mercoledì 29 dicembre 2010

200

200 giorni - 200 days


oggi è il mio giorno numero 200 (DUECENTO!)
fa impressione a dirlo...
così tante persone incontrate, così tanti posti visti...

today it's my day number 200...
so many people met, so many places where I have been...


grazie a tutti coloro che mi sono stati vicini, anche da lontano,
con un supporto morale, con un sms, un'email, una chiacchierata in chat, qualunque cosa:
ogni contatto è stato per me importante, davvero.

thank You to everybody who has kept in touch with me, even from far far away...
any single contact has really been important for me.

martedì 28 dicembre 2010

Japan vs Australia

Here's go-east from Brisbane!

Sono dunque arrivato nella terra dei canguri, e ad accogliermi c'era...la pioggia! che cade quasi ininterrottamente da quando sono arrivato, la mattina del giorno di Natale. Quasi una beffa vedere indicato sulle targhe delle auto "Queensland - Sunshine State"...



La prima cosa che mi colpisce di questo Paese, mi spiace essere venale, sono i prezzi: letteralmente spaventosi. Ok che il dollaro australiano vede una crescita costante negli ultimi 5 anni nei confronti del dollaro americano, ok che siamo ai minimi storici del cambio (siamo al punto di pareggio: 1USD = 1 AUD) ma quì le cose stanno così: un mars costa 2,50$ - una qualsiasi bibita da mezzo litro (compresa l'acqua...) costa 3$ - un panino 8$, un gelato 7$, gli hotel della catena Formula1, che in Francia hanno camere a partire da 30euro, quì partono da 89$!!! noleggiare una bici costa 18$ all'ora (diciotto!!!) quando a Tokyo costava 200Yen (poco meno di 2euro) al giorno!

E io che mi lamentavo del Giappone...
almeno lì c'erano i "combini" con il reparto a 100Yen...
Sono Uscito dal supermercato con gli occhi sbarrati: sembra che tutto costi il doppio...

E pensare che la Lonely Planet dell'Australia, per esempio, è marcata 29 USD, 17 GBP, 49 AUD...al cambio attuale questi valori sono un pelino svarionati...

Per non parlare dei trasporti! Salgo sull'autobus, chiedo all'autista quant'è il biglietto, e mi dice "sei dollari"...come? sei dollari?!? ok, saranno quasi 20km per arrivare in centro, ma mi sembra fottutamente esagerato!

Io mi ero stupito dei 3500Yen al giorno per un parcheggio auto a Tokyo...quì a Brisbane vogliono 44dollari...

Poi ok cercando si trova anche il modo di spendere poco: dormendo in ostello (20$), mangiando al fast food (6$), comperando al factory outlet (t-shirt a 10$).



La seconda cosa che mi stupisce è l'inaccessibilità (gratuita...) a internet: se in Giappone era difficile (ma almeno negli ostelli, anche se solo lì, c'era free wi-fi), quì è letteralmente impossibile trovarlo! Gli internet point ci sono, ma costa 1,20 dollari al quarto d'ora collegarsi, così come dall'ostello! E questo è davvero un problema per me, che uso internet per tenermi in contatto con il mondo, e per cercare dove andare, dove dormire, etc.

In compenso ho trovato una scheda sim per il cellulare (finalmente, dopo giappone e corea dove sono stato per tre mesi senza!) che mi permette di chiamare a pochi soldi: stessa tariffa per i cellulari di tutto il mondo, 15 cent/minuto. E per i fissi solo 5cent/minuto! (+ 25 di scatto alla risposta) quindi posso chiamare casa dal cellulare spendendo meno di quanto non spendevo in italia...

La formalità giapponese quì lascia spazio all'easy-living: se i guidatori degli autobus in Giappone erano in giacca, cravatta e guanti bianchi, quì sono con le braghette corte, qualcuno anche con il cappello tipico australiano...
Hostess e Stewart della Jetstar con la polo...

Tutto però è rigidamente regolamentato: lo era anche in Giappone, ma lì qualche piccola trasgressione era tollerata. Quì ad esempio c'è divieto di campeggio libero, e sembra che siano severi nei controlli (quando Ture ha invece messo la tenda al Peace Memorial Park a Hiroshima e nessuno ha detto nulla...). Cioè: ho campeggiato ovunque dal Kazakistan fino a qua, e quì, nel sesto Paese più grande al mondo per estensione (di fatto un continente intero), non si può campeggiare...mah...

Ho come una sensazione di poca libertà...si vedono questi armadi di poliziotti passeggiare in coppia per le strade, ti ispirano la certezza che se c'è qualcosa che non va non te la fanno passare liscia...in Giappone invece sembravano aver paura di fermarti, spaventatissimi dal non saper parlare in inglese...

I parcheggi moto ci sono, ovviamente tutti a pagamento, ma non si capisce come fare a pagare, o almeno io non l'ho ancora capito... poco male, per ora, visto che sono ancora a piedi purtroppo... Era programmato che dovevo prendere l'autobus per qualche giorno, ok, il problema è che non so ancora assolutamente nulla della mia moto! L'Agenzia che devo contattare per recuperare la moto è ancora chiusa per vacanze di Natale, riapre domani; la dogana riapre dopodomani!!! Mi sa che il Capodanno me lo devo purtroppo passare "a piedi"...

