venerdì 10 settembre 2010

Tsetserleg - Kharkhorin

questa mattina ci siamo svegliati alla Fairfield Guesthouse, decantata dalla Lonely Planet come un'oasi meravigliosa, con una colazione all'inglese memorabile, in quest'angolo di mondo...
come al solito quando le aspettative sono alte si rimane un po' delusi...innanzitutto perche' la colazione era si' simil inglese, ma non proprio all'inglese...e non abbondava di certo in quantita'... poi perche' la colazione inclusa e' solo quella base, quindi ho dovuto pagare un bel supplemento per quella simil inglese...

siamo stati a visitare il tempio buddista Galdaan Zuu (dal di fuori): di fronte al tempio e' situata una statua del Buddha alta 7m. Ora si riparte, direzione Kharkhorin, l'antica capitale mongola, dove vedremo il tempio Erdene Zuu Khiid, primo monastero buddhista della mongolia.
Lungo il tragitto mi piacerebbe fermarmi alle sorgenti termali Tsenker, ma a Ture non va molto l'idea...vedremo chi la vincera'! ;-)

Poi un altro paio di giorni e, passate le Mongol Els, dovremmo arrivare alla Capitale, UB.


al prossimo aggiornamento!


P.S. scusate se non inserisco foto, ma senza collegarmi con il mio pc non e' sempre cosa facile...

White Lake – Tsetserleg

giovedì 9 settembre 2010

alla fine quasi 200km anche oggi…

dopo la colazione e la preparazione dei bagagli (per me sempre lunga…Marco deve sempre aspettarmi…) ci siamo diretti verso il vulcano Khorgo Uul, a pochi km dalla cittadina di Tairat, vicino alla quale abbiamo campeggiato. Le coordinate gps che avevo inserito (prese dalla guida) si sono rivelate errate, abbiamo quindi seguito il buonsenso (di Marco) e un paio di indicazioni di gente del posto (Marco ha chiesto in una Gher, io ad un motociclista…) per raggiungere, dopo una passeggiata di 15 minuti) il cono del vulcano. Davvero bello! Dalla sommità' inoltre si vedevano bene il lago (Terkhiin Tsagaan Nuur), la grande colata lavica in direzione dello stesso lago, e la collina dove abbiamo campeggiato la notte, vista dalla sponda opposta.

Poi benzina, e direzione Tsetserleg! La strada è piena di buche, è difficile prendere velocità, perchè non appena si pensa di aver trovato una condizione di marcia “stabile” ci si ritrova davanti una groviera di crateri… procediamo a meno di 30km/h di media… ed e' già l’una, quindi ci fermiamo a “pranzare” a bordo strada con un paio di snickers, come spesso e' successo…(NOTA: dall’Italia fino a qua penso che non ci sia posto, inteso come negozietto tipo minimarket, in cui non abbiamo trovato gli snickers, di certo lo snack più conosciuto e venduto al mondo, in base alla mia esperienza…)

Miraggio! Di colpo la strada diventa asfaltata, e per 10km circa riscopro il piacere di una guida rilassata, potendomi guardare intorno, e ammirare il panorama, anziché guardare sempre con attenzione la strada… Marco era deluso, perché dice che con l’asfalto non e' piu' Mongolia…per me invece e' stata una goduria!!!

Di nuovo sterrati, la strada principale è in costruzione, vi e' ancora solo la massicciata, non percorribile. A tratti molta ghiaia, pericolosa quasi quanto la sabbia quando non ci si aspettano dei cumuli improvvisi. A tratti divertente, con discrete velocità di percorrenza, e qualche breve pista “d’erba”, le mie preferite, perchè la presenza di erba schiacciata è garanzia di “grip”: non ci sono praticamente mai nè sabbia, nè buche, nè sassi.

Sono molto stanco, la strada è faticosa; nonostante manchino solo una trentina di km dalla nostra meta odierna, devo fermarmi per riprendere un po’ di energie, mangiando un paio di biscotti e una tavoletta di cioccolato; è difficile trovare qualcosa di diverso nei piccoli market dei paeselli che si trovano lungo la strada…

Ultima tappa della giornata: una strana formazione rocciosa, in mezzo alla pianura, una roccia di “diametro” circa 8m,e altezza circa 10m. Vi sono su di essa (o almeno vi dovrebbero essere) iscrizioni risalenti addirittura a 8000 anni fa… Per raggiungere “la roccia” dobbiamo fare un guado (due volte: andata e ritorno), per la gioia di Ture, che non vede l’ora di fare i guadi, e per la mia ansia, perché io invece se li potessi evitare li eviterei volentieri…

Procedendo verso Tsetserleg, altri 10km, quasi, di asfalto: che figata sfrecciare a 100km/h guardandosi le dolci montagne circostanti, con i chiaroscuri formati dalle nuvole che fanno ombra qua e là sul panorama…

Arriviamo stanchi in città, oggi ci fermiamo in una Guesthouse; portiamo su i bagagli, facciamo una gustosissima e lunga doccia, poi ceniamo fuori con una ragazza del posto, contattata via internet. Parla molto bene inglese, d’inverno lavora con un’organizzazione umanitaria americana, che aiuta i bambini mongoli che hanno problemi di cuore.

Domani mi aspetto una colazione grandiosa. E’ descritta dalla guida come un qualcosa di eccezionale, in quest’angolo di mondo: i proprietari della Guesthouse sono Inglesi…

Buonanotte!!!