mercoledì 29 dicembre 2010

200

200 giorni - 200 days


oggi è il mio giorno numero 200 (DUECENTO!)
fa impressione a dirlo...
così tante persone incontrate, così tanti posti visti...

today it's my day number 200...
so many people met, so many places where I have been...


grazie a tutti coloro che mi sono stati vicini, anche da lontano,
con un supporto morale, con un sms, un'email, una chiacchierata in chat, qualunque cosa:
ogni contatto è stato per me importante, davvero.

thank You to everybody who has kept in touch with me, even from far far away...
any single contact has really been important for me.

martedì 28 dicembre 2010

Japan vs Australia

Here's go-east from Brisbane!

Sono dunque arrivato nella terra dei canguri, e ad accogliermi c'era...la pioggia! che cade quasi ininterrottamente da quando sono arrivato, la mattina del giorno di Natale. Quasi una beffa vedere indicato sulle targhe delle auto "Queensland - Sunshine State"...



La prima cosa che mi colpisce di questo Paese, mi spiace essere venale, sono i prezzi: letteralmente spaventosi. Ok che il dollaro australiano vede una crescita costante negli ultimi 5 anni nei confronti del dollaro americano, ok che siamo ai minimi storici del cambio (siamo al punto di pareggio: 1USD = 1 AUD) ma quì le cose stanno così: un mars costa 2,50$ - una qualsiasi bibita da mezzo litro (compresa l'acqua...) costa 3$ - un panino 8$, un gelato 7$, gli hotel della catena Formula1, che in Francia hanno camere a partire da 30euro, quì partono da 89$!!! noleggiare una bici costa 18$ all'ora (diciotto!!!) quando a Tokyo costava 200Yen (poco meno di 2euro) al giorno!

E io che mi lamentavo del Giappone...
almeno lì c'erano i "combini" con il reparto a 100Yen...
Sono Uscito dal supermercato con gli occhi sbarrati: sembra che tutto costi il doppio...

E pensare che la Lonely Planet dell'Australia, per esempio, è marcata 29 USD, 17 GBP, 49 AUD...al cambio attuale questi valori sono un pelino svarionati...

Per non parlare dei trasporti! Salgo sull'autobus, chiedo all'autista quant'è il biglietto, e mi dice "sei dollari"...come? sei dollari?!? ok, saranno quasi 20km per arrivare in centro, ma mi sembra fottutamente esagerato!

Io mi ero stupito dei 3500Yen al giorno per un parcheggio auto a Tokyo...quì a Brisbane vogliono 44dollari...

Poi ok cercando si trova anche il modo di spendere poco: dormendo in ostello (20$), mangiando al fast food (6$), comperando al factory outlet (t-shirt a 10$).



La seconda cosa che mi stupisce è l'inaccessibilità (gratuita...) a internet: se in Giappone era difficile (ma almeno negli ostelli, anche se solo lì, c'era free wi-fi), quì è letteralmente impossibile trovarlo! Gli internet point ci sono, ma costa 1,20 dollari al quarto d'ora collegarsi, così come dall'ostello! E questo è davvero un problema per me, che uso internet per tenermi in contatto con il mondo, e per cercare dove andare, dove dormire, etc.

In compenso ho trovato una scheda sim per il cellulare (finalmente, dopo giappone e corea dove sono stato per tre mesi senza!) che mi permette di chiamare a pochi soldi: stessa tariffa per i cellulari di tutto il mondo, 15 cent/minuto. E per i fissi solo 5cent/minuto! (+ 25 di scatto alla risposta) quindi posso chiamare casa dal cellulare spendendo meno di quanto non spendevo in italia...

La formalità giapponese quì lascia spazio all'easy-living: se i guidatori degli autobus in Giappone erano in giacca, cravatta e guanti bianchi, quì sono con le braghette corte, qualcuno anche con il cappello tipico australiano...
Hostess e Stewart della Jetstar con la polo...

Tutto però è rigidamente regolamentato: lo era anche in Giappone, ma lì qualche piccola trasgressione era tollerata. Quì ad esempio c'è divieto di campeggio libero, e sembra che siano severi nei controlli (quando Ture ha invece messo la tenda al Peace Memorial Park a Hiroshima e nessuno ha detto nulla...). Cioè: ho campeggiato ovunque dal Kazakistan fino a qua, e quì, nel sesto Paese più grande al mondo per estensione (di fatto un continente intero), non si può campeggiare...mah...

Ho come una sensazione di poca libertà...si vedono questi armadi di poliziotti passeggiare in coppia per le strade, ti ispirano la certezza che se c'è qualcosa che non va non te la fanno passare liscia...in Giappone invece sembravano aver paura di fermarti, spaventatissimi dal non saper parlare in inglese...

I parcheggi moto ci sono, ovviamente tutti a pagamento, ma non si capisce come fare a pagare, o almeno io non l'ho ancora capito... poco male, per ora, visto che sono ancora a piedi purtroppo... Era programmato che dovevo prendere l'autobus per qualche giorno, ok, il problema è che non so ancora assolutamente nulla della mia moto! L'Agenzia che devo contattare per recuperare la moto è ancora chiusa per vacanze di Natale, riapre domani; la dogana riapre dopodomani!!! Mi sa che il Capodanno me lo devo purtroppo passare "a piedi"...

Le dimensioni dell'Australia mi sono state ricordate quando sono andato in libreria a cercare una mappa: la più dettagliata che ho trovato è in scala 1:4.000.000
Ma se la Russia era in scala 1:2.000.000 ed era già una scala esagerata!

La terza cosa che mi stupisce è la lingua: a parte ovviamente l'accento, che è diverso sia da quello inglese che da quello americano, quì hanno uno slang tutto loro. Ma così ricco di termini che è come una nuova lingua da imparare! quì ne vanno ovviamente orgogliosi, hanno magliette e libri sull'"Aussie Lingo"...



Ad esempio: la risposta a Thank You quì è "No worries".

Per le strade si vede multietnicità: sembianze orientali, occidentali, indiane, davvero di tutto. Rivedo gente di colore dopo non so quanto, dalla Turchia mi sa, o addirittura dall'Italia...

Le case sono anche qua tutte in legno, anche se l'architettura è completamente diversa da quella giapponese, e più simile a quella americana.

Si rivedono i cestini! grandi, per le strade. In Giappone erano introvabili! eppure lì era tutto pulito, nessuna carta per terra, nulla... Invece quì c'è sporcizia, si vede per terra, si "sente" pure, vicino alle fermate degli autobus, sulle panchine, etc.
Com'è possibile che dove non ci son cestini sia tutto pulito e dove ci sono sia sporco per terra?...non dovrebbe essere il contrario?...mah...forse dovremmo farci un esame di coscienza, anche pensando all'italia, ciascuno di noi...



La città di Brisbane è un grosso centro commerciale: il "centro" è di fatto un grande department store di non so quanti livelli, tutto attorno al quale le vie (disposte a "scacchiera") sono un continuum di negozi e ristoranti. Le piazze e gli edifici "storici" sono diversi da quelli a cui siamo abituati in Europa: si vede che hanno una storia "recente"...



Ora mi trovo nella State Library, unico posto dove posso scroccare internet per un po'...



Chissà quando potrò risalire in sella alla mia moto (sperando che smetta pure di piovere...) e riacquisire la sensazione di libertà per ora perduta...spero presto!

venerdì 17 dicembre 2010

L'avevo già scritto?...