Le dimensioni dell'Australia mi sono state ricordate quando sono andato in libreria a cercare una mappa: la più dettagliata che ho trovato è in scala 1:4.000.000
Ma se la Russia era in scala 1:2.000.000 ed era già una scala esagerata!

La terza cosa che mi stupisce è la lingua: a parte ovviamente l'accento, che è diverso sia da quello inglese che da quello americano, quì hanno uno slang tutto loro. Ma così ricco di termini che è come una nuova lingua da imparare! quì ne vanno ovviamente orgogliosi, hanno magliette e libri sull'"Aussie Lingo"...



Ad esempio: la risposta a Thank You quì è "No worries".

Per le strade si vede multietnicità: sembianze orientali, occidentali, indiane, davvero di tutto. Rivedo gente di colore dopo non so quanto, dalla Turchia mi sa, o addirittura dall'Italia...

Le case sono anche qua tutte in legno, anche se l'architettura è completamente diversa da quella giapponese, e più simile a quella americana.

Si rivedono i cestini! grandi, per le strade. In Giappone erano introvabili! eppure lì era tutto pulito, nessuna carta per terra, nulla... Invece quì c'è sporcizia, si vede per terra, si "sente" pure, vicino alle fermate degli autobus, sulle panchine, etc.
Com'è possibile che dove non ci son cestini sia tutto pulito e dove ci sono sia sporco per terra?...non dovrebbe essere il contrario?...mah...forse dovremmo farci un esame di coscienza, anche pensando all'italia, ciascuno di noi...



La città di Brisbane è un grosso centro commerciale: il "centro" è di fatto un grande department store di non so quanti livelli, tutto attorno al quale le vie (disposte a "scacchiera") sono un continuum di negozi e ristoranti. Le piazze e gli edifici "storici" sono diversi da quelli a cui siamo abituati in Europa: si vede che hanno una storia "recente"...



Ora mi trovo nella State Library, unico posto dove posso scroccare internet per un po'...



Chissà quando potrò risalire in sella alla mia moto (sperando che smetta pure di piovere...) e riacquisire la sensazione di libertà per ora perduta...spero presto!

venerdì 17 dicembre 2010

L'avevo già scritto?...

Non mi ricordo se l’ho già scritto, ma qua vendono frutta e verdura “al pezzo”. Non a peso! Anche in Corea. Le mele sono tutte grandi uguali, spesso confezionate una ad una in una specie di cestino di polistirolo, le carote pure: tutte uguali. Kiwi, banane, non si pesa nulla. C’è un costo “al pezzo”. Che è elevato! Una mela costa un euro. È bella grossa, per carità, ma mi sembra che da noi ne vengano almeno due, o anche 3 con un euro, o sbaglio? Molte cose qui sarebbero “proporzionate” economicamente con il cambio euro/yen di un anno fa: le brioches costano mediamente 150yen, i biglietti dell’autobus 200yen, etc. Se con un euro si avevano 150 yen, come l’anno scorso, la cosa era sensata, ma così, con il cambio a 110, tutto sembra un po’ più caro. Per me che vengo con gli euro! Ma per loro, che guadagnano sempre in yen, non cambia nulla! Ad esempio mi dicevano che le Ducati costano sempre uguali, come l’anno scorso (sempre care, cmq…) Ma allora questo 30% sul cambio chi ce lo guadagna? La Ducati? I concessionari?

Qui guadagnano nettamente di più che da noi in Italia. Se vengono in Europa con lo yen adesso possono spendere… Mi dicevano che un nuovo assunto, sui 20 anni, prende circa 220mila yen, che son 2000 euro, e una persona di 30 anni prende circa 300mila yen, che sono 2700 euro circa… Da noi siamo a circa metà di queste cifre mi sa…

Al supermercato ci sono un sacco di piatti pronti, preconfezionati; fatti in giornata, ok, ma sono in confezioni assolutamente non sottovuoto, non sigillate, e questi prodotti non sono in frigo, ma esposti su tavolini o espositori a scaffale. Hanno la data e l’ora di produzione, e la scadenza è posta 10 ore dopo la produzione: e quello che non viene venduto? Si butta? Penso di sì, perché ci sono spesso offerte alla sera, di quello che sta per “scadere”, e comunque tengono costantemente monitorata la situazione, e cucinano solamente quello che manca dagli scaffali. Ci sono anche molte cose belle esposte all’aria, senza nessun “riparo” dal pubblico, sia le brioches che le cotolette impanate e fritte: sono esposte su dei vassoi nel bel mezzo dei corridoi dei supermercati, la gente si prende quello che vuole con delle pinzette e l’infila in sacchettini di plastica. Da noi non si vedono queste cose, da nessuna parte. Mi sa che per quanto riguarda l’igiene siamo tra i Paesi più avanti al mondo. Da noi tutto è esposto in frigoriferi, non direttamente a contatto del pubblico ma dietro i banconi, a meno che non sia confezionato, e tutto viene servito dagli “addetti al banco”. Da noi ci sono le tovaglie ai ristoranti, mentre qua, e in molti dei Paesi che ho attraversato (ma basta anche solo andar fuori confine in Francia…) le posate vengono messe direttamente sul tavolo… Poi hanno però all’ingresso di tutti i locali i dispenser di igienizzante per mani, e molti girano con la mascherina… contraddizioni che ci sono qua, noi ne avremo delle altre, di sicuro…

