giovedì 30 settembre 2010

South Korea

Incredibile, mi pare di essere sbarcato in un altro mondo: tutte le scritte incomprensibili, per la strada, nei negozi… con la lingua non ci si capisce. Paesaggi (e temperatura!) completamente diversi da quelli siberiani, impressione veramente positiva! per le persone, gentili e disponibili, per il paesaggio: finalmente mare! anzi, oceano! e un angolino di costa, oggi, che pareva quasi l’isola d’elba!

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Ho mangiato in un buffet nippo-koreano: sushi e altre cose, davvero buono, e pagato solo 7$ per mangiare quanto si vuole! Il the koreano è buonissimo. Il succo di Aloe pure. I ravioli non sono male, e pure i noodles. Pollo fritto, con lo zucchero. Patate, con il miele. Gusti strani, ma buoni!

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Me ne rimarrò qua minimo due settimane, quindi vi farò un rapporto dettagliato sulla Korea, per chi è interessato ovviamente!

lunedì 27 settembre 2010

владивосток - 43°10′N 131°56′E

Quella che è chiamata “la San Francisco Russa” per via delle strade in continuo saliscendi, appare inizialmente come una grande moderna città: arrivandoci in moto, innanzitutto ci si imbatte in un traffico da grande metropoli, a partire da già una trentina di km prima, perché le strade si “imbottigliano” per entrare nella penisola del centro città; poi si vedono in lontananza decine di enormi palazzi, arroccati sulla collina che dà sul porto. Enormi cartelloni pubblicitari, vie trafficate e illuminate. L’impressione è molto positiva: forse perché si arriva da migliaia di km di foresta (a parte Khabarovsk ovviamente). La mattina successiva, dai uno sguardo intorno, e ti rendi conto che molti dei palazzi sono nient’altro che dei casermoni sovietici, e un’atmosfera grigia copre un po’ la città (complice il tempo: cielo coperto, rischio pioggia). Dopo un giretto in centro, ci si rende conto che la città non è poi così grande, e in una giornata si visitano un po’ tutti i luoghi di particolare interesse: la stazione, il porto, il museo del sommergibile russo C-56, l’arco trionfale. Abbiamo già visto il traghetto che ci porterà in Korea: è li “parcheggiato” al porto. “EASTERN DREAM” il nome. Domani facciamo i biglietti. Oggi già iniziate le procedure di uscita dalla Russia (consegnati i documenti in porto, aiutati da un’Agenzia). 

Mi ha davvero impressionato in questi ultimi dieci giorni il constatare quanto la latitudine influenzi la temperatura, a parità di stagione. Da Ulaanbaatar, infatti, proseguendo verso Nord, è sempre soffiato un vento “siberiano” in direzione contraria, e abbiamo sentito diminuire progressivamente la temperatura, fino a Ulan-Ude, dove abbiamo trovato la neve… Da Ulan Ude fino a Chita, di nuovo un lieve calo di temperatura. A Chita era +3°C la mattina, e il ragazzo che ci ha ospitato ci ha detto che solitamente a Magotcha, la città successiva, ci sono dieci gradi di differenza (in meno) rispetto a Chita. E così è stato! la mattina successiva ci siamo infatti svegliati con -10°C… Tutto il tragitto verso Est da Magotcha a Belogorsk è stato compiuto con temperature basse, e frequenti soste per scaldarsi mani e piedi… Proseguendo verso sud-est, direzione Khabarovsk, la temperatura è aumentata, e a Khabarovsk di giorno, con il sole, si poteva girare in T-shirt. Poche centinaia di km verso sud, direzione Vladivostok, e i guanti “pesanti” cominciano a dare fastidio, quasi vorrei toglierli e cambiarli con quelli più leggeri, mentre un paio di giorni prima ero lì che attaccavo e staccavo continuamente le manopole riscaldabili, scollegate prima della partenza per scongiurare ogni problema elettrico, considerandole inutili d’estate… e collegate “al volo” alla batteria per causa di forza maggiore in questo tratto di Russia… (purtroppo senza il loro regolatore dopo pochi minuti diventavano ustionanti e dovevo staccarle…). Prima di arrivare a Vladivostok ho dovuto per forza togliere il pile… e quì a Vladivostok (circa alla latitudine di Firenze) ci sono quasi 20°C, quindi ciò significa che una decina di gradi di latitudine di differenza (un migliaio di km…) comportano 30°C di differenza… (non bisogna però dimenticare la notevole influenza mitigatrice dell’oceano…)

Vedremo ora in Korea, se dovremo girare veramente in “tenuta” estiva, o se invece arriveremo nel periodo delle piogge… (Seoul è circa alla latitudine della parte sud della sicilia…)

Abbiamo percorso 5000km in Russia, in questa Terra enorme, che comprende 10 fusi orari, che si estende per oltre 17 milioni di km^2 (57 volte l’italia…) ma che ha neanche 2 volte e mezzo gli abitanti dell’italia…

La Korea è invece un terzo dell’Italia, come superficie, ma ha quasi lo stesso numero di abitanti! (5/6) Penso sarà un bel cambiamento di paesaggio rispetto la Russia…

a presto su questo stesso canale…!

domenica 26 settembre 2010

Vladivostok – 20.882 km

Dopo 106 giorni siamo finalmente arrivati alla “fine”.

La fine della strada.

Da quì non si può più proseguire. Per andare oltre bisogna prendere il ferry. Ebbene sì, perchè siamo a Vladivostok! il punto più estremo della Russia, il nome stesso (dominatore dell’est) è esplicativo. Sulla carta geografica è il punto più “a destra” dell’immensa Russia, e ci siamo giunti, con le nostre moto! Da sempre Vladivostok è considerato il “punto finale”: del continente asiatico, della Transiberiana, etc. Più in là non si va. Più in là c’è l’Oceano signori, l’Oceano Pacifico!

venerdì 24 settembre 2010

Russia Khabarovsk

Oggi "passeggiatina" di 660 km fino a Khabarovsk, considerata la citta' con più di mezzo milionedi abitanti piu' fredda al mondo. Domani pausa, poi domenica tappone finale da 760 km fino a Vladivostok. Abbiamo percorso i 2165 km della famigerata statale M58 "Amur" in 3 giorni, praticamente un'autostrada in mezzo alla foresta siberiana, incredibilmente inaugurata OGGI qui' a Khabarovsk dopo 50 anni di lavori!!! Negli ultimi 5 giorni abbbiamo percorso più di 3000km, e passato 3 fusi orari, penso la più veloce progressione verso est del viaggio. Buonanotte a tutti, qui' siamo a +9h dall'italia...
Dimenticavo di aggiungere che sono a 20.000 km da casa!!! 