Non mi ricordo se l’ho già scritto, ma qua vendono frutta e verdura “al pezzo”. Non a peso! Anche in Corea. Le mele sono tutte grandi uguali, spesso confezionate una ad una in una specie di cestino di polistirolo, le carote pure: tutte uguali. Kiwi, banane, non si pesa nulla. C’è un costo “al pezzo”. Che è elevato! Una mela costa un euro. È bella grossa, per carità, ma mi sembra che da noi ne vengano almeno due, o anche 3 con un euro, o sbaglio? Molte cose qui sarebbero “proporzionate” economicamente con il cambio euro/yen di un anno fa: le brioches costano mediamente 150yen, i biglietti dell’autobus 200yen, etc. Se con un euro si avevano 150 yen, come l’anno scorso, la cosa era sensata, ma così, con il cambio a 110, tutto sembra un po’ più caro. Per me che vengo con gli euro! Ma per loro, che guadagnano sempre in yen, non cambia nulla! Ad esempio mi dicevano che le Ducati costano sempre uguali, come l’anno scorso (sempre care, cmq…) Ma allora questo 30% sul cambio chi ce lo guadagna? La Ducati? I concessionari?

Qui guadagnano nettamente di più che da noi in Italia. Se vengono in Europa con lo yen adesso possono spendere… Mi dicevano che un nuovo assunto, sui 20 anni, prende circa 220mila yen, che son 2000 euro, e una persona di 30 anni prende circa 300mila yen, che sono 2700 euro circa… Da noi siamo a circa metà di queste cifre mi sa…

Al supermercato ci sono un sacco di piatti pronti, preconfezionati; fatti in giornata, ok, ma sono in confezioni assolutamente non sottovuoto, non sigillate, e questi prodotti non sono in frigo, ma esposti su tavolini o espositori a scaffale. Hanno la data e l’ora di produzione, e la scadenza è posta 10 ore dopo la produzione: e quello che non viene venduto? Si butta? Penso di sì, perché ci sono spesso offerte alla sera, di quello che sta per “scadere”, e comunque tengono costantemente monitorata la situazione, e cucinano solamente quello che manca dagli scaffali. Ci sono anche molte cose belle esposte all’aria, senza nessun “riparo” dal pubblico, sia le brioches che le cotolette impanate e fritte: sono esposte su dei vassoi nel bel mezzo dei corridoi dei supermercati, la gente si prende quello che vuole con delle pinzette e l’infila in sacchettini di plastica. Da noi non si vedono queste cose, da nessuna parte. Mi sa che per quanto riguarda l’igiene siamo tra i Paesi più avanti al mondo. Da noi tutto è esposto in frigoriferi, non direttamente a contatto del pubblico ma dietro i banconi, a meno che non sia confezionato, e tutto viene servito dagli “addetti al banco”. Da noi ci sono le tovaglie ai ristoranti, mentre qua, e in molti dei Paesi che ho attraversato (ma basta anche solo andar fuori confine in Francia…) le posate vengono messe direttamente sul tavolo… Poi hanno però all’ingresso di tutti i locali i dispenser di igienizzante per mani, e molti girano con la mascherina… contraddizioni che ci sono qua, noi ne avremo delle altre, di sicuro…

Le case giapponesi non hanno il riscaldamento, nessuna. E ne ho passate tante io in questi due mesi, di case… Solamente una ce l’aveva, in realtà: quella di Harry, ai piedi del monte Fuji. Ma in quartiere “in”, bellissimo, costruito da americani: infatti aveva il riscaldamento centralizzato ad aria calda, con bocchette convettive. Ma i radiatori come da noi non li vedo dalla Russia…

I giapponesi non si riscaldano, fondamentalmente. O meglio, usano un sacco di apparecchiature, ma le case non sono mai calde come da noi, o lo sono in maniera molto irregolare… Usano fondamentalmente le pompe di calore dei climatizzatori. E prima? I clima ci sono mica da tanto… Hanno delle stufette a kerosene nella stanza principale, dove si mangia. Queste sono anche supertecnologiche e completamente automatiche, non fanno assolutamente odore (o quasi…) però comunque si mangiano il tuo ossigeno nella stanza! E credo creino comunque umidità, trattandosi di combustione di idrocarburi… Oppure hanno il Kotatsu, tavolino elettrico (una volta a carbone) attorno al quale si riuniscono i membri della famiglia, seduti attorno a questo basso tavolo con una coperta sopra le gambe, riscaldata. Ci sono anche delle specie di coperte elettriche da pavimento, una sorta di riscaldamento a pavimento localizzato, ma a corrente…

Ci sono poi le vocine sul treno: che ti dicono di spegnere il cellulare in prossimità dei posti prioritari (per anziani e donne in cinta), che ti dicono di stare attento perché il treno potrebbe avere degli scuotimenti! che ti ricordano di non dimenticarti nulla sulla carrozza (beh, questo però mi serve sempre…). E delle scritte, sugli schermi, che dicono che si è in uno stato di all’erta, che bisogna comunicare alle autorità se si vede quasiasi cosa di sospetto…

In ogni caso questo Giappone mi stupisce per questo bel tempo che c’è ancora: nonostante stia giustamente iniziando a far freddo (questa notte siamo andati sotto zero) di giorno c’è un sole splendente, anche oggi. Che riscalda la giornata e gli animi, ma che scende purtroppo alle 4 del pomeriggio… Qui siamo a 35 gradi di latitudine nord, la stessa di Lampedusa per capirci…, quindi giustamente fa un po’ più bel tempo rispetto alle nebbie padane a cui sono abituato io…

Non ho ancora deciso nulla per l’aereo: vorrei visitare il Palazzo Imperiale, aperto durante l’anno solo il giorno del Compleanno dell’Imperatore, che è il 23 dicembre. E non so se passare il Natale in Giappone o in Corea. In Giappone non ho nessuno con cui passarlo, perché Paco è fuori il weekend con amici coreani. In Australia tanto meno.

Ma in Australia posso passarlo in spiaggia a prendere il sole almeno…

giovedì 16 dicembre 2010

Marien Tower

Questa mattina partenza alle 08:00, Paco mi accompagna in macchina alla vicina stazione, a 3km da casa.




Da quì prendo il treno locale, tre fermate per Nagareyama Otakanomori, dove posso cambiare per la Tsukuba Express Line, una linea privata che porta a Tokyo. In treno sono in piedi, è ora di punta, i pendolari che si muovono verso Tokyo lo affollano. A fianco a me un ragazzo in maniche corte, ascolta musica con le cuffie, e suda vistosamente: ma come? Se fuori sono 5 gradi e io ho quasi freddo con il pile? Seduto di fronte a me un uomo si agita, ha addirittura degli spasmi, gli manca il respiro. Non so se fare qualcosa, ma fortunatamente, nell’indifferenza quasi generale, prende l’iniziativa un giapponese, che chiede al poveretto cosa c’è che non va, lo fa sedere più comodamente, e lo rassicura. Chiedo informazioni: è agitato perché ha un colloquio di lavoro tra un paio d’ore, in città. Sono sei mesi che è senza lavoro, e questo gli crea non pochi problemi psicologici. 

Questa storia non può non farmi pensare alla mia situazione: anch’io sono senza lavoro da sei mesi, ma perché mi sono licenziato io… E adesso sono in giro a vedere il mondo… Incredibile come ad uno stesso evento si possa reagire in maniere molto diverse… questo conferma come nella vita, nella maggior parte dei casi, le cose dipendano più da come ci atteggiamo noi a viverle, che dai fatti oggettivi che accadono.

In mezz’ora sono ad Akihabara, quartiere “elettronico”, dove sono concentrati i maggiori department stores dell’alta tecnologia: se si vuole acquistare un pc, l’ultimo modello di fotocamera o una macchina per cuocere il riso, qui c’è da perdersi. Alla stazione mi faccio regalare il solito pacchettino di fazzoletti pubblicitario: questa volta sembra la pubblicità di una chat per soli maggiorenni, altre volte magari di un parrucchiere per signore. Prendo una brioche in una delle tante panetterie francesi, anzi no: questa volta prendo un croque monsieur. Sono delle catene (Vie de France, Paris Baguette, etc.) dove vendono brioche, pasticceria varia, pane. Non a buon mercato, ma cose gustose, e sempre meno care che da Starbucks. Non riesco mai a non cedere alla tentazione di un dolcetto, o al profumo del pane, che qua in Giappone c’è altrimenti solamente come fette da tostare.