Le case giapponesi non hanno il riscaldamento, nessuna. E ne ho passate tante io in questi due mesi, di case… Solamente una ce l’aveva, in realtà: quella di Harry, ai piedi del monte Fuji. Ma in quartiere “in”, bellissimo, costruito da americani: infatti aveva il riscaldamento centralizzato ad aria calda, con bocchette convettive. Ma i radiatori come da noi non li vedo dalla Russia…

I giapponesi non si riscaldano, fondamentalmente. O meglio, usano un sacco di apparecchiature, ma le case non sono mai calde come da noi, o lo sono in maniera molto irregolare… Usano fondamentalmente le pompe di calore dei climatizzatori. E prima? I clima ci sono mica da tanto… Hanno delle stufette a kerosene nella stanza principale, dove si mangia. Queste sono anche supertecnologiche e completamente automatiche, non fanno assolutamente odore (o quasi…) però comunque si mangiano il tuo ossigeno nella stanza! E credo creino comunque umidità, trattandosi di combustione di idrocarburi… Oppure hanno il Kotatsu, tavolino elettrico (una volta a carbone) attorno al quale si riuniscono i membri della famiglia, seduti attorno a questo basso tavolo con una coperta sopra le gambe, riscaldata. Ci sono anche delle specie di coperte elettriche da pavimento, una sorta di riscaldamento a pavimento localizzato, ma a corrente…

Ci sono poi le vocine sul treno: che ti dicono di spegnere il cellulare in prossimità dei posti prioritari (per anziani e donne in cinta), che ti dicono di stare attento perché il treno potrebbe avere degli scuotimenti! che ti ricordano di non dimenticarti nulla sulla carrozza (beh, questo però mi serve sempre…). E delle scritte, sugli schermi, che dicono che si è in uno stato di all’erta, che bisogna comunicare alle autorità se si vede quasiasi cosa di sospetto…

In ogni caso questo Giappone mi stupisce per questo bel tempo che c’è ancora: nonostante stia giustamente iniziando a far freddo (questa notte siamo andati sotto zero) di giorno c’è un sole splendente, anche oggi. Che riscalda la giornata e gli animi, ma che scende purtroppo alle 4 del pomeriggio… Qui siamo a 35 gradi di latitudine nord, la stessa di Lampedusa per capirci…, quindi giustamente fa un po’ più bel tempo rispetto alle nebbie padane a cui sono abituato io…

Non ho ancora deciso nulla per l’aereo: vorrei visitare il Palazzo Imperiale, aperto durante l’anno solo il giorno del Compleanno dell’Imperatore, che è il 23 dicembre. E non so se passare il Natale in Giappone o in Corea. In Giappone non ho nessuno con cui passarlo, perché Paco è fuori il weekend con amici coreani. In Australia tanto meno.

Ma in Australia posso passarlo in spiaggia a prendere il sole almeno…

giovedì 16 dicembre 2010

Marien Tower

Questa mattina partenza alle 08:00, Paco mi accompagna in macchina alla vicina stazione, a 3km da casa.




Da quì prendo il treno locale, tre fermate per Nagareyama Otakanomori, dove posso cambiare per la Tsukuba Express Line, una linea privata che porta a Tokyo. In treno sono in piedi, è ora di punta, i pendolari che si muovono verso Tokyo lo affollano. A fianco a me un ragazzo in maniche corte, ascolta musica con le cuffie, e suda vistosamente: ma come? Se fuori sono 5 gradi e io ho quasi freddo con il pile? Seduto di fronte a me un uomo si agita, ha addirittura degli spasmi, gli manca il respiro. Non so se fare qualcosa, ma fortunatamente, nell’indifferenza quasi generale, prende l’iniziativa un giapponese, che chiede al poveretto cosa c’è che non va, lo fa sedere più comodamente, e lo rassicura. Chiedo informazioni: è agitato perché ha un colloquio di lavoro tra un paio d’ore, in città. Sono sei mesi che è senza lavoro, e questo gli crea non pochi problemi psicologici. 

Questa storia non può non farmi pensare alla mia situazione: anch’io sono senza lavoro da sei mesi, ma perché mi sono licenziato io… E adesso sono in giro a vedere il mondo… Incredibile come ad uno stesso evento si possa reagire in maniere molto diverse… questo conferma come nella vita, nella maggior parte dei casi, le cose dipendano più da come ci atteggiamo noi a viverle, che dai fatti oggettivi che accadono.

In mezz’ora sono ad Akihabara, quartiere “elettronico”, dove sono concentrati i maggiori department stores dell’alta tecnologia: se si vuole acquistare un pc, l’ultimo modello di fotocamera o una macchina per cuocere il riso, qui c’è da perdersi. Alla stazione mi faccio regalare il solito pacchettino di fazzoletti pubblicitario: questa volta sembra la pubblicità di una chat per soli maggiorenni, altre volte magari di un parrucchiere per signore. Prendo una brioche in una delle tante panetterie francesi, anzi no: questa volta prendo un croque monsieur. Sono delle catene (Vie de France, Paris Baguette, etc.) dove vendono brioche, pasticceria varia, pane. Non a buon mercato, ma cose gustose, e sempre meno care che da Starbucks. Non riesco mai a non cedere alla tentazione di un dolcetto, o al profumo del pane, che qua in Giappone c’è altrimenti solamente come fette da tostare.

