completare il Mongol Rally.

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Oggi sono stato al Garmin dealer di Almaty, dove ho preso un caricabatterie per presa accendisigari; poi sono stato in Farmacia, a prendere ovviamente un po’ di fermenti lattici, poi pranzo all’Eldoro Café, poi ho cercato delle borse stagne per Ture ed infine sono stato all’assicurazione: qui in Kazakistan l’assicurazione RC è obbligatoria, ormai ne ho la conferma da più fonti, Ambasciata Italiana in KZ compresa, solo che in frontiera non mi hanno chiesto niente, nè mi hanno detto di fare alcun tipo di assicurazione. Adam mi ha detto di stare tranquillo, che lui, dove non gli viene chiesto di farla in frontiera, non la fa mai. Ma i due inglesi che ho incontrato qua ad Almaty, che hanno chiesto di fare l’assicurazione in frontiera, hanno pagato circa 700TG, che non è davvero un cavolo (circa 4€) e dato il traffico caotico di Almaty (ogni giorno sudo freddo per possibili collisioni) ho deciso di farla. Mi erano state suggerite due compagnie, ma ho confermato subito alla prima, perchè dopo un’ora che scrivevano i miei dati mi hanno presentato il “conto” di 239TG, cioè poco più di un euro! ottimo, solo che mi hanno poi comunicato i massimali, che sono incredibilmente ridicoli: pagano circa 4000euro per danni a cose, circa 5000euro per danni a persone… se me lo dicevano prima potevo anche pagare qualche euro di supplemento…così non serve davvero a nulla…solo ad espletare l’obbligatorietà e nulla più… ma tant’è, fra dieci giorni sarò fuori dal KZ.

Questa sera sono qui a cena “da noi” anche Julia e Timur, cucineranno loro (io farò il dolce) quindi saremo in sei!

Hasta Luego, o meglio, До свидания!

martedì 10 agosto 2010

Connection: done!

Ture è arrivato. Sabato. Sono andato a prenderlo alle porte della città, e siamo andati assieme alla casa di campagna di Ilya, dove c’erano anche il fratello e lo zio. Abbiamo cenato tutti assieme, e prima di andare a letto abbiamo fatto la sauna: anche loro hanno un locale sauna in giardino! Non è bella come quella di Airat, ma è molto meglio della banya di Zhabagly… La temperatura non viene innalzata con la corrente elettrica, ma con una stufa a legna. Non c’è il termometro, ma per me è stata di sicuro la sauna più calda mai fatta: quando Ilya buttava acqua (con un’essenza di pino) sopra le rocce calde, si avvertiva davvero un calore impressionante. Poi doccia fredda fuori, ripetizione del ciclo per 3 volte, e a nanna.

La domenica, dopo colazione, siamo stati in un laghetto, che potremmo definire “una grande pozza per l’abbeveramento del bestiame” più che un tipico laghetto dal bucolico aspetto… Ilya, suo fratello, e anche Marco hanno fatto il bagno. Io non me la sono proprio sentita. L’acqua non sembrava molto sporca, ma ho voluto evitare, perchè in ogni caso se ti tuffi qualcosina bevi, magari poco, qualche goccia, ma bevi, e ho voluto evitare… e poi era proprio fredda!

Dopo pranzo (pasta cotta da me, condita con carne in scatola) io e Ture siamo andati in un mega bazar di ricambi auto, dove ho trovato un fusibile e dei fast per collegarmi la presa accendisigari (un meccanico mi ha chiesto 50$ per farmi il collegamento…io farò una cosa volante, giusto per emergenza…) e poi all’Eldoro cafè: presentazione di Marco con Yeldos, e cena. A casa, Ilya era già a letto, e io mi son sentito un po’ in colpa, ad tornare, come ospite, quando il padrone di casa è già a letto…tant’è…

