martedì 6 luglio 2010

Dushanbe

Oggi sveglia presto, alle 7:00, perchè prima di mezzogiorno ho un sacco di cose da fare…

Intanto vado a fare colazione: il locale “bar” (Бар) si trova nient’altro che in una stanza come le altre, adibita però a bar. Avevamo già visto questo a Mosca, nel “magnifico” hotel che aveva ospitato me e cobra… Ordino un uovo “all’occhio di bue”, pane burro marmellata e the. Ovviamente la colazione non è inclusa nel prezzo… Vado poi in Reception e chiedo di poter vedere una stanza doppia non “lux” in modo da poter pagare meno per il giorno successivo, altrimenti andrò a cercare un altro albergo, perché pagare 50$ per una stanza che, pur grande, è tutt’altro che lux, non mi va proprio. Ieri sera ero stanco, mi avevano fregato facendomi capire che non c’era posto in nessun’altra stanza, ma ora alla fin fine la doppia c’è, è abbastanza grande, e decente, e spendo la metà. Torno quindi in camera e sono da poco passate le 8, devo spostare i bagagli, ma mi bussa il portiere, che vuole i 20 som per il parcheggio: ma mica sto scappando! tieni sti som! però vuole pure che vada giù a parlare con il capo della security…ma che cavoli, hanno un cortile interno grande come un campo da calcio, di moto come la mia ce ne stanno a centinaia, ed è completamente vuoto! Ti ho dato sti 5$, cosa vuoi ancora? …mi dice che la mattina seguente, alle 8 in punto, devo pagare di nuovo…mamma mia sti Tajiki son sempre più fetenti (sempre più russi, mi vien da dire…)

Ora devo stampare l’email che dovrebbe essermi arrivata, con la lettera di invito per l’Uzbekistan, vado all’internet point dell’hotel (che funziona dalle 8 alle 17), mi connetto, ma la lettera non è ancora arrivata… Devo chiamare l’agenzia a Tashkent! E qui non vi dico che peripezie per riuscire a fare una telefonata… prima in reception, poi in una stanza, poi in un’altra, infine son riuscito a fare questa benedetta telefonata, ho pregato l’agenzia di mandarmi la lettera subito (mi avevano detto che l’avrebbero fatto entro due ore) e così è stato: dopo un quarto d’ora ho stampato l’invito. Ora ho tutto: devo recarmi all’ambasciata Uzbeka, che chiude a mezzogiorno, e sono le dieci passate… Prendo quindi un taxi (tratto alla fine per 4$), all’ambasciata c’è un sacco di gente, non me l’aspettavo! Non pensate ad un luogo lussuoso, come si potrebbe pensare di un’ambasciata… si tratta solamente di un vecchio ufficio con una guardia di fuori… dopo aver fatto la coda ed essere arrivato al bancone, mi sento dire che occorrono le fotocopie del passaporto…maremma… accenno a qualche domanda in inglese ma il tipo mi risponde che lui sa solo il russo e che se gli parlo in russo mi risponde altrimenti niente (io ho capito questo). Bene. Corro letteralmente a cercare un posto dove fare fotocopie, ma nel primo posto le fotocopie sono illeggibili… allora fermo un ragazzo, che gentilmente mi accompagna in un altro posto. Intanto sono le 11.15… Corro all’ambasciata, perchè dovrò rifare la fila! ma dico in qualche modo che sono di ritorno perchè son andato a fare le fotocopie, e mi fanno passare… La mia grossa sorpresa è stata quando, alla mia domanda “quando devo tornare?” mi fanno vedere il visto già fatto sul passaporto. Yeeh!!! con la lettera di invito mi avevano detto che bastavano due giorni, invece me l’han fatto al volo! (con 65$…) Ottimo, ora il mio tragitto non ha più buchi, e posso decidere di non entrare in Kyrghyzstan, tornando invece in Uzbekistan. E pensare che mi ero già rassegnato a dover stare 3 giorni qua a Dushanbe… (un portoghese nel mio stesso albergo sta aspettando da 10 giorni il visto per il Turkmenistan!)