Prendo la JR line (Japan Railways) per Kawasaki, dove prendo poi l’autobus che dalla stazione conduce al porto. Il tutto in due ore e mezza nette, 12 euro di biglietti, circa 60km direzione sudovest.

Neanche mezzo km a piedi e sono di fronte alla banchina, dove vedo ormeggiata l’imponente Spring Wind, cargo battente bandiera di Hong Kong, con cui la mia black eagle navigherà verso il Paese dei canguri. 




Chiedo informazioni agli addetti. “E’ tutto ok? La moto è stata già caricata? Io sono qui per riavere il mio Carnet!” Mi dicono che la moto è stata ispezionata ieri e tutto è ok, ora si trova nella banchina in attesa di essere caricata. Cerco di trovarla, per scattare una foto, ma non posso accedere alla zona di carico. L’assistente della Nippon Express fa un paio di telefonate, dice che la moto è già stata caricata, e dice che non possono darmi il Carnet adesso: i documenti devono essere ancora controllati dal Capitano della nave, e poi devono passare nuovamente in dogana. Mi pareva impossibile che potessero restituirmeli oggi, come mi aveva detto l’agente via email… Insisto per averli in giornata, perché per me è difficile ritornare domani, Noda è distante da qui. Inoltre voglio avere il Carnet quanto prima: non appena sono certo che tutto è sistemato qua in Giappone posso prenotare il volo per l’Australia, e prima lo faccio meglio è, visto che i prezzi in questo periodo potrebbero lievitare di giorno in giorno…

Miki San è molto gentile, mi accompagna in macchina ai loro uffici, e cerca di fare in modo di farmi avere i documenti oggi. Come tutti i giapponesi dice “maybe”: loro non si sbilanciano mai (almeno non “in positivo”, perché a dire “impossible” ci riescono benissimo…) Mi offrono un caffè, e mi invitano a ritornare dopo due-tre ore in ufficio da loro. Nel frattempo, preoccupati di dove io possa andare e del fatto che fuori fa freddo, mi consigliano di salire sulla Marien Tower, dove mi trovo ora, e mi ci accompagnano pure! 



A volte (spesso…) mi innervosisco per la difficoltà a comunicare con i giapponesi, per la loro frequente mancanza di intuizione (se vogliamo usare un eufemismo…), per le loro grossissime difficoltà a parlare inglese (vogliamo chiamarla timidezza?...chiamiamola timidezza…) Molte altre volte però questi giapponesi mi stupiscono, per la loro gentilezza, che potrebbe anche essere solamente “di facciata”, conseguente ad un buon “addestramento” (loro sono sempre molto formali ed estremamente gentili in tutto, per educazione), ma che a volte è davvero incredibile. Ma chi glielo fa fare dico io? Comunque, grazie!

Apro una parentesi su questo, perché questi modi sempre così formali, questo sorriso gentile, questo tono mai alterato dei giapponesi, nascondono a volte (forse) una sorta infelicità di fondo… una sorta di insoddisfazione personale che ciascuno di noi, chi più chi meno, ha provato almeno una volta dentro di sé, nel profondo, ma che forse qui in Giappone ha più difficoltà a manifestarsi, perché viene incatenata di dentro da questa educazione così rigida, al punto che uno non può esternarla se non con gesti estremi… Infatti il Giappone detiene il negativissimo record di Nazione con più suicidi al mondo (forse è al secondo posto, non so, dopo la Finlandia…). Quindi, mentre per le strade si viaggia ordinati, tutti in fila, piano piano, e ci sono “solamente” 7000 morti circa all’anno (per una Nazione da 120 milioni di abitanti), quando invece in Italia ce ne sono mi sembra circa 30 mila (con metà abitanti…), quì devono risolvere un problema a mio avviso ancor più grave, perché da quel che ho sentito si parla di 30 mila suicidi l’anno… una cifra incredibile secondo me…  Per le strade si può aggiungere polizia, fare controlli più serrati, ma come si fa ad entrare nella testa delle persone? In questo caso è un sistema che dev’essere cambiato, ma questo sistema è radicato nella tradizione stessa del Giappone, dove il Harakiri è una pratica d’onore, addirittura (anche se ora non più corrente, per fortuna…). E questo è anche uno dei motivi per cui non mi sono innamorato di questa terra così lontana ed affascinante, dove tutto è controllato in maniera gerarchica, dove il lavoro si intrufola nella vita privata delle persone (i capi presenziano addirittura ai matrimoni, e ai posti d’onore…), le priva di tempo libero e a volte dignità. Una Nazione tra le più sicure del mondo, dove puoi lasciare le chiavi della moto sul blocchetto, e la porta di casa aperta, e stai sicuro che nessuno toccherà niente di tuo. Dove tutti hanno internet ad alta velocità sul cellulare, ma dove per un povero turista è impossibile trovare uno spot free wifi (ho passato ore a cercare di accedere ad internet col netbook, ma spesso tutte le 30 reti wireless che si “vedono” quando si accende il pc sono criptate...). Dove non si trova un parcheggio moto gratuito da nessuna parte (quì in Giappone c’è tutto, ma niente è gratis…) Dove non ci si può comprare una scheda sim per il proprio cellulare perché adottano un sistema differente da quello usato nella maggior parte dei Paesi…

Sono tutti retaggi di una Nazione che è rimasta chiusa al mondo fino ad un secolo e mezzo fa…

Mentre sto scrivendo queste righe, mi ritrovo circondato da una cinquantina di bambini, la solita scolaresca (è il periodo delle gite scolastiche!), tutti con cappellino giallo in testa. 



