martedì 14 settembre 2010

Way to Russia…

il proseguimento del viaggio non si presenta a tutt’oggi semplice…

dobbiamo decidere quale visto fare: intanto per quale Paese… Marco è infatti indeciso se proseguire per la Cina o per la Russia; gli piacerebbe molto proseguire per la Cina, e il visto Cinese è molto semplice da ottenere, il problema è per il mezzo di trasporto: entrare con un mezzo proprio in Cina è molto complicato, e costoso… occorre “reimmatricolare” le moto con targa cinese, occorre fare una sorta di patente cinese, e soprattutto occorre una guida cinese, che segue gli stranieri lungo tutto il percorso, e ovviamente occorre pagare vitto, alloggio, e benzina alla guida…per un costo che abbiamo sentito aggirarsi sui 100$ al giorno circa… Leggende di internauti narrano che c’è gente che è entrata in Cina senza problemi, che ha ottenuto permessi particolari per entrare in Cina senza guida con un proprio mezzo, compilando chissà quali documenti… altri che sono entrati senza patente, e sono stati fortunati perché non sono mai stati fermati dalla polizia, ma hanno rischiato di fare una visitina alle famigerate prigioni cinesi… altri ancora sono addirittura entrati senza visto, a piedi, dagli innumerevoli passi montani… La realtà è che i costi sono sì molto flessibili(dipende dalla guida che trovi, dall’agenzia che usi, da quanto insisti a tirare sul prezzo, etc.), ma comunque elevati, e soprattutto i tempi per entrare con tutte le carte in regola, come eventualmente (e solo in tal modo) farei io, sono molto lunghi, si parla addirittura di qualche mese (come da info di un’agenzia britannica specializzata in queste pratiche, contattata ieri). L’alternativa sarebbe di decidere di lasciare la moto qua, in qualche posto “sicuro”, e andare in Cina “a piedi”, e poi lì muoversi con mezzi pubblici, o autostop, o acquistare una motociclettina cinese (in tal caso occorrerebbe comunque la patente cinese, oppure bisognerebbe “rischiare”…) Visitare la Cina sarebbe sì interessante, ma non è lo scopo di questo mio viaggio…e soprattutto io voglio continuare il mio viaggio in moto, con la mia moto, e arrivare alla mèta… Se si potesse entrare in Cina in moto, potrei prendere un traghetto da Shanghai per il Giappone (abbiamo visto che ce ne sarebbero), ma come descritto la procedura non è semplice…

Quindi per quanto mi riguarda la Cina è esclusa; abbiamo comunque preso in considerazione la cosa perché a Marco interesserebbe molto: siamo stati all’ambasciata cinese di Ulaanbaatar, in un’Agenzia, e abbiamo contattato altre agenzie via internet per informazioni, ma a questo punto la strada cinese sembra definitivamente “sbarrata”…

Si tratta quindi di fare il visto Russo… e qui si apre un lungo capitolo: mentre ad Almaty è stato possibile ottenere il visto turistico in mattinata stessa (pagando il supplemento per l’urgenza…) qua ad Ulaanbaatar (come ci avevano detto) la cosa non è così semplice. Innanzitutto occorre avere una lettera d’invito (che ci si può procurare in qualche agenzia, o tramite qualche sito internet che offre questo genere di servizio) ma per averla occorre del tempo, perché l’ambasciata richiede l’originale… poi, se non si è in possesso di un visto mongolo della durata di più di 90 giorni (cosa che abbiamo appurato essere molto difficile, a meno che non si lavori o non si studi qua…) bisogna aspettare 10 giorni lavorativi per ottenere il visto turistico russo, e non esistono procedure di urgenza. Questo significherebbe avere il passaporto con il visto il giorno 28 settembre… Va bene che noi ci vogliamo riposare un po’, ma due settimane a Ulaanbaatar non è il massimo che si possa desiderare, oltretutto non siamo neanche in un albergo a 5 stelle…ma in una guesthouse a due passi dal centro, sì, ma comunque in un quartiere “bidonville”… Sapevamo tutto questo anche prima di arrivare qua, ma se ci fosse qualche altro modo…che fare? Dunque…il visto di transito permette di rimanere in Russia 10 giorni…ce la facciamo ad arrivare a prendere il traghetto per il Giappone??? facciamo quindi un planning dettagliato delle distanze da percorrere, e facciamo un controllo delle date di partenza dei traghetti. Quì abbiamo un’amara sorpresa: il ferry da Sahalin a Wakkanai compie la sua ultima corsa verso il Giappone il 17 settembre. Ma come??? ebbene sì, poi le corse sono sospese per paura di ghiaccio lungo il tratto di mare che collega la Russia al Giappone… azz! e quindi??? non ci sono altri porti che collegano Russia e Giappone se non… Vladivostok. La cosa non è poi così male, il nome di Vladivostok è storico, simboleggia da sempre l’estremo punto orientale russo, ma noi volevamo entrare in Giappone da nord: questo era il programma, per visitare una parte di Giappone che tutti ci hanno detto essere fantastica… tant’è, non abbiamo alternative. Prenderemo il traghetto Vladivostok-Toyama come fan tutti… no!!! quest’anno le corse sono state sospese! perché la Russia ha alzato di molto le tasse di importazione per le auto giapponesi, e il traffico marittimo lungo tale tratta era dettato principalmente da tale “commercio”: il traghetto partiva vuoto(o con qualche passeggero) dalla Russia, per poi tornare indietro carico di auto usate giapponesi. Non ci rimane quindi che prendere il traghetto della compagnia coreana DBS, che parte una volta a settimana da Vladivostok, passa per la Korea, e poi arriva in Giappone. Tempo di percorrenza: 3 giorni! OK, la cosa sembra fattibile, calcoliamo le tappe fino a Vladivostok, anziché fino a Vanino, e ci si sta dentro. Vada quindi per il visto di transito! dovremo fare delle tappe serrate, ma ci si arriva. Abbiamo contattato un’agenzia di Vladivostok, che ci ha confermato che il traghetto parte ogni mercoledì, e che è sufficiente arrivare il lunedì sera per poi sbrigare tutte le pratiche doganali il martedì, e partire il mercoledì. Percorriamo tutte le tappe a ritroso, e abbiamo quindi la data d’inizio che ci serve per il visto russo, e così facciamo: andiamo all’ambasciata e chiediamo il visto di transito russo, a partire dal 20 settembre. Bene! ce ne andremo da Ulaanbaatar anche prima del previsto. Domani ci ridanno il passaporto di Marco (io il visto Russo ce l’ho già, fatto in Italia, doppio ingresso, valido fino al 10 ottobre, ma avrei dovuto rifarlo anch’io, se avessimo dovuto aspettare la lunga procedura di quello turistico…) poi sabato ripartiremo, verso nord, verso il confine con la Russia, che valicheremo quindi lunedì 20. Ecco il nostro planning!