giovedì 23 settembre 2010

Russia siberiana

Oggi numerosi record:
   Tappa più a Nord (54 gradi N)
   Tappa più fredda (-10 c°!!!!)
   Tappa più lunga (910 km)
   Media più elevata, 250 km in 2 ore (finalmente strade decenti!)
   NOVE strati di vestiti!!!
   Mancano 2 giorni a Vladivostok

sabato 18 settembre 2010

Gomme!!!

siamo arrivati a Darkhan, ultima grande città mongola prima del confine, e ci siamo fermati inaspettatamente in albergo: Marco, che solitamente preferisce la tenda, si è sentito “spaesato” perché domani dobbiamo arrivare solamente fino al confine (il suo visto russo parte da lunedì), sono poco più di 120km, e ha detto “cosa facciamo domani? sarebbe da partire con calma domattina, e andarcene in albergo stasera…” Con me sfonda una porta aperta, e quindi eccoci in questo bell’hotel mongolo, moderno, una delle migliori docce trovate in questo viaggio (finalmente un supporto decente del “telefono” della doccia), e tramonto da paura dalla finestra.

Cavoli, ho guardato le gomme, e ci sono delle crepe che non c’erano prima di Ulaanbaatar! e mi spaventano moltissimo!

dateci un’occhio a questo link, e datemi qualche consiglio:

http://www.facebook.com/album.php?aid=89130&id=1348501144&l=c4b4422c7e

quanto riesco ad andare avanti secondo voi? quei crepi si allargheranno? si staccheranno i tasselli? come può essere successo? non mi pare una cosa normale…

pressione: le ho usate per circa 1500km in Tajikistan a 2 bar, metà asfalto metà sterrato sassoso. Poi le ho usate da Barnaul fino a qua in Mongolia (quindi per circa 3000km) a 2,5 bar circa, perchè mi hanno consigliato di alzare la pressione per diminuire il consumo (a scapito di un po’ di resa…)

Le vostre opinioni sono ben accette…

Scriverò anche alla Michelin ma ovviamente capita di sabato, e loro l’email prima di lunedì non la vedranno… e poi chissà quando e se mi rispondono…

venerdì 17 settembre 2010

Ulaanbaatar – SIDE B

L’altro ieri abbiam cambiato alloggio. Vediamo ora un altro lato di Ulaanbaatar.

Io sinceramente non mi sarei mosso, avevamo una doppia con bagno in camera a due passi dal centro, ad un prezzo irrisorio (circa 13 euro in totale al giorno, compresa colazione…) e poi abbiamo dovuto fare i bagagli in fretta perché Masha era in ritardo per andare all’Università. Ora siamo più distanti dal centro, dobbiamo muoverci in moto, ma il traffico è notevole, quindi la cosa è stressante e rischiosa, oppure in autobus… Son comunque contento per la nuova esperienza che stiamo vivendo: siamo prima stati in una gher, e abbiamo visto le abitudini che ci sono in mezzo alla steppa, poi in una guesthouse, e ora vediamo le abitudini di una famiglia che vive al nono piano di un condominio sovietico alla prima periferia ovest di UB. Pensate che i russi hanno cercato di scrivere CCCP con i condomini, infatti, guardando la piantina della città, dall’alto sembra davvero di leggere la scritta, incompiuta, CCC…

Ieri sera abbiamo cenato con Masha, la ragazza che ci sta ospitando, in un ristorante italiano: che forte essere a Ulaanbaatar e mangiare il filetto all’aceto balsamico con sottofondo di musica italiana! Masha ha 19 anni, vive con i genitori, ha già avuto varie esperienze couchsurfing in Giappone, Stati Uniti, etc. quindi lei ospita a sua volta da lei. E’ appena tornata da un viaggio di 3 mesi negli Stati Uniti, è la seconda volta che ci va: sono dei programmi di lavoro, non ho capito bene se di scambio culturale, comunque a lei è stato trovato il lavoro, lavora per due mesi come organizzatrice (tipo una manager!) in un ristorante, e poi ha un mese per viaggiare negli States. E’ appena tornata, e non vede l’ora di rifarlo, per la terza volta, l’anno prossimo.

Ho inserito su facebook un album di foto della russia al seguente indirizzo:

http://www.facebook.com/album.php?aid=88818&id=1348501144&l=31d3367a93

Le foto della Mongolia sono spettacolari, penso che non dovrò più cercare degli sfondi per il desktop, perché sono a posto per un bel pezzo… Ma ve le faccio attendere un po’, perché non ho il tempo oggi di selezionarle e fare l’upload!!! Infatti domani ripartiamo, e avremo tappe serrate fino a Vladivostok. Non so se riusciremo a scrivere qualcosa sul blog fino ad allora, vedremo…

Carico ora un video della Mongolia, per chi vuole farsi un viaggetto in moto con me sugli sterrati…

Hello Mongolia!

I would like to say hello to all the people met in Mongolia.

First of all, to the Mongol Rally guys met at the Russian-Mongolian border: they were six in an ambulance, but they told us that the ambulances were two… One had mechanical problems in Kazakistan, they tried to sell it and they would have earned 1500 euros, but they decided to try to go on the same… in fact the ambulance engine completely died the day after, so they were able to sell it for only a few hundreds euros… We had dinner together at the border, they helped us to charge our cameras, because they had the inverter in the ambulance. Thank You very much guys, did You arrive to UB? Everything ok? Maybe I saw the Union Jack they had attached to the ambulance lost on a Mongolian path, while riding from Khovd to Altaj. Was it Yours???