La guida si preoccupa di scusarsi, masticando qualche parola di inglese, perché la spiegazione potrebbe darmi fastidio, rispondo che non c’è problema, son felice di vedere tutti questi bimbi attorno a me. La Marien Tower è la sede della Dogana Portuale, dal decimo piano si ha una bella vista panoramica: a ovest c’è Yokohama, e con cielo limpido si può vedere il monte Fuji, ma oggi si vedono solamente le decine di ciminiere che sbuffano fumo bianco in cielo. 



A sud si vedono il porto, con le enormi gru carica container, e la baia, con decine di navi da carico ormeggiate. Ad sudest si vede l’enorme presa d’aerazione per il tunnel che attraversa la baia. 



A nordest la città di Tokyo, si vede bene lo sky tree e si intravede la Tokyo Tower. Migliaia le auto parcheggiate in attesa di essere caricate nelle enormi stive, che continuano a “mangiare” auto per ore senza mai riempirsi. Si vedono i “trenini” di 10 auto che partono dal parcheggio della Subaru, seguite dal pullmino che raccatta i piloti e li riporta alla base: altro giro, altra corsa!




Le auto e i camion si vedono muoversi piano, da qua sopra. Una musichetta di natale in sottofondo. Sembra di essere al Truman Show…
Ora vado a mangiare qualcosa al ristorante al nono piano (che il gentile Miki si era preoccupato di indicarmi), poi torno agli uffici, e speriamo di riavere il mio Carnet!

mercoledì 15 dicembre 2010

12/15

Quì la mia data di compleanno si scrive al rovescio: 12/15, anzichè 15/12 come ho sempre detto. Fa impressione. Ma qua vanno "dal grande al piccolo", in tutto: le date sono 2010/12/15, si scrive sempre prima il cognome e poi il nome, etc. Il contrario che in italia (e in gran parte del mondo) insomma...

Oggi gran giorno! In cuor mio (e dei miei genitori) per il mio compleanno, ma di fatto perchè oggi sono andato a consegnare "le targhe"! ...ma non quelle della motooo! (che poi è una...) che avete capito?!? le targhe del Patrocinio del Comune di Morgano e della Provincia di Treviso! Una sorta di gemellaggio (non è di fatto un gemellaggio però...), un segno di amicizia diciamo.




Quindi, son andato in Ambasciata Italiana per le ore 15, ho fatto due chiacchiere con un Carabiniere, poi ci siamo recati in macchina, con autista, nientepopodimenoché al Governo Metropolitano della Città di Tokyo! (semo 'ndà in Comune insomma...)
Dico "siamo" perchè mi hanno accompagnato (e scortato, e presentato, etc. etc.) due "componenti" dell'Ambasciata (il primo segretario e un "veterano" dell'Ambasciata di Tokyo).
Eravamo in tensione per il traffico, perchè qua se si arriva in ritardo si offendono... altro che in Italia, dove vige il "quarto d'ora accademico" di ritardo... inoltre avevamo a disposizione solamente una "finestra" di 20 minuti... Insomma, alle 16 eravamo puntuali all'ingresso del mega grattacielo del Comune, ci accolgono, strette di mano varie, saliamo nell'ufficio del "Boss" e ci accomodiamo. Non pensate a saloni con il soffitto alto, il marmo per terra, l'eco... l'ufficio è un open-space, ma quando dico open-space intendo che è quasi tutto un piano dell'edificio con non so quante persone che lavorano una a fianco all'altra! (e davanti, e dietro...) L' "ufficio" del Responsabile che ci accoglie (Direttore dell'Ufficio Internazionale) è ricavato con 4 paretine mobili, tipo separé, in un angolo.
Introduzione della visita (e del mio viaggio) da parte del primo segretario dell'Ambasciata Italiana, mi vengono rivolte alcune domande in Giapponese, rispondo in inglese (previa traduzione della domanda ovviamente...) ci offrono un the, e non si fa neanche a tempo a berlo che è ora di andare via... Aspetta che vi consegno ste targhe almeno!
Consegno le targhe, quattro foto, un po' di sorrisi, qualche inchino, altre strette di mano, e ci si congeda. Mi fanno anche qualche regalino: un fermacarte, qualche portachiavi, il tutto in una borsa della città di tokyo (nelle targhe c'era scritto Tokio...mannaggia...)



Noi abbiamo farcito un po' la cosa, pompando un po' sul fatto che ho usato una moto giapponese, richiamando addirittura nomi illustri come quello di Marco Polo, etc...