Prendo la JR line (Japan Railways) per Kawasaki, dove prendo poi l’autobus che dalla stazione conduce al porto. Il tutto in due ore e mezza nette, 12 euro di biglietti, circa 60km direzione sudovest.

Neanche mezzo km a piedi e sono di fronte alla banchina, dove vedo ormeggiata l’imponente Spring Wind, cargo battente bandiera di Hong Kong, con cui la mia black eagle navigherà verso il Paese dei canguri. 




Chiedo informazioni agli addetti. “E’ tutto ok? La moto è stata già caricata? Io sono qui per riavere il mio Carnet!” Mi dicono che la moto è stata ispezionata ieri e tutto è ok, ora si trova nella banchina in attesa di essere caricata. Cerco di trovarla, per scattare una foto, ma non posso accedere alla zona di carico. L’assistente della Nippon Express fa un paio di telefonate, dice che la moto è già stata caricata, e dice che non possono darmi il Carnet adesso: i documenti devono essere ancora controllati dal Capitano della nave, e poi devono passare nuovamente in dogana. Mi pareva impossibile che potessero restituirmeli oggi, come mi aveva detto l’agente via email… Insisto per averli in giornata, perché per me è difficile ritornare domani, Noda è distante da qui. Inoltre voglio avere il Carnet quanto prima: non appena sono certo che tutto è sistemato qua in Giappone posso prenotare il volo per l’Australia, e prima lo faccio meglio è, visto che i prezzi in questo periodo potrebbero lievitare di giorno in giorno…

Miki San è molto gentile, mi accompagna in macchina ai loro uffici, e cerca di fare in modo di farmi avere i documenti oggi. Come tutti i giapponesi dice “maybe”: loro non si sbilanciano mai (almeno non “in positivo”, perché a dire “impossible” ci riescono benissimo…) Mi offrono un caffè, e mi invitano a ritornare dopo due-tre ore in ufficio da loro. Nel frattempo, preoccupati di dove io possa andare e del fatto che fuori fa freddo, mi consigliano di salire sulla Marien Tower, dove mi trovo ora, e mi ci accompagnano pure! 



A volte (spesso…) mi innervosisco per la difficoltà a comunicare con i giapponesi, per la loro frequente mancanza di intuizione (se vogliamo usare un eufemismo…), per le loro grossissime difficoltà a parlare inglese (vogliamo chiamarla timidezza?...chiamiamola timidezza…) Molte altre volte però questi giapponesi mi stupiscono, per la loro gentilezza, che potrebbe anche essere solamente “di facciata”, conseguente ad un buon “addestramento” (loro sono sempre molto formali ed estremamente gentili in tutto, per educazione), ma che a volte è davvero incredibile. Ma chi glielo fa fare dico io? Comunque, grazie!

Apro una parentesi su questo, perché questi modi sempre così formali, questo sorriso gentile, questo tono mai alterato dei giapponesi, nascondono a volte (forse) una sorta infelicità di fondo… una sorta di insoddisfazione personale che ciascuno di noi, chi più chi meno, ha provato almeno una volta dentro di sé, nel profondo, ma che forse qui in Giappone ha più difficoltà a manifestarsi, perché viene incatenata di dentro da questa educazione così rigida, al punto che uno non può esternarla se non con gesti estremi… Infatti il Giappone detiene il negativissimo record di Nazione con più suicidi al mondo (forse è al secondo posto, non so, dopo la Finlandia…). Quindi, mentre per le strade si viaggia ordinati, tutti in fila, piano piano, e ci sono “solamente” 7000 morti circa all’anno (per una Nazione da 120 milioni di abitanti), quando invece in Italia ce ne sono mi sembra circa 30 mila (con metà abitanti…), quì devono risolvere un problema a mio avviso ancor più grave, perché da quel che ho sentito si parla di 30 mila suicidi l’anno… una cifra incredibile secondo me…  Per le strade si può aggiungere polizia, fare controlli più serrati, ma come si fa ad entrare nella testa delle persone? In questo caso è un sistema che dev’essere cambiato, ma questo sistema è radicato nella tradizione stessa del Giappone, dove il Harakiri è una pratica d’onore, addirittura (anche se ora non più corrente, per fortuna…). E questo è anche uno dei motivi per cui non mi sono innamorato di questa terra così lontana ed affascinante, dove tutto è controllato in maniera gerarchica, dove il lavoro si intrufola nella vita privata delle persone (i capi presenziano addirittura ai matrimoni, e ai posti d’onore…), le priva di tempo libero e a volte dignità. Una Nazione tra le più sicure del mondo, dove puoi lasciare le chiavi della moto sul blocchetto, e la porta di casa aperta, e stai sicuro che nessuno toccherà niente di tuo. Dove tutti hanno internet ad alta velocità sul cellulare, ma dove per un povero turista è impossibile trovare uno spot free wifi (ho passato ore a cercare di accedere ad internet col netbook, ma spesso tutte le 30 reti wireless che si “vedono” quando si accende il pc sono criptate...). Dove non si trova un parcheggio moto gratuito da nessuna parte (quì in Giappone c’è tutto, ma niente è gratis…) Dove non ci si può comprare una scheda sim per il proprio cellulare perché adottano un sistema differente da quello usato nella maggior parte dei Paesi…

Sono tutti retaggi di una Nazione che è rimasta chiusa al mondo fino ad un secolo e mezzo fa…

Mentre sto scrivendo queste righe, mi ritrovo circondato da una cinquantina di bambini, la solita scolaresca (è il periodo delle gite scolastiche!), tutti con cappellino giallo in testa. 



La guida si preoccupa di scusarsi, masticando qualche parola di inglese, perché la spiegazione potrebbe darmi fastidio, rispondo che non c’è problema, son felice di vedere tutti questi bimbi attorno a me. La Marien Tower è la sede della Dogana Portuale, dal decimo piano si ha una bella vista panoramica: a ovest c’è Yokohama, e con cielo limpido si può vedere il monte Fuji, ma oggi si vedono solamente le decine di ciminiere che sbuffano fumo bianco in cielo. 



A sud si vedono il porto, con le enormi gru carica container, e la baia, con decine di navi da carico ormeggiate. Ad sudest si vede l’enorme presa d’aerazione per il tunnel che attraversa la baia. 



A nordest la città di Tokyo, si vede bene lo sky tree e si intravede la Tokyo Tower. Migliaia le auto parcheggiate in attesa di essere caricate nelle enormi stive, che continuano a “mangiare” auto per ore senza mai riempirsi. Si vedono i “trenini” di 10 auto che partono dal parcheggio della Subaru, seguite dal pullmino che raccatta i piloti e li riporta alla base: altro giro, altra corsa!




Le auto e i camion si vedono muoversi piano, da qua sopra. Una musichetta di natale in sottofondo. Sembra di essere al Truman Show…
Ora vado a mangiare qualcosa al ristorante al nono piano (che il gentile Miki si era preoccupato di indicarmi), poi torno agli uffici, e speriamo di riavere il mio Carnet!

mercoledì 15 dicembre 2010

12/15

Quì la mia data di compleanno si scrive al rovescio: 12/15, anzichè 15/12 come ho sempre detto. Fa impressione. Ma qua vanno "dal grande al piccolo", in tutto: le date sono 2010/12/15, si scrive sempre prima il cognome e poi il nome, etc. Il contrario che in italia (e in gran parte del mondo) insomma...