Hello to the two australian guys on the Peugeot 106, the “Big Red”. We all had dinner together (I have a bad memory of that dinner, because after our usual “chinese noodles” Marco and me had a can of beef meet, which was really not so good…) One of them had an expired australian driving licence! and he had no problems to come from Germany to Mongolia, incredible! (in truth, I have been never asked on all my trip to show my driving license, too …just only my passport and motorcycle technical document…) We had problems at the Mongolian border, because mongolian people arriving at the border wanted to pass before us, but it was one day we were waiting there! So we did not like it, and we tried to entert before them… Obviously they were able to communicate with the mongolian guards at the border much more better than us, and the guards let them pass before us in any case… but one of the two australians strongly tried to oppone to this, and one mongolian guard took his passport, and nobody knew were it was then… did You receive it back? or are You still at the mongolian border??? ;-)

Hello to the “Ambulances to Mongolia” Team, they were two ambulances and one “Jeep”, taking medicins into Mongolia. They had problems at the mongolian border, it seems they were not allowed to introduce any medicine into Mongolia, so they had to stay at the border many hours, and all they had have been deeply inspected. Finally, they solved the situation giving to the mongolian guards a couple of volleyballs and a few t-shirts, so they could enter Mongolia with all the “prohibited” medicins!

Hello to the “Mongoliara” Team, three spanish men, from “Pais Bascos”, near Bilbao. They were really very kind with us, they offered us a wonderful “lunch” waiting for the mongolian border to be opened: tomatos and onions, with spanish extra-virgin olive oil, it was wonderful to eat again olive oil with bread after months! Their 4wd was really goog prepared, they had an aluminium structure on the roof sustaining two quick-opening tents on front and back, and boxes for tools in the center, more than a water tank of about 65 liters! They had been many times in Africa with that car, but they were going to sell it at Ulaanbaatar and come back to Spain by plane. It had a lot of km, but it was very well equipped and maintained! They had totally 150 liters of diesel fuel tank, they could drive for about 1000 km! They have a great experience in travelling, and a long list of travels! They had been on 1975 to India, bought a Royal Enfield and come back to Spain by Motorbike through Pakistan and Afghanistan! Then they did it again after a couple of years with other friends. They did the USA coast-to-coast with BMW motorbikes sent from Spain; after the trip they stopped the bikes at Vancouver, they took a plane to Hawaii and stayed there one week, to rest and relax. Then they came back, took again the bikes, and came back, completing the round-trip at NY. One of them did 5 times the Paris-Dakar (completing it only one time…). Then they listed to us many other trips, great! On the sides of the car there were the “photos” of their villages, in Spain: this is their village, “Pasaia”, near San Sebastian, at the Spanish-French border. Hello to Josè, Juan y Pedro!

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Hello to the australian man met at the mongolian border: he was coming in the opposite direction. He had already been to south-eastern asia, he had started on 11th of April from Australia, he was going to have a big tour, reaching Europe and then South Africa through Gibilter. He had an incredible car, a jeep prepared with a self-opening tent on the roof. He was driving alone.

Hello to the two English bikers met on the Mongolian desert, before Altaj. They were driving the opposite direction that most of people do: they sent their motorbikes from UK to UB by plane, then they were “riding home”. They told it is much more beautiful to think that You are “going home”. They started during the night from Ulaanbaatar, after two days of customs clearances… and drove a southern way, not indicated on the maps, in the middle of the Gobi Desert. They were well off-road equipped.

Hello to the Mongol Rally guys met at Uliastaj: the first team were two german brothers with a red Kia and the second team were a german and an australian! The two teams met at the mongolian border and went on together. First team: Sebastian and Daniel. One of them is working at Oslo, in Norway, with his norwegian girlfriend. The other one is a mechanichal engineer and after the mongol rally maybe will take a flight to Australia to find a job there… what did You do?? Second Team: this team is incredible in my opinion. Two friends, met in Australia, one german and the other australian, who decided to make the mongol rally together! Hugh took a flight from australia to germany, Borris came back to germany from england, where he is studying for his second university degree, and they started together with a red Nissan Micra. Borris is a Naval Engineer, he has been working first in Singapore, then 3 years in Australia. Hello to all of You guys! everything ok till Ulaanbaatar? When we met there were the snow, do You remember? Keep in touch!

Hello to the mongolian guy met at Uliastaj: we played basketball together with other boys, and he helped me to find an internet point. He could really speak just a few words of english, but it was enough to understand each other.

Hello to Sara, met at the Guesthouse in Tsetserleg: we had dinner together and she has been very kind. She works for “Samaritan Poors”, an american organization to help mongolian children with hearth diseases.

Hello to the group met at Tsakhir (before the White Lake), a french couple and a swiss girl, from Basilea. How was Your trip in the mongolian mountains? Write to us! Keep in touch!

Hello to the Swiss cyclists met at Tsetserleg, they were coming by bike from Bailak Lake, but they had started from Switzerland, went to North Cape, down by Finland, and then they took the train from Saint Petersburg to Irkutsk. 8000km by bike in 4 months…

It is funny (and incredible for me) that we met here in the UB guesthouse two other cyclists, from France, making more or less the same trip (till here) of the previous met! from France to northern Sweden (but not NorthCape), then they took the train from southern Finland to Ulaanbaatar. They are going to ride here for a couple of weeks, then they will go some weeks in New Zealand, then some weeks in Chile, before going back home. Crazy!!!

Hello to Maurizio & Roman, two German guys met at the Russian Embassy in Ulaanbaatar: Maurizio is graduating in germany in mechanichal engineering, he has just finished a six-months-stage in Beijing, in a machinery company. Now he is going back home by train. He has been reached by Roman, one of his german friends, in Beijing, they went to Ulaanbaatar, then they will go to Moscow and then back to germany. Before reaching Maurizio, Roman went for a trip in California, where his girlfriend is studying. They are both from Stuttgart, north of Constance Lake. I was impressed by the fact that they had each one a small bagpack…while I have so many bags! I don’t really know how they do (even if I should really reduce my bags…)

Hello to Lee, a Korean guy met yesterday night in Ulaanbaatar: he is in the same hostel of Maurizio & Roman. He is travelling alone, he went from Korea by train, and now he is going first to Bajkal Lake and then Vladivostok, all by train, then back to Korea by boat. He has been all over the world, travelling a lot of small trips (maybe 2 or 3 weeks a couple of times a year) in Cuba, Tunisi, Tanzania, Europe, Japan, South Eastern Asia, etc. He is very kind, he offered himself to help us, both for korean information, and for information on Japan. In fact his girlfriend is in Japan for one year, to study at University, in Tokyo. Keep in touch, Lee!