A questo punto sono molto rasserenato, e mi merito un buon pranzo, che faccio nel ristorante/fast-food consigliato dalla guida, con specialità turche. Non male, ma ovviamente la specie di kebap che ho mangiato era piccante, mannaggia…

Vi chiederete, e mi chiederete: ma non vai a farti un giro per Dushanbe invece che startene al computer? risposta: il giretto per Dushanbe l’ho fatto, la città gira tutta attorno a un grande viale alberato, doppia carreggiata con aiuola alberata al centro, lungo un paio di km, la Rudaki Prospekt. L’Hotel si trova proprio alla fine di questo viale, dove esso confluisce con la Piazza “Maydani Ayni” dove c’è la stazione ferroviaria. La città non offre molto: la stessa guida si limita a citare due o tre musei (che io evito accuratamente), l’unica moschea (che ho visto) e una statua, la statua di Ismail Samani (un condottiero del decimo secolo) posta nella “piazza” centrale della città, di fronte al Ministero degli Esteri, e proprio al centro della Rudaki Prospekt. La statua ha preso il posto di una statua di Lenin, che ora si trova nel Parco Centrale (Bagh-i-Markazi) che pure ho visto. Sono stato anche al Bazar Barakat, dove ho visto delle bancarelle che vendevano un po’ di tutto, tipo frutta, sacchi di farina, detersivi, non potevano mancare poi le angurie, che ci sono ovunque da quando “siamo” entrati in asia, le “pagnotte” di pane ovviamente accatastate una sopra l’altra all’aria aperta, e le onnipresenti prese elettriche che dalla turchia fino a qua non mancano mai in ogni bancarella che si rispetti. Ma poi anche bancarelle di cose assurde, tipo di giocattoli vari, oggetti strani mischiati assieme, tipo la corona di una bicicletta, cellulari finti, pareva quasi una bancarella di cose usate, ma suppongo che qua invece siano nuove… Non avevo letto che la guida dice che “il grande Bazar Barakat al coperto è il cuore delle attività commerciali di Dushanbe…” perchè quasi mi dispiace allora non averne visto l’interno…ma se la premessa era quello che ho visto fuori, allora il commercio qui a Dushanbe va proprio male, e offre proprio poco…

Sono ormai le 18 e come ben capite va benissimo quindi scrivere qualcosa qui in albergo, e riposarmi un po’, visto che domani si riparte.

Poi uscirò a mangiare qualcosa, preferibilmente in un posto con wi-fi in modo da poter fare l’upload di questo post, e poi nanna.

Dushanbe mi aveva ingannato, stupendomi con una bellissima prima impressione: belle ville lungo il fiume, a 30 km a nord della città, ristoranti davvero carini sulla riva opposta rispetto a quella della strada, etc. Poi tutto è cambiato, quando sono arrivato in città… Prima mi trovavo infatti a Varzob (Варзоб), il “quartiere” dei nuovi ricchi di Dushanbe… mi sorpassavano infatti una Lexus, un Porsche Cayenne Turbo, un’altra Lexus (il Rexton), etc…

Ora son davvero felice quindi di lasciare Dushanbe, e di dirigermi domani verso il Pamir. Devo fare bene i conti con i tempi: il visto Tajiko mi scade il 14, quindi entro tale data devo andarmene.

In teoria a Khorog c’è connessione internet, ma poi basta, quindi conto di farvi sapere com’è almeno fino a Khorog, poi ci si riaggiorna quando sono a Khojand o a Tashkent, oppure quando ripasso (purtroppo) per Dushanbe…

Sono troppo prolisso, lo so, e avrei ancora mille cose da raccontare, devo cercare di essere più essenziale… alla prossima!!!