E' stata comunque una cosa simpatica, e son stati gentili.
Al termine della visita, ci hanno accompagnato al QUARANTACINQUESIMO PIANO del palazzo, da cui si ha una vista spaziale della città: i palazzi che da sotto si vedono altissimi da qua li si vede dall'alto!



è il terzo edificio più alto della città, si vede davvero lontano lontano, gli immensi parchi della città sono delle macchie di verde sullo sfondo, la Tokyo Tower sembra quasi piccolina, laggiù in fondo...



Facciamo un'altra foto di gruppo per lasciare un segno dell'incontro.



Grazie a tutti per questo piacevole incontro. Ai componenti dell'Ambasciata che hanno da subito sposato l'iniziativa, e si son mossi in fretta per portarla a compimento in breve tempo. Al Moto Club Spinea per tutto il supporto. Al Comune di Morgano e alla Provincia di Treviso per il Patrocinio e per le targhe.

La giornata volge al termine ed io devo decidere che fare, per questa serata del mio TRENTATREESIMO Compleanno: cercare un ostello in centro a Tokyo, andare da solo in qualche locale costoso, a bere (ma io non bevo!), a fumare (ma io non fumo!), a farmi fare gli auguri "a pagamento" da qualcuno!?
Sono a Shinjuku, una delle stazioni più grandi del Giappone, e del mondo. Che direzione prendere?
Decido di tornare a Noda, a 40km NordEst di Tokyo, da Paco e la sua famiglia, che mi stanno gentilmente ospitando. Compro una torta gelato da Baskin Robbins, la tagliamo e la mangiamo assieme.




Domani sveglia presto: vado al porto a ritirare i documenti della moto. Meglio andarsi a riprendere di persona il Carnet de Passage, anzichè farselo spedire da qualche parte...

Buon COMPLEANNO Christian!!!

Happy birthday!
Feliz aniversário!
 С днем рождения!
¡Feliz cumpleaños!
生日快乐!
お誕生日おめでとうございます!
Alles Gute zum Geburtstag!
Wszystkiego najlepszego z okazji urodzin!
 Boldog szülinapot!
Van harte gefeliciteerd!
Srecan ti rođendan
La mulţi ani!
Doğum günün kutlu olsun!
 Grattis på födelsedagen!
 Hyvää syntymäpäivää!
 יום הולדת שמח!
Gratulerer med dagen!
 Všetko najlepšie!
 Sretan rođendan!
 عيد ميلاد سعيد
Id Milad Saiid
Χρόνια Πολλά!
Note: Literal meaning = Many years.
 생일축하합니다

lunedì 13 dicembre 2010

Six months (sei mesi!)

On foot! (a piedi!)


Oggi, 13 dicembre 2010, dopo 6 MESI esatti di viaggio,
mi sono separato dalla mia "black eagle"...

ebbene sì, domenica sono andato al porto di Kawasaki, ho dormito in tenda,
e alle 08:30 del mattino di lunedì, puntuale, l'ho consegnata allo yard della Kiwi Autoliners (Nippon Express),
dei trasportatori di auto usate dal Giappone verso Australia, Nuova Zelanda, Inghilterra.



Il giorno 16 la moto salperà con la Spring Wind V1 alla volta di Brisbane, dove arriverà il giorno 29.


Lì dovrò sbrigare non poche formalità doganali, gli australiani sembrano essere molto rigidi nei controlli,
infatti ho passato 3 giorni a pulire la moto dentro e fuori, l'abbiamo rigirata come un calzino! (io e Paco, il gentilissimo ragazzo coreano/giapponese che mi sta ospitando). Non avevo mai pulito una moto in tal modo, solo con il vecchio F10 ero arrivato a smontare tutto così (e oltre...) per pulire...

Ora mi aspetta la ricerca di un volo economico per l'Australia, e poi si parte per la terra dei canguri!

Questo "scherzetto" mi costerà non poco: la spedizione della moto è costosissima, la dogana australiana un'incognita (possono chiedere ispezioni aggiuntive a loro discrezione, molto costose), poi c'è l'aereo, poi c'è da vivere in Australia, dove la vita è molto cara, complice l'euro che ora è molto basso nei confronti del dollaro australiano...
E poi ho un visto di "soli" 3 mesi, turistico, quindi non potrò cercare un lavoro là (se non in nero...) perchè i visti vacanza-lavoro li danno solo fino ai 30 anni, mentre io sono un "vecchietto" ormai (no dai, almeno per altri due giorni no...)
Quindi, fra meno di tre mesi la storia si ripete, perchè io e la moto dovremo cercare un'altra strada, di nuovo: oltre al mio visto, che scadrà, la moto è importata con Carnet de Passage, come qui in Giappone. Quindi non posso, e non potrò, disfarmene, perchè trattasi di importazione temporanea, quindi come entra un mezzo deve anche uscire... In ogni caso io non voglio disfarmi della mia compagna dopo sei mesi di viaggio tutti i giorni assieme... Solo che questi orizzonti temporali finiti (anche se nettamente più ampi di quelli centroasiatici) mi mettono dei paletti che non vorrei...