Hello to the french guy, a friend of Maurizio and Roman, met in front of the russian embassy: he is doing a strange travel, from Baikal Lake to Mongolia on foot, then from the border to Ulaanbaatar by bike, then from UB to the Russian border (our opposite way) riding horses and bike. He has also french sponsors, but I have not well understood which kind of sponsor…

And a big hello to Masha! She hosted us for three days in his house, ninth floor, West Ulaanbaatar. Thanks to her and all her family for their help and their kindness!

Rubrica: il mongolo

Il mongolo è una persona molto particolare. Il mongolo è fondamentalmente gentile, socievole, ospitale. Ma non è come in Turchia, ad esempio, dove ti chiamavano da lontano, per fermarti a prendere un the. Quì ci sta sì chi ti fa cenno di andare a mangiare qualcosa, mentre passi per strada, ma fondamentalmente devi andare tu ad avvicinarti alle gher, e allora di certo ti offrono il meglio che hanno. Il mongolo è povero (quello delle campagne) ma trae tutto ciò di cui ha bisogno dal suo bestiame: latte, formaggi, carne, pellame per coprirsi. Anche in città ci sono molti poveri (la guida parla anche di centinaia di bambini senza tetto, in giro per le strade d’estate, e che si rifugiano nelle fogne d’inverno, quando fa –30…) ma ci sono anche molti ricchi, con un sacco di macchinoni, SUV, e Hummer! penso che non abbiamo mai visto tanti Hummer (H3) come quì a Ulaanbaatar. Il mongolo è molto fiero: ho visto pochi chiedere l’elemosina, anche qui a Ulaanbaatar. Sì, certo, alcuni bambini nei villaggi chiedono se abbiamo qualcosa da mangiare, della cioccolata, ma non come in Tajikistan (o anche Uzbekistan!). E i bambini sono sì attratti dalle nostre moto, ma non come in Tajikistan che ti correvano dietro e ti accoglievano a gran festa.

Il mongolo non sa il russo. E questo è un grosso problema, perchè le due “acche” di russo che so mi sono state di gran utilità in tutta l’Asia Centrale. Ma quì niente… Quando chiedo se sanno l’inglese o il russo, e sono deluso per il loro no, mi chiedono se so il kazako…ma come? ma se il kazako non lo sanno neanche in kazakistan? eppure, nell’ovest della mongolia, molti sanno il kazako, perchè sono di origine kazaka… OK, no problem, il linguaggio dei gesti è internazionale! ci arrangiamo così! …e invece no, perchè a volte, come in questi casi, i mongoli sembrano esserlo (“mongoli”) non solo di nome, ma anche di fatto… Gli si chiede un’indicazione, ad esempio, per una città, pronunciando il nome della città, e loro non capiscono! come avergli chiesto qualcosa in arabo! ma se ti ho detto il nome della città, cosa vuoi che voglia? indicazioni per arrivarci, mica la storia della città o chissà cosa… Il fatto è che

I mongoli sono fondamentalmente tranquilli, ma quando sono al volante si trasformano! Iniziano la “caccia al pedone”. Sì!!! perchè se vuoi attraversare la strada, devi prima fare testamento! Le striscie pedonali non ci sono, e se ci sono è come non ci fossero. I passaggi pedonali semaforizzati ci sono, ma spesso sono spenti, e se funzionano non li rispetta nessuno (neppure i pedoni stessi…). All’esatto contrario che in Kazakistan (dove la gente inchiodava non appena vedeva la tua intenzione di attraversare la strada) qui in Mongolia se ne fregano altamente che tu abbia iniziato ad attraversare! loro passano lo stesso! cercano di schivarti, ma non accennano a rallentare! cerchi di guardarli in faccia, per incrociare il loro sguardo e capire se hanno visto che ci sei anche tu, sulla strada, ma loro niente, guardano dritti, e passano! e suonano! tutti lì a suonare, come in Iran… e pure i vigili!! (che secondo me fanno solo più confusione negli incroci…) sempre lì a fischiare, tutto il giorno!!! utilizzano anche quì per dirigere il traffico il “classico” manganello segnalatore che abbiamo trovato dall’Iran in poi, solo che quì non sono degli artisti come in Asia Centrale, dove lo facevano roteare a mo’ di giocolieri…

Il mongolo è tecnologico: ci sono gli “internet autobus” con il Wi-Max 4G! però le cose “tecnologiche” costano: avevo cercato un piccolo hard disk esterno per fare un back-up foto, ma costano un botto…

Il mongolo non bada alle norme di sicurezza: come del resto in quasi tutti i Paesi attraversati, le impalcature dei palazzi (ce ne sono ovunque in costruzione) non sono di certo a norma… una miriade di pali e paletti puntellati da un piano all’altro, e basta…

Il mongolo mette a prova se stesso per strada: ovunque puoi trovare un tombino scoperchiato, e questo è successo lungo tutto il mio viaggio, ma quì c’è la variante del tombino rettangolare! mentre cammini tranquillamente, leggendoti la lonely planet, puoi ritrovarti a cadere negli inferi non solo in un tombino tondo, ma anche in quelli rettangolari! A prova di mongolo…

Il mongolo è aggiornato sullo sport europeo: sì! perchè ho trovato vari bimbi con la maglietta dell’inter! sia in campagna, che quì in città!

Il mongolo è alla moda: ci sono un sacco di indumenti adidas. Vedi anche gente povera, magari che si nota essere un po’ sporca, magari al mercato, con il cappellino, la tuta o le scarpe adidas. Che sia una linea economica? che siano tarocchi? o che siano proprio articoli adidas originali, magari gli stessi che in italia ci fanno pagare a caro prezzo?

Abbiamo spedito a casa un pacco, mettendo quindi alla prova le Poste Mongole. Se dal Tajikistan un pacco ci ha messo un mese ad arrivare in Italia, se da Tashkent ci ha messo quasi un mese, se dalla Germania alla Russia un pacco ci ha messo un mese esatto ad arrivare, qua dalla Mongolia ci hanno detto che ci metterà due settimane! Sarebbe un record. Primato alle Poste Mongole. Vedremo…

Alla prossima rubrica di approfondimento…

giovedì 16 settembre 2010

Happy Birthday Claudio!!!

TANTI AUGURI CLAUDIOOOO!!!!!!

Today it’s my brother’s Birthday!