Oggi gran giorno! In cuor mio (e dei miei genitori) per il mio compleanno, ma di fatto perchè oggi sono andato a consegnare "le targhe"! ...ma non quelle della motooo! (che poi è una...) che avete capito?!? le targhe del Patrocinio del Comune di Morgano e della Provincia di Treviso! Una sorta di gemellaggio (non è di fatto un gemellaggio però...), un segno di amicizia diciamo.




Quindi, son andato in Ambasciata Italiana per le ore 15, ho fatto due chiacchiere con un Carabiniere, poi ci siamo recati in macchina, con autista, nientepopodimenoché al Governo Metropolitano della Città di Tokyo! (semo 'ndà in Comune insomma...)
Dico "siamo" perchè mi hanno accompagnato (e scortato, e presentato, etc. etc.) due "componenti" dell'Ambasciata (il primo segretario e un "veterano" dell'Ambasciata di Tokyo).
Eravamo in tensione per il traffico, perchè qua se si arriva in ritardo si offendono... altro che in Italia, dove vige il "quarto d'ora accademico" di ritardo... inoltre avevamo a disposizione solamente una "finestra" di 20 minuti... Insomma, alle 16 eravamo puntuali all'ingresso del mega grattacielo del Comune, ci accolgono, strette di mano varie, saliamo nell'ufficio del "Boss" e ci accomodiamo. Non pensate a saloni con il soffitto alto, il marmo per terra, l'eco... l'ufficio è un open-space, ma quando dico open-space intendo che è quasi tutto un piano dell'edificio con non so quante persone che lavorano una a fianco all'altra! (e davanti, e dietro...) L' "ufficio" del Responsabile che ci accoglie (Direttore dell'Ufficio Internazionale) è ricavato con 4 paretine mobili, tipo separé, in un angolo.
Introduzione della visita (e del mio viaggio) da parte del primo segretario dell'Ambasciata Italiana, mi vengono rivolte alcune domande in Giapponese, rispondo in inglese (previa traduzione della domanda ovviamente...) ci offrono un the, e non si fa neanche a tempo a berlo che è ora di andare via... Aspetta che vi consegno ste targhe almeno!
Consegno le targhe, quattro foto, un po' di sorrisi, qualche inchino, altre strette di mano, e ci si congeda. Mi fanno anche qualche regalino: un fermacarte, qualche portachiavi, il tutto in una borsa della città di tokyo (nelle targhe c'era scritto Tokio...mannaggia...)



Noi abbiamo farcito un po' la cosa, pompando un po' sul fatto che ho usato una moto giapponese, richiamando addirittura nomi illustri come quello di Marco Polo, etc...



E' stata comunque una cosa simpatica, e son stati gentili.
Al termine della visita, ci hanno accompagnato al QUARANTACINQUESIMO PIANO del palazzo, da cui si ha una vista spaziale della città: i palazzi che da sotto si vedono altissimi da qua li si vede dall'alto!



è il terzo edificio più alto della città, si vede davvero lontano lontano, gli immensi parchi della città sono delle macchie di verde sullo sfondo, la Tokyo Tower sembra quasi piccolina, laggiù in fondo...



Facciamo un'altra foto di gruppo per lasciare un segno dell'incontro.



Grazie a tutti per questo piacevole incontro. Ai componenti dell'Ambasciata che hanno da subito sposato l'iniziativa, e si son mossi in fretta per portarla a compimento in breve tempo. Al Moto Club Spinea per tutto il supporto. Al Comune di Morgano e alla Provincia di Treviso per il Patrocinio e per le targhe.

La giornata volge al termine ed io devo decidere che fare, per questa serata del mio TRENTATREESIMO Compleanno: cercare un ostello in centro a Tokyo, andare da solo in qualche locale costoso, a bere (ma io non bevo!), a fumare (ma io non fumo!), a farmi fare gli auguri "a pagamento" da qualcuno!?
Sono a Shinjuku, una delle stazioni più grandi del Giappone, e del mondo. Che direzione prendere?
Decido di tornare a Noda, a 40km NordEst di Tokyo, da Paco e la sua famiglia, che mi stanno gentilmente ospitando. Compro una torta gelato da Baskin Robbins, la tagliamo e la mangiamo assieme.




Domani sveglia presto: vado al porto a ritirare i documenti della moto. Meglio andarsi a riprendere di persona il Carnet de Passage, anzichè farselo spedire da qualche parte...

Buon COMPLEANNO Christian!!!

Happy birthday!
Feliz aniversário!
 С днем рождения!
¡Feliz cumpleaños!
生日快乐!
お誕生日おめでとうございます!
Alles Gute zum Geburtstag!
Wszystkiego najlepszego z okazji urodzin!
 Boldog szülinapot!
Van harte gefeliciteerd!
Srecan ti rođendan
La mulţi ani!
Doğum günün kutlu olsun!
 Grattis på födelsedagen!
 Hyvää syntymäpäivää!
 יום הולדת שמח!
Gratulerer med dagen!
 Všetko najlepšie!
 Sretan rođendan!
 عيد ميلاد سعيد
Id Milad Saiid
Χρόνια Πολλά!
Note: Literal meaning = Many years.
 생일축하합니다

lunedì 13 dicembre 2010

Six months (sei mesi!)

On foot! (a piedi!)


Oggi, 13 dicembre 2010, dopo 6 MESI esatti di viaggio,
mi sono separato dalla mia "black eagle"...

ebbene sì, domenica sono andato al porto di Kawasaki, ho dormito in tenda,
e alle 08:30 del mattino di lunedì, puntuale, l'ho consegnata allo yard della Kiwi Autoliners (Nippon Express),
dei trasportatori di auto usate dal Giappone verso Australia, Nuova Zelanda, Inghilterra.



Il giorno 16 la moto salperà con la Spring Wind V1 alla volta di Brisbane, dove arriverà il giorno 29.


Lì dovrò sbrigare non poche formalità doganali, gli australiani sembrano essere molto rigidi nei controlli,
infatti ho passato 3 giorni a pulire la moto dentro e fuori, l'abbiamo rigirata come un calzino! (io e Paco, il gentilissimo ragazzo coreano/giapponese che mi sta ospitando). Non avevo mai pulito una moto in tal modo, solo con il vecchio F10 ero arrivato a smontare tutto così (e oltre...) per pulire...

Ora mi aspetta la ricerca di un volo economico per l'Australia, e poi si parte per la terra dei canguri!

Questo "scherzetto" mi costerà non poco: la spedizione della moto è costosissima, la dogana australiana un'incognita (possono chiedere ispezioni aggiuntive a loro discrezione, molto costose), poi c'è l'aereo, poi c'è da vivere in Australia, dove la vita è molto cara, complice l'euro che ora è molto basso nei confronti del dollaro australiano...
E poi ho un visto di "soli" 3 mesi, turistico, quindi non potrò cercare un lavoro là (se non in nero...) perchè i visti vacanza-lavoro li danno solo fino ai 30 anni, mentre io sono un "vecchietto" ormai (no dai, almeno per altri due giorni no...)
Quindi, fra meno di tre mesi la storia si ripete, perchè io e la moto dovremo cercare un'altra strada, di nuovo: oltre al mio visto, che scadrà, la moto è importata con Carnet de Passage, come qui in Giappone. Quindi non posso, e non potrò, disfarmene, perchè trattasi di importazione temporanea, quindi come entra un mezzo deve anche uscire... In ogni caso io non voglio disfarmi della mia compagna dopo sei mesi di viaggio tutti i giorni assieme... Solo che questi orizzonti temporali finiti (anche se nettamente più ampi di quelli centroasiatici) mi mettono dei paletti che non vorrei...