Lunedì, mattinata dedicata al visto Russo: preparazione dei documenti (fotocopie varie, e Voucher di un’agenzia di viaggi) e poi all’Ambasciata Russa, dove Marco ha fatto il visto turistico. Al pomeriggio ambasciata Mongola e richiesta del visto, che sarà rilasciato dopo un giorno (per entrambi, perchè il mio è in scadenza…oggi!). Poi alla ricerca delle gomme! Siamo stati nell’officina dove ho cambiato l’olio, dove mi avevano promesso che avrebbero cercato le gomme della misura che gli avevo detto: ebbene, sembra che abbiano trovato un posteriore. Mi faccio spiegare dove, arriviamo (con non poche difficoltà…) al negozio, e ci mostrano i due posteriori che hanno: un Enduro 3, di cui hanno la coppia completa, e un Karoo. Bene! Le gomme ci sono! ora è solo da decidere quali: se le miste, le Enduro 3 in accoppiata, oppure le offroad, però con anteriore diverso dal posteriore. Non penso sia un problema, e comunque le alternative sono poche: bisognerebbe farsi spedire un treno di gomme a Barnaul, l’unica grossa città russa che troveremo prima della Mongolia, ma questo ha un costo… Marco sta comunque investigando se può convenire addirittura una spedizione dall’Italia, visto che davvero qua le gomme sono molto costose…quasi il doppio che in Italia…

Poi dovremo cambiare olio, filtro, corona catena e pignone della moto di marco, fargli saldare i supporti delle borse (rotti, sia per le vibrazioni e i colpi subiti durante il viaggio, sia in seguito ad una caduta da fermo) e spero sistemare il mio cavalletto centrale. Fatto questo, saremo davvero pronti, finalmente, per ripartire!

Al lavoro!

venerdì 6 agosto 2010

Una settimana ad Almaty

eccoci qua, è già passata una settimana da quando sono arrivato in questa città, che mi ha inizialmente accolto con quel postaccio di dormitorio, e che invece poi ha continuato sull’onda della estrema cordialità e disponibilità kazaka, ad aiutare gli altri.

E’ davvero incredibile: è ormai una settimana che sono ospite a casa di Ilya a Olga, mi sono preoccupato di cercare un altro posto, dicendo loro che mi sembra giusto non approfittare troppo della loro gentilezza, e raccontandogli il modo di dire italiano (o veneto?) che “dopo tre giorni, l’ospite, come il pesce, puzza…”

Hanno insistito a tal punto che sono riusciti a convincermi che davvero sono felici se rimango a casa loro, quasi capendo il mio desiderio di “indipendenza” nel voler cercare un altro posto, come a dire: scusa se non ti lasciamo abbastanza libertà…

Mi continuo a chiedere come mai queste persone, due semplici ragazzi di 25 e 22 anni, mi stiano così aiutando: si aspettano qualcosa in cambio? No! sono così annoiati dalla vita che gli creo un bel diversivo? No! sono una coppia novella, felici, in un bell’appartamento nuovo, hanno un bel lavoro, progetti, amici, etc.

Ilya è l’Ingegnere della Philips in Kazakistan. E notate bene che l’articolo è determinativo. Ebbene sì, perchè è l’unico Ing., è lui che ha progettato l’impianto di illuminazione di Medeu, lo stadio del ghiaccio più grande dell’Asia Centrale, dove si svolgeranno le prossime olimpiadi invernali asiatiche… E’ davvero un grande.

Chi glielo fa fare quindi di ospitarmi in casa loro per tutto questo tempo? Se all’inizio mi ero stupito, ora faccio davvero fatica a concepirlo, si vede proprio che la nostra cultura è diversa dalla loro. Io continuo a ringraziarli, gli ho preparato una cenetta e una colazione italiane (ho trovato la pasta Barilla e la mozzarella Santa Lucia!!!) e gli ho fatto un regalino, ma rimane sempre niente rispetto alla loro gentilezza nell’ospitarmi. Spero un giorno di poter ricambiare loro questo favore. Anche se so che loro non lo stanno facendo per questo.

Vi comunico che, infine, ho il mio Passaporto, con estensione del Visto di 2 settimane, fino al 21 agosto. Alla fine, il 6 sera: domani sarei stato “clandestino”. Mi sono fidato di Yeldos, e lui non mi ha tradito. E alla fine ho speso 50$ al posto dei 300 che mi aveva chiesto l’Agenzia! Senza nessuna garanzia… Bene!

Domani arriva Ture, poi la sett prox dovremo fare i visti (mongolo per entrambi, e russo per lui – pagheremo le procedure di urgenza…) e risolvere le varie rognette che ha la sua moto, poi si parte!

Io intanto oggi ho cambiato l’olio, dopo 11000km abbondanti. Ho messo un Liquimoly 10W50, non male. Ora sono alla caccia delle gomme per Marco: l’anteriore l’ho trovato, ma il posteriore sembra proprio non esserci in tutta Almaty, bella rogna…

Buonanotte.