I want to say “thank You” to him for all his help, he is the person from home who has been nearest to me in my trip!

He has always been present: with a message, an email, news about sport, events, news from home, from Italy, from my family… He is helping me checking my bank account from Italy, calling my Doctor when I needed, helping my family for anything while I am away, etc…

It has been very important to me to have news, contacts and support from home: when You are far, alone, for a lot of time, it is a pleasure to switch Your mobile on and find a message from Your brother!

Thank You very much for everything Claudio!

I wish You a very Happy Birthday and all the Best for Your health and for Your life. A big embrace to You!

Your brother Christian @ Ulaanbaatar

 

Oggi è il compleanno di mio fratello Claudio!

Voglio dirgli “grazie!” per tutto il suo aiuto, è la persona da casa che mi è stata più vicina in questo viaggio.

E’ sempre stato presente: con un messaggio, con un’email, notizie di sport, eventi, notizie da casa, dell’Italia, della mia famiglia, etc…

Mi sta aiutando a tenere sotto controllo il mio conto corrente in Italia, chiamando il mio Medico quando ne ho avuto bisogno, aiutando la mia famiglia mentre sono via, etc.

E’ stato molto importante per me avere notizie, contatti e supporto da casa: quando sei lontano, solo, per molto tempo, è un piacere accendere il cellulare e trovare un messaggio di tuo fratello!

Grazie di tutto Claudio!

Ti auguro un Buon Compleanno e tutto il meglio per la tua Salute e la tua Vita. Un grosso abbraccio!

Tuo fratello Christian @ Ulaanbaatar

martedì 14 settembre 2010

Way to Russia…

il proseguimento del viaggio non si presenta a tutt’oggi semplice…

dobbiamo decidere quale visto fare: intanto per quale Paese… Marco è infatti indeciso se proseguire per la Cina o per la Russia; gli piacerebbe molto proseguire per la Cina, e il visto Cinese è molto semplice da ottenere, il problema è per il mezzo di trasporto: entrare con un mezzo proprio in Cina è molto complicato, e costoso… occorre “reimmatricolare” le moto con targa cinese, occorre fare una sorta di patente cinese, e soprattutto occorre una guida cinese, che segue gli stranieri lungo tutto il percorso, e ovviamente occorre pagare vitto, alloggio, e benzina alla guida…per un costo che abbiamo sentito aggirarsi sui 100$ al giorno circa… Leggende di internauti narrano che c’è gente che è entrata in Cina senza problemi, che ha ottenuto permessi particolari per entrare in Cina senza guida con un proprio mezzo, compilando chissà quali documenti… altri che sono entrati senza patente, e sono stati fortunati perché non sono mai stati fermati dalla polizia, ma hanno rischiato di fare una visitina alle famigerate prigioni cinesi… altri ancora sono addirittura entrati senza visto, a piedi, dagli innumerevoli passi montani… La realtà è che i costi sono sì molto flessibili(dipende dalla guida che trovi, dall’agenzia che usi, da quanto insisti a tirare sul prezzo, etc.), ma comunque elevati, e soprattutto i tempi per entrare con tutte le carte in regola, come eventualmente (e solo in tal modo) farei io, sono molto lunghi, si parla addirittura di qualche mese (come da info di un’agenzia britannica specializzata in queste pratiche, contattata ieri). L’alternativa sarebbe di decidere di lasciare la moto qua, in qualche posto “sicuro”, e andare in Cina “a piedi”, e poi lì muoversi con mezzi pubblici, o autostop, o acquistare una motociclettina cinese (in tal caso occorrerebbe comunque la patente cinese, oppure bisognerebbe “rischiare”…) Visitare la Cina sarebbe sì interessante, ma non è lo scopo di questo mio viaggio…e soprattutto io voglio continuare il mio viaggio in moto, con la mia moto, e arrivare alla mèta… Se si potesse entrare in Cina in moto, potrei prendere un traghetto da Shanghai per il Giappone (abbiamo visto che ce ne sarebbero), ma come descritto la procedura non è semplice…

Quindi per quanto mi riguarda la Cina è esclusa; abbiamo comunque preso in considerazione la cosa perché a Marco interesserebbe molto: siamo stati all’ambasciata cinese di Ulaanbaatar, in un’Agenzia, e abbiamo contattato altre agenzie via internet per informazioni, ma a questo punto la strada cinese sembra definitivamente “sbarrata”…