L'Australia è il sogno di sempre, la terra dei canguri, dove ho sempre sognato di andare!
Ora sono eccitato, sì, ma anche un po' impaurito: non so cosa mi aspetta là, è una terra immensa, non sarà facile girarla, e non è neanche quello che voglio veramente... sono infatti un po' stanco di viaggiare e cambiare letto ogni sera; se riuscissi a fermarmi per un po' da qualche parte, magari con un lavoretto, per recuperare un po' di soldini visto che le finanze ormai sono alle strette, e un po' di energie, non sarebbe male...ma ci sono le difficoltà di cui sopra...

Sarebbe stato bello arrivarci il più possibile "via terra", come stanno facendo Ture e Claudio, cioè andare in Thailandia da qua, e poi passare in Indonesia, e avvicinarsi quanto più via terra (tra un'isola e l'altra...). Ma per fare questo occorre una grossa carica di energia, che ora sinceramente non ho: il viaggio è andato benissimo (trascurando ovviamente l'incidente di Cobra...), sono stato fortunato in molte cose (il tempo, quasi sempre bello, le persone che ho incontrato, e che mi hanno ospitato, etc.) ma è durato molto più del previsto, e ora mi ritrovo un po' a corto di energie.

Quindi si va direttamente in Australia! Alla ricerca di fortuna! 


ENGLISH VERSION

Today, December 13, 2010, after exactly SIX MONTHS travelling
I separated from my "black eagle" ...

yes, on Sunday I went to Kawasaki Port, I slept in my tent,
and at 08:30 am, on time, I delivered it to the yards of Kiwi Autoliners (Nippon Express)
a Carrier of second hand cars from Japan to Australia, New Zealand, England.

On thursday 16, the motorbike will sail with the Spring Wind V1 towards Brisbane, where it will arrive on December 29th.
There, I will have to attend to many formalities, Australian Customs seem to make very strict controls,
In fact, I spent three days cleaning the bike inside out, we turned it over like a sock! (Me and Paco, the friendly Korean / Japanese guy who is hosting me). I did never clean a bike like this, only with the old F10 I had arrived to disassemble everything (and beyond ...) to clean it...

Now I am going to search for a cheap flight to Australia, then I will go to the land of kangaroos!

This "trick" will not cost me a few: the shipment of the bike is expensive, the Australian Customs Clearance amount unknown (they may require additional inspections at their discretion, very expensive), then there's the plane, then there is to live in Australia, where life is very expensive, thanks to the euro now very low against the Australian dollar ...
And then I have a 3 months VISA "only", a tourist one, so I can not search for a job there (if not a "black" one ...) because the working-holiday VISA is given only up to 30 years, while I am an "old" boy now (not yet, at least for two days more ...)
So, in less than three months the same history will repeat itself: me and the bike will have to find another way, again, because my visa will expire, and the bike is imported with Carnet de Passage, as here in Japan. So I can not discard it, because it's a temporary importation, and how it gets in it must also go out ...In any case I do not want to get rid of my bike after six months of travelling all days together ... But I would not like these finite time horizons (although much more extensive than Central Asian ones)...
 
Australia is the dream of my life, the land of kangaroos, where I always wanted to go!
Now I'm excited, yes, but also a little afraid: I do not know what awaits me there, it is a huge land, it will not be easy to drive all around there, and it is not really what I want ... I am indeed a bit tired of traveling and having a new bed every night; if I could stop somewhere for a while, maybe with a little work to catch up some money because my finances are now going lower and lower, and recover some energy, it would not be bad... but there are the difficulties mentioned above ...

It would have been nice to reach Australia as much as possible "by land", as Ture and Claudio are doing, that is to go from here to Thailand, Indonesia and then go on as close as possible to Australia by land (from an island to the other ... ). But doing this requires a large amount of energy, which now I really do not have: during all the trip I was very lucky (except of course for the accident happened to Cobra ...), I was lucky in many things (time, almost always beautiful, people I met, who hosted me, etc..) but lasted much longer than expected, and now I'm a bit run out of energy.

Then I am going directly to Australia! Looking for luck!

domenica 5 dicembre 2010

WTN-J

Stasera sono stato ad una festa del WTN-J (World Touring Network Japan)
dove c'erano i migliori avventurieri giapponesi,
gente che ha girato il mondo anche più volte, in moto in macchina in bici o facendo autostop...
c'era il "re" Matsuo San, 102 Paesi in 10 anni, 300mila km in 5 continenti...
poi c'era Hiroko, una ragazza che corre in pista (Motegi, Suzuka, etc...) con una Ducati 998,
c'era Manabe, che 14 anni fa si è fatto tutta l'Africa in moto (17 Paesi, 8 mesi),
c'era Shingo, che più di 20 anni fa è stato per 4 anni in Sudamerica, ha girato in moto e poi si è fatto 4 mesi su una zattera in amazzonia, poi è stato a lavorare a New York, poi è stato 8 mesi in Australia, poi è venuto (andato...) in Europa, ha comprato una moto in Germania e ha girato l'Europa, Italia compresa, traghettando a Brindisi per la Grecia, dove gli hanno rubato la moto (ad Atene...) e se n'è dovuto quindi tornare in Giappone...
c'era Koguchi, che è stato in Bolivia sul Salar de Uyuni con una Honda 400cc
c'era Chiki, che ha viaggiato in moto in Australia, Laos, Alaska, Mongolia, Svezia, Norvegia, Finlandia, Spagna, Portogallo, Italia, Slovenia...
c'era Kazuo, che è stato in tutto il mondo zaino in spalla, anche in Italia,
c'era Takeo, che a 20 anni si è fatto tutto il Giappone con un 50cc, 20mila km, e poi ha fatto più avanti il giro del mondo con un Mitsu Pajero Mini, 40mila km
c'era Sagami, che ha fatto il Coast to Coast in Harley,
c'era Fumio, che ha girato l'Europa zaino in spalla da giovane, e poi l'anno scorso l'ha girata in lungo e in largo in scooter, partendo dal Giappone, arrivando a Capo Nord e poi al limite ovest estremo del continente europeo, in Portogallo, con un Foresight 250 (2 tempi!!!),
c'era una ragazza che ha girato la Francia in moto, etc...
poi c'erano Paco, Yoo Ree, etc...
insomma c'era la creme de la creme degli avventurieri giapponesi!
Ringrazio tutti perchè sono stati molto gentili e ospitali,
ed io sono onorato di averli incontrati!



This evening I have been to a party of the WTN-J (World Touring Network Japan)
where there were the best japanese adventurers!
people who travelled the world many times, by motorbike, car, bicycle, or hitch-hicking...
there was "king" Matsuo San, 102 Countries in 10 years, 300thousand km in 5 continents...
then there was Hiroko, a girl riding in Circuits (Motegi, Suzuka, etc...) with a Ducati 998,
there was Manabe, who 14 years ago travelled all Africa by motorbike (17 Countries, 8 months),
there was Shingo, who more than 20 years ago lived 4 years in South America, travelling by motorbike, then "travelling" Amazzonia 4 months on a raft, then worked in New York, then 8 months in Australia, then in Europe he bought a motorbike in Germany, travelled all Europe, including Italy, where took a ferry from Brindisi to Greece, where in Athens they stole his bike...and he had to go (come...) back to Japan...
there was Koguchi, who travelled Bolivia (Salar de Uyuni) with a Honda 400cc
there was Chiki, who travelled by motorbike Australia, Laos, Alaska, Mongolia, Sweden, Norway, Finland, Spain, Portugal, Italy, Slovenia...
there was Kazuo, who travelled backpacking all the world, including Italy,
there was Takeo, who travelled all Japan when he was 20, with a 50cc small motorbike, 20thousand km, and then later travelled all the world with a Mitsu Pajero Mini, 40thousand km
there was Sagami, who did the Coast to Coast on a Harley,
there was Fumio, who travelled all Europe backpacking when he was young, then last year again by scooter, starting from Japan, arriving to North Cape and then to Portugal, extreme west limit of Europe, with a Foresight 250 (2 strokes!!!),
there was a girl who travelled all France by motorbike,
then there were Paco, Yoo Ree, etc...
so there was "la creme de la creme" of japanese adventurers!
Thank You everybody for Your kindness!
I am honored of meeting You all!

venerdì 3 dicembre 2010

Tokyo - 26475km

Missione compiuta!