L'Australia è il sogno di sempre, la terra dei canguri, dove ho sempre sognato di andare!
Ora sono eccitato, sì, ma anche un po' impaurito: non so cosa mi aspetta là, è una terra immensa, non sarà facile girarla, e non è neanche quello che voglio veramente... sono infatti un po' stanco di viaggiare e cambiare letto ogni sera; se riuscissi a fermarmi per un po' da qualche parte, magari con un lavoretto, per recuperare un po' di soldini visto che le finanze ormai sono alle strette, e un po' di energie, non sarebbe male...ma ci sono le difficoltà di cui sopra...

Sarebbe stato bello arrivarci il più possibile "via terra", come stanno facendo Ture e Claudio, cioè andare in Thailandia da qua, e poi passare in Indonesia, e avvicinarsi quanto più via terra (tra un'isola e l'altra...). Ma per fare questo occorre una grossa carica di energia, che ora sinceramente non ho: il viaggio è andato benissimo (trascurando ovviamente l'incidente di Cobra...), sono stato fortunato in molte cose (il tempo, quasi sempre bello, le persone che ho incontrato, e che mi hanno ospitato, etc.) ma è durato molto più del previsto, e ora mi ritrovo un po' a corto di energie.

Quindi si va direttamente in Australia! Alla ricerca di fortuna! 


ENGLISH VERSION

Today, December 13, 2010, after exactly SIX MONTHS travelling
I separated from my "black eagle" ...

yes, on Sunday I went to Kawasaki Port, I slept in my tent,
and at 08:30 am, on time, I delivered it to the yards of Kiwi Autoliners (Nippon Express)
a Carrier of second hand cars from Japan to Australia, New Zealand, England.

On thursday 16, the motorbike will sail with the Spring Wind V1 towards Brisbane, where it will arrive on December 29th.
There, I will have to attend to many formalities, Australian Customs seem to make very strict controls,
In fact, I spent three days cleaning the bike inside out, we turned it over like a sock! (Me and Paco, the friendly Korean / Japanese guy who is hosting me). I did never clean a bike like this, only with the old F10 I had arrived to disassemble everything (and beyond ...) to clean it...

Now I am going to search for a cheap flight to Australia, then I will go to the land of kangaroos!

This "trick" will not cost me a few: the shipment of the bike is expensive, the Australian Customs Clearance amount unknown (they may require additional inspections at their discretion, very expensive), then there's the plane, then there is to live in Australia, where life is very expensive, thanks to the euro now very low against the Australian dollar ...
And then I have a 3 months VISA "only", a tourist one, so I can not search for a job there (if not a "black" one ...) because the working-holiday VISA is given only up to 30 years, while I am an "old" boy now (not yet, at least for two days more ...)
So, in less than three months the same history will repeat itself: me and the bike will have to find another way, again, because my visa will expire, and the bike is imported with Carnet de Passage, as here in Japan. So I can not discard it, because it's a temporary importation, and how it gets in it must also go out ...In any case I do not want to get rid of my bike after six months of travelling all days together ... But I would not like these finite time horizons (although much more extensive than Central Asian ones)...
 
Australia is the dream of my life, the land of kangaroos, where I always wanted to go!
Now I'm excited, yes, but also a little afraid: I do not know what awaits me there, it is a huge land, it will not be easy to drive all around there, and it is not really what I want ... I am indeed a bit tired of traveling and having a new bed every night; if I could stop somewhere for a while, maybe with a little work to catch up some money because my finances are now going lower and lower, and recover some energy, it would not be bad... but there are the difficulties mentioned above ...

It would have been nice to reach Australia as much as possible "by land", as Ture and Claudio are doing, that is to go from here to Thailand, Indonesia and then go on as close as possible to Australia by land (from an island to the other ... ). But doing this requires a large amount of energy, which now I really do not have: during all the trip I was very lucky (except of course for the accident happened to Cobra ...), I was lucky in many things (time, almost always beautiful, people I met, who hosted me, etc..) but lasted much longer than expected, and now I'm a bit run out of energy.

Then I am going directly to Australia! Looking for luck!

domenica 5 dicembre 2010

WTN-J

Stasera sono stato ad una festa del WTN-J (World Touring Network Japan)
dove c'erano i migliori avventurieri giapponesi,
gente che ha girato il mondo anche più volte, in moto in macchina in bici o facendo autostop...
c'era il "re" Matsuo San, 102 Paesi in 10 anni, 300mila km in 5 continenti...
poi c'era Hiroko, una ragazza che corre in pista (Motegi, Suzuka, etc...) con una Ducati 998,
c'era Manabe, che 14 anni fa si è fatto tutta l'Africa in moto (17 Paesi, 8 mesi),
c'era Shingo, che più di 20 anni fa è stato per 4 anni in Sudamerica, ha girato in moto e poi si è fatto 4 mesi su una zattera in amazzonia, poi è stato a lavorare a New York, poi è stato 8 mesi in Australia, poi è venuto (andato...) in Europa, ha comprato una moto in Germania e ha girato l'Europa, Italia compresa, traghettando a Brindisi per la Grecia, dove gli hanno rubato la moto (ad Atene...) e se n'è dovuto quindi tornare in Giappone...
c'era Koguchi, che è stato in Bolivia sul Salar de Uyuni con una Honda 400cc
c'era Chiki, che ha viaggiato in moto in Australia, Laos, Alaska, Mongolia, Svezia, Norvegia, Finlandia, Spagna, Portogallo, Italia, Slovenia...
c'era Kazuo, che è stato in tutto il mondo zaino in spalla, anche in Italia,
c'era Takeo, che a 20 anni si è fatto tutto il Giappone con un 50cc, 20mila km, e poi ha fatto più avanti il giro del mondo con un Mitsu Pajero Mini, 40mila km
c'era Sagami, che ha fatto il Coast to Coast in Harley,
c'era Fumio, che ha girato l'Europa zaino in spalla da giovane, e poi l'anno scorso l'ha girata in lungo e in largo in scooter, partendo dal Giappone, arrivando a Capo Nord e poi al limite ovest estremo del continente europeo, in Portogallo, con un Foresight 250 (2 tempi!!!),
c'era una ragazza che ha girato la Francia in moto, etc...
poi c'erano Paco, Yoo Ree, etc...
insomma c'era la creme de la creme degli avventurieri giapponesi!
Ringrazio tutti perchè sono stati molto gentili e ospitali,
ed io sono onorato di averli incontrati!