Si tratta quindi di fare il visto Russo… e qui si apre un lungo capitolo: mentre ad Almaty è stato possibile ottenere il visto turistico in mattinata stessa (pagando il supplemento per l’urgenza…) qua ad Ulaanbaatar (come ci avevano detto) la cosa non è così semplice. Innanzitutto occorre avere una lettera d’invito (che ci si può procurare in qualche agenzia, o tramite qualche sito internet che offre questo genere di servizio) ma per averla occorre del tempo, perché l’ambasciata richiede l’originale… poi, se non si è in possesso di un visto mongolo della durata di più di 90 giorni (cosa che abbiamo appurato essere molto difficile, a meno che non si lavori o non si studi qua…) bisogna aspettare 10 giorni lavorativi per ottenere il visto turistico russo, e non esistono procedure di urgenza. Questo significherebbe avere il passaporto con il visto il giorno 28 settembre… Va bene che noi ci vogliamo riposare un po’, ma due settimane a Ulaanbaatar non è il massimo che si possa desiderare, oltretutto non siamo neanche in un albergo a 5 stelle…ma in una guesthouse a due passi dal centro, sì, ma comunque in un quartiere “bidonville”… Sapevamo tutto questo anche prima di arrivare qua, ma se ci fosse qualche altro modo…che fare? Dunque…il visto di transito permette di rimanere in Russia 10 giorni…ce la facciamo ad arrivare a prendere il traghetto per il Giappone??? facciamo quindi un planning dettagliato delle distanze da percorrere, e facciamo un controllo delle date di partenza dei traghetti. Quì abbiamo un’amara sorpresa: il ferry da Sahalin a Wakkanai compie la sua ultima corsa verso il Giappone il 17 settembre. Ma come??? ebbene sì, poi le corse sono sospese per paura di ghiaccio lungo il tratto di mare che collega la Russia al Giappone… azz! e quindi??? non ci sono altri porti che collegano Russia e Giappone se non… Vladivostok. La cosa non è poi così male, il nome di Vladivostok è storico, simboleggia da sempre l’estremo punto orientale russo, ma noi volevamo entrare in Giappone da nord: questo era il programma, per visitare una parte di Giappone che tutti ci hanno detto essere fantastica… tant’è, non abbiamo alternative. Prenderemo il traghetto Vladivostok-Toyama come fan tutti… no!!! quest’anno le corse sono state sospese! perché la Russia ha alzato di molto le tasse di importazione per le auto giapponesi, e il traffico marittimo lungo tale tratta era dettato principalmente da tale “commercio”: il traghetto partiva vuoto(o con qualche passeggero) dalla Russia, per poi tornare indietro carico di auto usate giapponesi. Non ci rimane quindi che prendere il traghetto della compagnia coreana DBS, che parte una volta a settimana da Vladivostok, passa per la Korea, e poi arriva in Giappone. Tempo di percorrenza: 3 giorni! OK, la cosa sembra fattibile, calcoliamo le tappe fino a Vladivostok, anziché fino a Vanino, e ci si sta dentro. Vada quindi per il visto di transito! dovremo fare delle tappe serrate, ma ci si arriva. Abbiamo contattato un’agenzia di Vladivostok, che ci ha confermato che il traghetto parte ogni mercoledì, e che è sufficiente arrivare il lunedì sera per poi sbrigare tutte le pratiche doganali il martedì, e partire il mercoledì. Percorriamo tutte le tappe a ritroso, e abbiamo quindi la data d’inizio che ci serve per il visto russo, e così facciamo: andiamo all’ambasciata e chiediamo il visto di transito russo, a partire dal 20 settembre. Bene! ce ne andremo da Ulaanbaatar anche prima del previsto. Domani ci ridanno il passaporto di Marco (io il visto Russo ce l’ho già, fatto in Italia, doppio ingresso, valido fino al 10 ottobre, ma avrei dovuto rifarlo anch’io, se avessimo dovuto aspettare la lunga procedura di quello turistico…) poi sabato ripartiremo, verso nord, verso il confine con la Russia, che valicheremo quindi lunedì 20. Ecco il nostro planning!

Ora quì fa freddo, come sempre quando non c’è il sole. La notte scorsa è piovuto. Oggi abbiamo pranzato in un ristorante-pub apparentemente “tedesco”, nel senso che appariva abbastanza “europeo” e aveva molte birre tedesche. Ho ordinato una “beef meat steak”, ma in realtà è arrivata una specie di mega wurstel a forma di bistecca, che delusione… Poi in teoria (come dice Marco) doveva esserci il wi-fi, date le scritte a caratteri cubitali all’ingresso, in realtà invece non c’è, o meglio: la rete wi-fi c’è, ma non la connessione internet… chiedo incavolato perché, e alla fine, dopo aver minacciato di andarcene, mi fanno usare il pc fisso del pub, per controllare la posta (ci era necessario, prima di andare in ambasciata, controllare le risposte dell’agenzia russa!). Nei prossimi giorni dovremo sistemare i telaietti di Marco, provare a rinforzare le mie borse, e riposarci prima della ripartenza: non faremo i turisti insomma… abbiamo comunque già visto la piazza principale, piazza Sukhbaatar, con la statua equestre dell’omonimo eroe della rivoluzione, e la statua in bronzo di Gengis Khan.

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Ieri abbiamo visto anche la finish line del Mongol Rally!

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Andremo a vedere i templi, vicino ai quali tra l’altro è collocato proprio il nostro ostello. Poi molto altro da vedere non c’è in città, a parte mostre varie, musei, rappresentazioni, fiere… che non ci interessano. Ulaanbaatar mi si è comunque inaspettatamente presentata più grande, moderna, sviluppata (e meno “militarizzata”) di Dushanbe. Queste due Nazioni (Mongolia e Tajikistan) si prestano bene ad un parallelo, un confronto che scriverò però con più calma in un prossimo post.

NOTA: In Mongolia, in molte cittadine, ho visto campi da basket, all’aperto. Come in Italia si vedono campi da calcio, qua si vedono campi da basket (beh, non proprio dai, ho detto una ca..ata… non siamo allo stesso livello ovviamente, neanche minimamente, ma per capirci, se c’è un campo per fare uno sport, è un campo da basket). Ho pure fatto una partita di basket, a Uliastaj, con i ragazzi del posto! e in tv, in un paio di occasioni, abbiamo visto partite di basket, trasmesse dalla tv mongola. Non mi sarei aspettato che il basket, assieme alla lotta libera ovviamente, fosse lo sport principale in mongolia!

Concludo questo post mostrando, orgoglioso, la foto d’ingresso nella Capitale mongola. Foto storica, per me. Scattata con non poca emozione. Ne avevo viste molte, in internet, probabilmente diverse perché molti entrano in città da nord, non da ovest come abbiamo fatto noi. Per molti questa è la “fine” del viaggio, per me (per noi) solamente una tappa intermedia, ma significativa. 

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lunedì 13 settembre 2010

L’angolo delle statistiche

Rev.0 del 13-09-2010

Rev.1 del 14-09-2010

come solitamente piace a me, faccio un piccolo riepilogo parziale dei “numeri” del viaggio:

3 mesi dalla partenza

93 giorni di viaggio (Rev.0)

51 giorni effettivi di viaggio (Rev.0)

12 giorni con il cobra

43 giorni da solo

38 giorni con il ture

16500 km percorsi

2000 km circa percorsi in Mongolia (di cui circa 1600km di sterrato: solo 50km di asfalto in totale dall’ingresso in Mongolia fino a Tsetserleg)

1 m^3 di benzina consumato

circa 70 soste rifornimento carburante

11 Paesi

12 confini di Stato attraversati

3 notti in ostello

28 notti in albergo

23 notti in couchsurfing

15 notti in tenda

11 notti in pensioni-guesthouse

2 notti ospite in casa d’altri

1 notte in un dormitorio universitario

1 notte in yurta

1 notte in appartamento in affitto

8 notti in villa con piscina

6300 foto scattate

850 video girati

60 GB di memorie flash riempiti

3 volte appoggiata a terra la moto, praticamente da fermo

1 cambio olio

2 rabbocchi olio

1 cambio gomme (+2 “inversioni”)