Sono finalmente arrivato a Tokyo, dopo 174 giorni di viaggio.
Sono passato per il centro di Tokyo e arrivato al "punto zero" delle strade in Giappone, "Nihonbashi", da cui prendono inizio la Route 1 e tutte le strade del Giappone, e non solo: da quì ha inizio la AH1, la più lunga Asiatic Highway, 20557km attraverso 14 Paesi, da Tokyo a Istanbul, dove si connette con la E80, che porta da Istanbul a Lisbona, attraverso 10 Paesi e 5700km.








La mèta prefissata è stata raggiunta.

Era da molto che volevo scrivere questo post, e finalmente ce l'ho fatta. 
Ora sono molto stanco; devo riposarmi, ma non troppo... perchè si deve decidere che fare della moto, e della vita... si punta probabilmente ad altri lidi...

mercoledì 1 dicembre 2010

bicycle

Oggi sono ospite di una famiglia giapponese, gentilissimi,
marito e moglie, senza figli, vivono alle porte della città di Atsugi, ad una sessantina di km da Tokyo.
Ieri sera quando sono arrivato mi hanno preparato una mega cena,
e poi un futon per la notte.
Hanno viaggiato in mezzo mondo: sono stati in tutti i continenti!
Sono motociclisti, e dove non hanno spedito la loro moto (Tunisia, Libia, Corea, Australia),ne hanno noleggiate (Sudafrica, Mongolia, Canada, Nuova Zelanda, Taiwan, etc.)
Oggi era una bella giornata di sole, e sono uscito per andare al supermarket assieme a Satomi (chi era che nei cartoni animati si chiamava così??). Sono risalito in sella ad una bicicletta dopo quasi sei mesi, ed è stato bellissimo! Mi son gustato l'aria aperta per una mezz'oretta, andando piano quel tanto da potersi guardare tranquillamente intorno, ma non così piano come quando si va a piedi. Una piacevole "riscoperta". Volevo infatti noleggiare una bici a Kyoto, per visitare velocemente la città, ma pioveva, quindi ho evitato. E mi sa che quindi non guidavo bici da...dallo scorso giugno a Padova!
Mii...ed è già dicembre...!

ecco il percorso dei miei 2800km in Giappone...
Da Sakaiminato a Tokyo - GoEast 2010 su Riderpedia.com

martedì 30 novembre 2010

Atsugi

sono davvero vicino alla meta!
(aprite la foto e date un occhio al cartello...)



e ne sono fiero!

ma ne son anche felice, perchè son proprio stanco ormai...
lo so che nessuno ci crederà, ma quando viaggiare diventa la quotidianità,
e assume quasi le sembianze di un "lavoro" (benzina, strada, benzina, strada, mangiare, cerca da dormire per stasera, programma le prossime tappe, etc. etc. etc.),
non te la godi più come all'inizio, diventa un po' tutto "normale"
e la stanchezza ormai si fa sentire...

sommiamo anche il fatto che qua in Giappone non si parla più di "avventura" (che teneva alti morale e adrenalina) ma semplicemente di "trasferimenti" (strade molto trafficate, limiti di velocità da tartaruga, città e poi città e poi città, una dopo l'altra, convenience store ovunque, aperti 24h su 24, distributori ovunque, quindi non ti devi minimamente preoccupare di fare scorte di cibo, acqua, di benzina...)

Comunque, appena arrivo a Tokyo vado a bussare alle porte di mamma Honda,
poi vi faccio sapere...

Ito

Mi sono appena fatto una colazione da paura,
nell'ostello più bello che abbia mai visto in vita mia!

http://kshouse.jp/ito-e/index.html

una casa storica in legno, sulla riva del fiume, con camerate con futon su tatami,
spazi in comune immensi, bellissimo stile giapponese, pulito, free wifi, e...onsen! spettacolare...

La colazione consiste dunque in:

pane da toast (3 fette, 1 euro)
pancetta (95g, 3 euro)
2 uova (1 euro)
marmellata (3 euro)
miele (4 euro)
cereali (3 euro)
1 banana (40 cent)
1 mela (1 euro)
1 yogurt (1 euro)

insomma, 17 euro... ho speso quanto un pranzo...e comprando tutto al supermarket!
vabbè che mica ho finito i cereali, il miele e la marmellata, però mi sa che non mi devo sorprendere se mi chiedono sui 7 euro in giro per fare la colazione...



Si parteeee!!!

domenica 28 novembre 2010

Mount Fuji counterclockwise

Oggi abbiamo fatto il giro del Monte Fuji!
Dico "giro" perchè ci abbiamo girato tutto attorno: belle strade, bell'asfalto, bel paesaggio, bel tempo!
Dico "abbiamo" perchè ero assieme a due centauri giapponesi: Mr. Takeda (Harry), che mi sta ospitando a casa sua, e Mr. Goto, un vicino di casa che si è aggregato.
Entrambi hanno più moto, entrambi hanno anche una Guzzi. Ma per l'occasione sono usciti con il GS1200 (Goto) e con il Suzuki Djebel (Harry).
Quasi 200km in totale.
Abbiamo dapprima visto il Fuji dalla montagna di fronte, Hakone Yama.
Poi abbiamo provato ad "attaccare" il Fuji da tutte le angolazioni possibili:
le tre strade principali che portano su a 2500m, compresa quella a pedaggio, erano tutte chiuse per neve. E con "chiuse" intendo proprio sbarrate...impossibile passare, anche facendo "l'italiano"...
Abbiamo tentato anche attraverso una strada militare sterrata, ma siamo arrivati al massimo a 1300m, poi il sentiero era troppo impervio...
Poco male, ho una vagonata di belle foto!

mercoledì 24 novembre 2010

Suzuka

I stayed a couple of days in Kyoto:
the first one I went to the "one-thousand tori" Fushimi Inari Taisha,
where You walk up a hill passing hundreds and hundreds of torii-gates;
on the top You have a great view of Kyoto.
 


The second day it was raining, so I had a rest in the hostel,
and in the evening I went to Kiyomizudera Temple:
it's open in the night only in autumn, and illuminated,
so the coloured leaves of the trees make a wounderful scenery,
and You can see Kyoto Tower in the landscape by night.



Yesterday I was moving to Nagoya, sunny but cold day. I stopped to warm up in a "convenient store" (called here "conbini") just before Suzuka, where I wanted to visit the circuit!
I did not know if it was open, and I wanted to reach it before the sunset, but I was a little bit late...some raindrops on the mountains to cross, on the very crowded Route 1 from Kyoto to Nagoya...
So I have seen there were motorbike practice during the day (because on sunday there will be a race...)
shit I missed it!
But not everything comes bad...being so late, I found the circuit gate open, and...I entered!
I asked to ride a lap in the famous circuit to a kind japanese worker, and to be italian sometimes is very useful! I had to follow the car, but take a look...!

http://www.youtube.com/watch?v=b8jw3BoiiQY

 

domenica 21 novembre 2010

Japan - week 3

Non è facile riassumere una settimana in poche righe, ma ci provo:
partito da Hiroshima lunedì, mi sono fermato ai musei navali di Kure, e ho poi campeggiato in un'isoletta (Oshiba).
Il giorno successivo ho proseguito la mia strada verso Shikoku (la "quarta" isola giapponese), superando vari ponti, che son sì comodi, ma pure costosi... Questa seconda notte ho campeggiato nel campo della vecchia scuola elementare di un paesino in un'altra isola...