This evening I have been to a party of the WTN-J (World Touring Network Japan)
where there were the best japanese adventurers!
people who travelled the world many times, by motorbike, car, bicycle, or hitch-hicking...
there was "king" Matsuo San, 102 Countries in 10 years, 300thousand km in 5 continents...
then there was Hiroko, a girl riding in Circuits (Motegi, Suzuka, etc...) with a Ducati 998,
there was Manabe, who 14 years ago travelled all Africa by motorbike (17 Countries, 8 months),
there was Shingo, who more than 20 years ago lived 4 years in South America, travelling by motorbike, then "travelling" Amazzonia 4 months on a raft, then worked in New York, then 8 months in Australia, then in Europe he bought a motorbike in Germany, travelled all Europe, including Italy, where took a ferry from Brindisi to Greece, where in Athens they stole his bike...and he had to go (come...) back to Japan...
there was Koguchi, who travelled Bolivia (Salar de Uyuni) with a Honda 400cc
there was Chiki, who travelled by motorbike Australia, Laos, Alaska, Mongolia, Sweden, Norway, Finland, Spain, Portugal, Italy, Slovenia...
there was Kazuo, who travelled backpacking all the world, including Italy,
there was Takeo, who travelled all Japan when he was 20, with a 50cc small motorbike, 20thousand km, and then later travelled all the world with a Mitsu Pajero Mini, 40thousand km
there was Sagami, who did the Coast to Coast on a Harley,
there was Fumio, who travelled all Europe backpacking when he was young, then last year again by scooter, starting from Japan, arriving to North Cape and then to Portugal, extreme west limit of Europe, with a Foresight 250 (2 strokes!!!),
there was a girl who travelled all France by motorbike,
then there were Paco, Yoo Ree, etc...
so there was "la creme de la creme" of japanese adventurers!
Thank You everybody for Your kindness!
I am honored of meeting You all!

venerdì 3 dicembre 2010

Tokyo - 26475km

Missione compiuta!

Sono finalmente arrivato a Tokyo, dopo 174 giorni di viaggio.
Sono passato per il centro di Tokyo e arrivato al "punto zero" delle strade in Giappone, "Nihonbashi", da cui prendono inizio la Route 1 e tutte le strade del Giappone, e non solo: da quì ha inizio la AH1, la più lunga Asiatic Highway, 20557km attraverso 14 Paesi, da Tokyo a Istanbul, dove si connette con la E80, che porta da Istanbul a Lisbona, attraverso 10 Paesi e 5700km.








La mèta prefissata è stata raggiunta.

Era da molto che volevo scrivere questo post, e finalmente ce l'ho fatta. 
Ora sono molto stanco; devo riposarmi, ma non troppo... perchè si deve decidere che fare della moto, e della vita... si punta probabilmente ad altri lidi...

mercoledì 1 dicembre 2010

bicycle

Oggi sono ospite di una famiglia giapponese, gentilissimi,
marito e moglie, senza figli, vivono alle porte della città di Atsugi, ad una sessantina di km da Tokyo.
Ieri sera quando sono arrivato mi hanno preparato una mega cena,
e poi un futon per la notte.
Hanno viaggiato in mezzo mondo: sono stati in tutti i continenti!
Sono motociclisti, e dove non hanno spedito la loro moto (Tunisia, Libia, Corea, Australia),ne hanno noleggiate (Sudafrica, Mongolia, Canada, Nuova Zelanda, Taiwan, etc.)
Oggi era una bella giornata di sole, e sono uscito per andare al supermarket assieme a Satomi (chi era che nei cartoni animati si chiamava così??). Sono risalito in sella ad una bicicletta dopo quasi sei mesi, ed è stato bellissimo! Mi son gustato l'aria aperta per una mezz'oretta, andando piano quel tanto da potersi guardare tranquillamente intorno, ma non così piano come quando si va a piedi. Una piacevole "riscoperta". Volevo infatti noleggiare una bici a Kyoto, per visitare velocemente la città, ma pioveva, quindi ho evitato. E mi sa che quindi non guidavo bici da...dallo scorso giugno a Padova!
Mii...ed è già dicembre...!

ecco il percorso dei miei 2800km in Giappone...
Da Sakaiminato a Tokyo - GoEast 2010 su Riderpedia.com