33 eurocent, costo della benzina in Iran (la meno cara)

1,92 euro, costo della benzina in Turchia (la più cara)

6 fusi orari attraversati (quì siamo +6h rispetto all’Italia)

95° di longitudine percorsi (direzione est)

 

15.000.000 popolazione del Kazakistan (un quarto di quella italiana)

2.700.000 km^2 superficie del Kazakistan (9 volte quella italiana)

2.600.000 popolazione della Mongolia (meno di un ventesimo di quella italiana)

1.000.000 di telefoni cellulari circa in Mongolia

34.000.000 di capi di bestiame in Mongolia

1.566.500 km^2 superficie della Mongolia (5 volte l’Italia)

1,4 densità demografica della Mongolia (1,4 persone / km^2) la più bassa del mondo…

1580m altitudine media della Mongolia (una delle più elevate del mondo)

1162 nascita di Temujin, il sovrano più potente delle steppe, che riuscì a unificare tutti i clan mongoli, fino allora sempre rivali e mai coesi: nel 1206 proclamò la nascita dell’impero mongolo e assunse il titolo onorifico di “Gengis Khan”

1204 anno in cui “Gengis Khan” fissò la forma scritta della lingua mongola, di origini semitiche, che si scrive in verticale, dall’alto verso il basso

1639 fondazione della prima Capitale mongola, costituita da tende di feltro, e pertanto di posizione non fissa (veniva spostata “quando l’erba seccava”, e fu trasferita 25 volte lungo il corso dei fiumi…

1778 costruzione della Capitale mongola nella posizione attuale

1924 proclamazione della Repubblica Popolare Mongola (la capitale fu rinominata Ulaanbaatar, “eroe rosso”)

17000 i lama mongoli (sacerdoti o monaci) uccisi dal comunismo in 15 anni con le “purghe staliniane” (oltre allo scempio della distruzione di quasi tutti i monasteri e i templi)

1944 anno in cui fu adottato l’alfabeto cirillico russo, con due caratteri aggiuntivi, per la scrittura della lingua mongola: i 35 caratteri dell’alfabeto cirillico riescono a rendere i suoni di questa lingua in modo più fedele rispetto alle 26 lettere dell’alfabeto romano

NOTA linguistica: la pronuncia mongola non è facile. Per usare le parole dello scrittore di viaggi Tim Severin, il mongolo è “…come due gatti che tossiscono e si sputano addosso fino a che uno dei due non vomita…”

 

aggiornerò questa rubrica non appena collezionerò nuovi dati!

domenica 12 settembre 2010

Ulaanbaatar

Siamo arrivati nella Capitale Mongola!!!
Sono esattamente 3 mesi di viaggio,
ben piu' del previsto, ma gli imprevisti sono stati molti,
e io adesso sono davvero contento, perche' questo e' un bel traguardo intermedio verso la meta!
Ora staremo un bel po' qui a Ulaan Baatar, perche' dobbiamo chiedere il visto russo...
quindi nei prox giorni pubblichero' dei post + dettagliati, e anche delle foto, spero!!!!
Un saluto a tutti, buonanotte!

venerdì 10 settembre 2010

Tsetserleg - Kharkhorin

questa mattina ci siamo svegliati alla Fairfield Guesthouse, decantata dalla Lonely Planet come un'oasi meravigliosa, con una colazione all'inglese memorabile, in quest'angolo di mondo...
come al solito quando le aspettative sono alte si rimane un po' delusi...innanzitutto perche' la colazione era si' simil inglese, ma non proprio all'inglese...e non abbondava di certo in quantita'... poi perche' la colazione inclusa e' solo quella base, quindi ho dovuto pagare un bel supplemento per quella simil inglese...

siamo stati a visitare il tempio buddista Galdaan Zuu (dal di fuori): di fronte al tempio e' situata una statua del Buddha alta 7m. Ora si riparte, direzione Kharkhorin, l'antica capitale mongola, dove vedremo il tempio Erdene Zuu Khiid, primo monastero buddhista della mongolia.
Lungo il tragitto mi piacerebbe fermarmi alle sorgenti termali Tsenker, ma a Ture non va molto l'idea...vedremo chi la vincera'! ;-)

Poi un altro paio di giorni e, passate le Mongol Els, dovremmo arrivare alla Capitale, UB.


al prossimo aggiornamento!


P.S. scusate se non inserisco foto, ma senza collegarmi con il mio pc non e' sempre cosa facile...

White Lake – Tsetserleg

giovedì 9 settembre 2010

alla fine quasi 200km anche oggi…

dopo la colazione e la preparazione dei bagagli (per me sempre lunga…Marco deve sempre aspettarmi…) ci siamo diretti verso il vulcano Khorgo Uul, a pochi km dalla cittadina di Tairat, vicino alla quale abbiamo campeggiato. Le coordinate gps che avevo inserito (prese dalla guida) si sono rivelate errate, abbiamo quindi seguito il buonsenso (di Marco) e un paio di indicazioni di gente del posto (Marco ha chiesto in una Gher, io ad un motociclista…) per raggiungere, dopo una passeggiata di 15 minuti) il cono del vulcano. Davvero bello! Dalla sommità' inoltre si vedevano bene il lago (Terkhiin Tsagaan Nuur), la grande colata lavica in direzione dello stesso lago, e la collina dove abbiamo campeggiato la notte, vista dalla sponda opposta.

Poi benzina, e direzione Tsetserleg! La strada è piena di buche, è difficile prendere velocità, perchè non appena si pensa di aver trovato una condizione di marcia “stabile” ci si ritrova davanti una groviera di crateri… procediamo a meno di 30km/h di media… ed e' già l’una, quindi ci fermiamo a “pranzare” a bordo strada con un paio di snickers, come spesso e' successo…(NOTA: dall’Italia fino a qua penso che non ci sia posto, inteso come negozietto tipo minimarket, in cui non abbiamo trovato gli snickers, di certo lo snack più conosciuto e venduto al mondo, in base alla mia esperienza…)

Miraggio! Di colpo la strada diventa asfaltata, e per 10km circa riscopro il piacere di una guida rilassata, potendomi guardare intorno, e ammirare il panorama, anziché guardare sempre con attenzione la strada… Marco era deluso, perché dice che con l’asfalto non e' piu' Mongolia…per me invece e' stata una goduria!!!