Son dunque arrivato in Shikoku, e dirigo verso est. Ma voglio evitare la strada costiera, solitamente trafficata: mi porto quindi al centro dell'isola, e percorro una strada che la taglia orizzontalmente. Il primo tratto, la Route 17, è davvero bella: bel panorama, bellissimi colori, curve divertenti. Anche se andando su di quota inizia a fare fresco... Vedo la mia prima scimmia! attraversa la strada da destra a sinistra e si arrampica su sulla montagna... Prendo quindi la 439, e questa è davvero una strada incredibile: tratti strettissimi, in mezzo al bosco, sporchi, ricoperti completamente di foglie. Non mi rendo conto se ho sbagliato strada, perchè sembra davvero una strada abbandonata in mezzo alla montagna... (scoprirò il giorno successivo che ho percorso la strada senza manutenzione da più tempo in Giappone, fonte di molte polemiche qui: "the longest dirty road in Japan...") ...e intanto si sale di quota... Mi fermo sul passo, faccio un paio di foto, entro nel "ristoro" e c'è un vecchietto che ovviamente non capisce un'acca di inglese, e che è davvero impaurito: ma quando parlo inglese non sto mica puntando una pistola addosso a nessuno!

Proseguo ma la temperatura scende assieme al sole, e appena questo fa capolino dietro la montagna, il termometro segna zero gradi... mai decisione fu più saggia di fermarsi per la notte nell'alberghetto trovato alla giunzione con la 438, perchè il giorno dopo ho verificato che c'erano altre due ore di strada di montagna prima di arrivare alla città di Tokushima...
A questo punto chiamo Yoshi, incontrato il giorno prima per strada: mi ha aiutato a contrattare il prezzo all'albergo. Lui è di Tokushima. Lo aspetto alla stazione. E' mezzogiorno passato. Pranziamo assieme, mi offre sushi! E' davvero interessato al mio viaggio, mi fa un sacco di domande. Andiamo assieme al primo dei due ponti che collegano Shikoku con l'isola principale (Honsu). Si può andare sotto al ponte per vedere i vortici creati dalle correnti contrapposte che percorrono lo stretto, ma nonostante il perfetto orario di alta marea, di vortici non se ne vedono. "Unlucky" mi dice Yoshi...da cui mi congedo perchè sta per fare buio, e io volevo arrivare ad Osaka... Mi saluta con le lacrime agli occhi, al che io mi stupisco davvero: è davvero incredibile questa ospitalità giapponese...


L'isola di Shikoku è paragonata alla Sicilia, per lo stretto che la divide dall'isola principale, e io direi anche per gli agrumi che vi crescono: ho "rubato" dagli alberi qualche mandarancio (senza semi!) davvero eccezionale.
Percorro quindi il ponte più lungo del mondo. Dopo aver percorso il ponte numero due al mondo, due anni fa, tra Danimarca e Svezia, sono ora qui ad Akashi, in Giappone. E quì sono "preoccupati" perchè se il ponte sullo stretto di Messina, in Italia, sarà completato, loro perderanno il primato! Gli ho detto di non preoccuparsi...
Mi fermo per la notte a Kobe, perchè Osaka è ancora lontana, inizia a far freddo e sono stanco.
Dopo una foto di rito al porto di Kobe, dirigo per Osaka. Ma in realtà ho appuntamento a nordovest di Osaka, a Kawanishi, con un motociclista del WTN-J, una sorta di motoclub nazionale giapponese. Sunao è davvero gentilissimo, mi offre la cena, andiamo assieme alle terme più antiche del Giappone (Arima Onsen) e mi ospita a casa sua per la notte. Il giorno successivo andiamo insieme in moto a Osaka, visitiamo il castello, pranziamo con Okonomiyaki (il mio responso: Hiroshima style batte Osaka style!) e facciamo un salto in Osaka downtown. La sera mi traferisco da Naoto, suo amico, sempre motociclista. Anche in questo caso sono l'ospite d'onore: cena con la sua bella famiglia e ospite a casa sua per la notte. E' davvero incredibile questa ospitalità che continuo a trovare in giro per il mondo...

Infine, oggi mi scortano fino all'autostrada per Kyoto: Naoto davanti, con la sua F800GS, Sunao dietro, con la sua HP2. Due delle moto con cui avrei voluto fare questo viaggio! (ma troppo costose...). E' troppo forte come nel mondo sempre si cerchi ciò che non si ha: qua in giappone tutti con il mito delle auto e delle moto europee; Sunao e Naoto con le BMW, e appassionati di Porsche. Poi per strada si vedono Alfa Romeo e si incrociano Ducati!



Ciliegina sulla torta, arrivato a Kyoto, incontro inaspettatamente il mitico Matsuo San.
Non vi dico nulla. Andate a vedere il suo sito:

www.baikunomatsuo.sakura.ne.jp

gli stringo la mano onorato, e facciamo una foto assieme:

domenica 14 novembre 2010

Hiroshima 12 Nov 2010

Yesterday I woke up early to go to the Mazda Museum: I had to take a "streetcar" and then the train. It' just outside the city. There were a lot of people, I did not think of it. And I was impressed by the plant: very huge, 7km along the river, with a private port, a college, a temple, a stadium, and one of the biggest private bridges of the world...
We saw the assembly line: even if it is a clean and comfortable ambient (compared to other kind of workshops) I would really not like to do a job like that...You must be quick because You have about one minute to finish Your job in that car, and then it's the turn of the next one...and like this for 8hours, with 10 minutes break each 2h...
After that, I went to the Hiroshima City Transportation Museum: more than 2000 models of every kind of vehicles. Ships, trains, helicopters, cars, airplanes, motorbikes, etc...
It was very funny because I was entering a Japanese museum, I thought to find something typical...while the really first thing I saw when entering was this:


I started laughing: but this is the Aprilia RSV! why???
I asked why, after 24000km, I enter a Museum of Transportation Means in Japan, and the first thing I see is a (wonderful) motorbike, made 30km from my house in Italy!
I really could not understand...
They told me that it's the Hiroshima Team for the Suzuka 8hrs! ok, I see...


I looked so many models of ships, trains, airplanes, cars: I could not read all the labels, but at least the italians...and...what do I see???
unbelievable...look with Your eyes...






I immediately called the assistants (there were so many people working as guards, assistants, etc..., much more than the visitors...) and told them about the mistake! They wrote it down, and said thanks to me...
I always find typing or translation errors, everywhere, but I could not ignore this...