Ora quì fa freddo, come sempre quando non c’è il sole. La notte scorsa è piovuto. Oggi abbiamo pranzato in un ristorante-pub apparentemente “tedesco”, nel senso che appariva abbastanza “europeo” e aveva molte birre tedesche. Ho ordinato una “beef meat steak”, ma in realtà è arrivata una specie di mega wurstel a forma di bistecca, che delusione… Poi in teoria (come dice Marco) doveva esserci il wi-fi, date le scritte a caratteri cubitali all’ingresso, in realtà invece non c’è, o meglio: la rete wi-fi c’è, ma non la connessione internet… chiedo incavolato perché, e alla fine, dopo aver minacciato di andarcene, mi fanno usare il pc fisso del pub, per controllare la posta (ci era necessario, prima di andare in ambasciata, controllare le risposte dell’agenzia russa!). Nei prossimi giorni dovremo sistemare i telaietti di Marco, provare a rinforzare le mie borse, e riposarci prima della ripartenza: non faremo i turisti insomma… abbiamo comunque già visto la piazza principale, piazza Sukhbaatar, con la statua equestre dell’omonimo eroe della rivoluzione, e la statua in bronzo di Gengis Khan.

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Ieri abbiamo visto anche la finish line del Mongol Rally!

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Andremo a vedere i templi, vicino ai quali tra l’altro è collocato proprio il nostro ostello. Poi molto altro da vedere non c’è in città, a parte mostre varie, musei, rappresentazioni, fiere… che non ci interessano. Ulaanbaatar mi si è comunque inaspettatamente presentata più grande, moderna, sviluppata (e meno “militarizzata”) di Dushanbe. Queste due Nazioni (Mongolia e Tajikistan) si prestano bene ad un parallelo, un confronto che scriverò però con più calma in un prossimo post.

NOTA: In Mongolia, in molte cittadine, ho visto campi da basket, all’aperto. Come in Italia si vedono campi da calcio, qua si vedono campi da basket (beh, non proprio dai, ho detto una ca..ata… non siamo allo stesso livello ovviamente, neanche minimamente, ma per capirci, se c’è un campo per fare uno sport, è un campo da basket). Ho pure fatto una partita di basket, a Uliastaj, con i ragazzi del posto! e in tv, in un paio di occasioni, abbiamo visto partite di basket, trasmesse dalla tv mongola. Non mi sarei aspettato che il basket, assieme alla lotta libera ovviamente, fosse lo sport principale in mongolia!

Concludo questo post mostrando, orgoglioso, la foto d’ingresso nella Capitale mongola. Foto storica, per me. Scattata con non poca emozione. Ne avevo viste molte, in internet, probabilmente diverse perché molti entrano in città da nord, non da ovest come abbiamo fatto noi. Per molti questa è la “fine” del viaggio, per me (per noi) solamente una tappa intermedia, ma significativa. 

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