Di nuovo sterrati, la strada principale è in costruzione, vi e' ancora solo la massicciata, non percorribile. A tratti molta ghiaia, pericolosa quasi quanto la sabbia quando non ci si aspettano dei cumuli improvvisi. A tratti divertente, con discrete velocità di percorrenza, e qualche breve pista “d’erba”, le mie preferite, perchè la presenza di erba schiacciata è garanzia di “grip”: non ci sono praticamente mai nè sabbia, nè buche, nè sassi.

Sono molto stanco, la strada è faticosa; nonostante manchino solo una trentina di km dalla nostra meta odierna, devo fermarmi per riprendere un po’ di energie, mangiando un paio di biscotti e una tavoletta di cioccolato; è difficile trovare qualcosa di diverso nei piccoli market dei paeselli che si trovano lungo la strada…

Ultima tappa della giornata: una strana formazione rocciosa, in mezzo alla pianura, una roccia di “diametro” circa 8m,e altezza circa 10m. Vi sono su di essa (o almeno vi dovrebbero essere) iscrizioni risalenti addirittura a 8000 anni fa… Per raggiungere “la roccia” dobbiamo fare un guado (due volte: andata e ritorno), per la gioia di Ture, che non vede l’ora di fare i guadi, e per la mia ansia, perché io invece se li potessi evitare li eviterei volentieri…

Procedendo verso Tsetserleg, altri 10km, quasi, di asfalto: che figata sfrecciare a 100km/h guardandosi le dolci montagne circostanti, con i chiaroscuri formati dalle nuvole che fanno ombra qua e là sul panorama…

Arriviamo stanchi in città, oggi ci fermiamo in una Guesthouse; portiamo su i bagagli, facciamo una gustosissima e lunga doccia, poi ceniamo fuori con una ragazza del posto, contattata via internet. Parla molto bene inglese, d’inverno lavora con un’organizzazione umanitaria americana, che aiuta i bambini mongoli che hanno problemi di cuore.

Domani mi aspetto una colazione grandiosa. E’ descritta dalla guida come un qualcosa di eccezionale, in quest’angolo di mondo: i proprietari della Guesthouse sono Inglesi…

Buonanotte!!!

mercoledì 8 settembre 2010

Mongolia 8° giorno

Oggi 200 km e sono tornati sole e caldo. Il percorso odiero è stato caratterizzato più dalla sabbia che dal fango.
Ho rabboccato la mia Honda Transalp con mezzo litrp di olio e ho riparato alla maglio col nastro americano il parafango! Domani punteremo sul lago Terkhiin Tsagaan Nuur... Stasera è tornato il celo spettacolare! By by a tutti.

lunedì 6 settembre 2010

Uliastay - Mongolia

Siamo qui in pausa da un paio di giorni, nella ridente cittadina di Uliastaj. Siamo +6h rispetto all’Italia, quì vige l’ora di Ulaanbaatar, +1h rispetto alle “aimag” più occidentali della Mongolia. E a breve quì si sarà +7h, perchè non c’è l’ora legale. Ma noi non ci saremo, perchè domani si riparte! Si riprende verso nord, abbiamo già prenotato un alberghetto a Tosontsengen, cittadina a 190km da qui, speriamo di non incontrare neve, e che le strade non siano piene di fango… ebbene sì, perchè l’altro giorno, arrivando a Uliastaj, dopo una notte di pioggia battente in tenda, abbiamo trovato le piste viscide dal fango, e verso la fine, a 20km dall’arrivo, la pioggia si è trasformata in NEVE!!! faceva freddissimo, ed era difficilissimo proseguire perchè non si riusciva a tenere la visiera chiusa, e la neve pungeva dolorosamente gli occhi! è stata la giornata + difficile del mio viaggio, più di 6h per fare 120km… per fortuna abbiamo trovato un hotel decente, non avrei mai pensato di trovarlo qua in centro alla mongolia…
ci siamo un po’ riposati, abbiamo ripreso le energie (e la temperatura corporea…) e in teoria le previsioni danno il tempo in miglioramento per i prossimi giorni…
Vi faremo sapere…alla prossima connessione internet disponibile!!!
Avrei altro da scrivere su questa permanenza di due giorni a Uliastaj, ma ora si va a mangiare perchè è tardi, ciao!
P.S. ho pubblicato ora un post datato 29 agosto, per chi vuole leggere qualcos’altro!

venerdì 3 settembre 2010

Mongolia 4° giorno

Finora 120km  fino ad Altai, ora andremo avanti un paio di orette, poi ci accamperemo.
Devo andare più piano perche' avevo iniziato a prenderci gusto con il fuoristrada, e non vorrei aver esagerato coi sacchettoni sulle borse (su cui si sono aperte delle crepe), ma non penso sia questo...
Speriamo di arrivare domani a Uliantsai o li vicino per mangiare e trovare internet (e benzina!!!)
Ora ci aspettano montagne, invece ieri e oggi abbiamo fatto deserto... cosi' cambiamo paesaggio, anche se forse andiamo verso il freddo, speriamo non verso le piogge!
La schiena si fa sentire, con tutte ste buche...
La gomma posteriore si sta gia' notevolmente usurando, e crepando...speremo ben, in caso lo cambiamo a Ulanbaatar o in Russia.
Se qualcuno vole mandarmi SMS se sullo spot vedete che sono vicino a qualche citta' il cell generalmente prende, ciao!

giovedì 2 settembre 2010

Mongolia 3° giorno

Oggi si sono scaricate le batterie dello SPOT (dopo 80gg!!!) per cui stasera le ho sostituite. La tappa odierana è stata di 260 km molto faticosi ma divertenti, stasera sono stanco e ho mal di schiena! Tutti i colpi e le botte prese a causa dello sterrato hanno aperto delle crepe sulle borse, le abbiamo riparate con acciao liquido, speriamo bene! Buona notte a tutti!!!

mercoledì 1 settembre 2010

Mongolia 2° giorno

Qui prendo anche Gsm ma non riesco a mandare SMS con la scheda mongola. Le strade qui consitono in decine di piste parallele non asfaltate che ogni tanto si incrociano.
Niente internet a Khovd, ora siamo accampati in compagnia di una nuvola di zanzare, inoltre ci sentiamo belli sporchi ma non c'è doccia! A domani!