After the museum, I went back to Hiroshima center witrh the AstramLine, a train running over the city: they made a rail "track" (the train runs on tyres...) supported by concrete pillars, running over the streets:


Arrived in Hiroshima, I assisted to the candlelight opening ceremony of the Peace Summit Weekend,
where the Peace Nobel Prize Laureates spoke, asking for a world without nuclear bombs












BAN NUKES!
Then I finished the evening with Marco, incredibly met at the ceremony,
after one month from our separation, in Seoul!

martedì 9 novembre 2010

Waiting the sunrise

H 06.00 locali. Dopo 1h e 1/2 di scarpinata nel bosco sono sulla cima del monte Misen, isola di Miyajima, Giappone, in attesa dell'alba

venerdì 29 ottobre 2010

Japan - day 1

Dopo tanto peregrinare, oggi sono finalmente sbarcato in Giappone!
Mi hanno fatto diventare matto per poter fare entrare anche la moto però...
Ho dovuto prima prendere un autobus, poi un altro, poi camminare 20 minuti a piedi...il tutto per andare al JAF, l'equivalente giapponese dell'ACI, per "autenticare" il Carnet de Passage... Poi ricammina, riprendi il primo autobus (mezz'ora di strada...): il secondo autobus ora non c'è più, troppo tardi...quindi altra sfacchinata a piedi fino in Dogana...e poi finalmente al Terminal, a ritirare la moto...ho praticamente perso tutta la giornata! Ma poi, alla fine, sono uscito dal porto in sella alla mia moto...ho guidato con prudenza perchè devo un po' riprenderci la mano a guidare a sinistra! devo rispolverare i ricordi di 3 anni fa, dei 3000 km in inghilterra e scozia...
Qua però guidare è una palla! ci sono limiti assurdi!! 40km/h anche fuori dal centro città! sulle strade extraurbane si arriva ben a 50km/h! ...me tocca andare avanti in terza, perchè sennò la moto strattona!... in autostrada mi han detto che si può toccare l'incredibile punta di 80km/h...però le autostrade sono costose...e che cavoli! e non mi posso fidare di superare di molto tali limiti (andavo via sotto i 60) perchè mi han detto che se superi di 20 km/h il limite la multa è di 2000$! porc...
Ora si dorme, dopo un paio di orette al "bagno giapponese": c'erano vasche calde con idromassaggio, stanza caldo-umida a 45°C circa, sauna a 90°C, e vasca fredda post-sauna... simile alla jimjilbang coreana, solo che qua non ci si può passare la notte...
Domani devo cercare un vocabolario-traduttore, perchè qui davvero nessuno sa una parola di inglese! incredibile! peggio che in Korea! ...e già in Korea mi ero stralamentato...
Bye!

2700 km in Korea

Yes, 27 hundred km, a round trip in Korea!
Donghae, Samcheok, Seoul, Ganghwado, Osan, Gunsan, Seonyudo, Byeonsan, Naesosa, Yeong-am, Mokpo, Haenam, Wando, Gogeumdo, Goheung, Naenarodo, Yeosu, Dolsando, Mokpo, F1 GP, Geochang, Haeinsa, Andong, Samcheok, Donghae.
I liked very much the inland streets, so many bends!
I did my best, trying to remain safe, with a 300kg-motorbike...
Not big bends, it is a Transalp! but I almost used all the new tyres, which I do not usually do with my cbr... Transalp is a great bike, it is true, confident, You can trust her every time, not incredible torque but always enough, and You really use all she has about tyres and power. With the cbr I usually push only one third of her power...
And during my last driving day in Korea I started in the morning with a clean blue sky, but with a cold +5°C wind, and I arrived in the evening (already dark) with +1°C. During the night already below zero!
So, thank You very much, my dear Transalp, to bringing me here, to my goal!
Yeah! In fact I am now in the ferry, and Japan is near!
We are going to reach the harbour!

venerdì 22 ottobre 2010

Ritorno in Siberia...

Non avevo mai linkato un paio di video che avevo caricato, ancora in Siberia...
meglio tardi che mai!

arrivo a chita:
http://www.flickr.com/photos/54533509@N06/5049572268/


tappa presuntuosa:
http://www.flickr.com/photos/54533509@N06/5048963385/


ne ho moltissimi altri...ma li carico un po' alla volta dai... ;-)

In Corea si piegaaa!!! - Korea has bends!

English version

Yes guys! Here in Korea you can bend!
After thousands of km, finally in Korea there are bends!
I did not do in 22000km so many bends as in the latest 500km! Yesterday 410, today 90 (km). Here in the South it is really beautiful: while in the North it was a continuous city, 100km radially out of Seoul, without any countryside, here there are streets without traffic (finally) and with bends! I had already seen them (the bends) going to Seoul, on the National Road 6 (here they intelligently call the streets with even numbers if from East to West, odd numbers if from North to South), but I did not enjoy them, because of my rectangular-profile tyres...But after wisely changing the tyres in Seoul (now I have the Anakee2, size 130) now it's fun!
NOTE: after Siberia (northest point) I am now at the southern point of my trip: 34°N

Here in the South there are rice fields, cabbage fields, and red pepper ones! I could imagine rice, of course, but not pepper and cabbage! but Korean love Kimchi: it's the national food, they eat it three times a day: breakfast dinner and lunch! It is cabbage cooked in a particular way, and then left apart to "marinate" for months, with red pepper... Here everywhere red pepper: everything spicy! Even if You ask them "not spicy please" (I have the sentence written in Korean, and I show it each time...) there's always something spicy, and they answer to You that's not spicy for them, after Your complaining...

Now I am watching the local "Korean's got talent", called here "Super Star K" (but it's the same format). We are watching it in a 3x2m wide screen! This is the final night! You can feel the tension in the family who is hosting me! They are really very kind, and the small girl 3-years old (4 years korean age: they count the age from the conception) is so happy that I am here that she did not even want to go to bed...

Tomorrow I will head back to Mokpo, for the F1 GP!


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Italian version

Ebbene sì, in Corea si piega ragazzi!
Dopo (devo incredibilmente dire così) decine di migliaia di km, in Corea finalmente ci sono curve e tornanti! Non ho fatto in 22000km tante curve quante fatte in Corea negli ultimi 500km! Ieri 410, oggi 90(km). Quì al sud è proprio uno spettacolo, a differenza del nord, dove era un continuo centro urbano, senza soluzione di continuità, da Seoul centro per 100km radialmente, senza nessun "countryside"... Quì c'è campagna, ci sono strade senza traffico (finalmente) e con curve! Le avevo pregustate già arrivando a Seoul, lungo la statale 6 (i coreani hanno numerato intelligentemente le strade statali: numeri pari per le strade che tagliano il Paese da Est a Ovest, dispari per quelle da Nord a Sud) con tornantoni da paura, ma non avevo potuto godermele, perchè avevo i T63 a profilo rettangolare...era come essere sulle lamine quando provavo a "piegare". Ho visto bene poi di cambiare le gomme a Seoul, dall'importatore Michelin: sono ora gommato Anakee2, scarpette taglia 130, in barba all'omologazione sul mio libretto...e in questi due ultimi giorni sono arrivato ad usare quasi tutta la gomma! non sono pieghe da paura, ovviamente (devo pensare di arrivare in Giappone, e comunque sono su un'enduro) ma quel tanto che basta per godersela alla grande!
NOTA: dopo la Siberia (punto più a nord) mi trovo ora a toccare il punto più a sud del mio viaggio: 34°N

Quì al Sud ci sono campi di riso, di cavolo, di peperoncino... Questi sono i tre ingredienti principali della cucina coreana: il riso era da immaginarselo, ma il peperoncino proprio no, e neppure il cavolo! invece qui vanno matti per il Kimchi, lo mangiano colazione pranzo e cena: è cavolo preparato in modo particolare, con peperoncino, lasciato "macerare" per mesi. Quì mangiano tutto piccante. E' davvero difficile avere qualcosa di non piccante: anche se glielo chiedi (mi son fatto scrivere la frase in coreano, e la mostro ogni volta che vado a mangiare) loro ti portano comunque qualcosa di piccante, e alla tua lamentela rispondono che per loro, quì in Corea, quello non è considerato piccante...mannaggia...

Ora sto "guardando" il "Korea's got talent" locale, che quì si chiama Super Star K, ma è praticamente lo stesso format. E' la serata finale! c'è grande tensione in casa (nella famiglia dove sono ospite: sono ragazzi di 29 anni). Stiamo guardando in streaming, proiettando su uno schermo che sarà 3x2 (metri!)...
Sono stragentili quì dove sono ospite, e la bimba di 3 anni (4 in Corea: quì contano l'età dal momento del concepimento!) non voleva più andare a letto per stare qui assieme a noi, è supercontenta che io sia qua.

Domani si torna a Mokpo, per il GP di domenica!