venerdì 21 gennaio 2011

Go-DownUnder

Lo so, sto un po’ trascurando il blog, ma non sempre ho la possibilità di mettermi a scrivere, e quando potrei magari sono stanco e alla fine non scrivo…

Dove eravamo rimasti?

Dunque, dopo Brisbane (lasciata fortunatamente giusto un paio di giorni prima dell’alluvione…) sono stato sulla Gold Coast, a Runaway Bay, ospitato da Michael (figlio di Simon e Monica, vedi sotto…) la sua ragazza Jordyn e Rafael, uno studente Colombiano che vive con loro. Il tempo è stato un disastro: due giorni di pioggia, quindi purtroppo non ho potuto provare a fare surf assieme a Michael…

Sono stato al confine tra Queensland e New South Wales, a Point Danger, dove è stato eretto un monumento al Capitano Cook, che ha scoperto per primo le coste australiane nel 1770. Qui una linea segna il confine tra i due Stati.



Sono sceso poi a Byron Bay, dove sono rimasto un paio di notti. Ho incontrato un paio di ragazzi francesi, assieme ai quali ho provato un paio di orette a surfare (con pessimi risultati…) e ho trascorso la serata in un pub gremito di backpackers, dove ho vinto un paio di birre (che ho poi regalato) nella gara “fotografa per primo la bandiera” (bandiere in tutto il locale, ho indovinato New Zealand e Denmark) e addirittura ho rischiato di vincere un weekend a Whitsunday allo strip-trivial pursuit…

Parentesi: qui in Australia bevono un sacco di birra, nel locale a Byron Bay molti ragazzi e molte ragazze erano ben più che allegri… il fatto è che non è così solo qua in Australia! Ho ormai attraversato 16 Paesi, e ad esclusione dell’Iran non ce n’è uno dove la gente non beva, e molto! (molto probabilmente bevono anche in Iran, solo che lo fanno “di nascosto” essendo illegale…) E parlando con molti viaggiatori, tutti, da ovunque vengano, raccontano che è tradizione del loro Paese bere molto: Finlandesi, Svedesi, Tedeschi, ovunque nel mondo si beve un sacco di alcool, e ogni posto dove vado sembra che sia “un’eccezione”, e che sia tradizione solo in quel Paese bere molto, in realtà sembra proprio che sia così ovunque…!

Sono giunto poi ad un altro punto molto significativo nel Viaggio: ho toccato, a Cape Byron, il punto più a Est dell’Australia:



Posso dunque dichiarare ufficialmente completata la missione Go-East e dare inizio alla nuova missione Go-DownUnder!

Lungo la strada verso Coffs Harbour mi sono fermato a Dorrigo dove c’è il più vecchio museo di treni del mondo, non ancora aperto però…

Ho poi trascorso 5 giorni vicino a Coffs Harbour, 20km entroterra, precisamente ad Upper Orara, dove amici di amici mi hanno gentilissimamente ospitato, trattandomi davvero come un loro figlio. Ricordate che avevo incontrato un gruppo di Australiani ad Almaty? Ecco, due di loro (Simon e Monica, di Coffs Harbour) sono ora in Marocco, dopo aver girato tutta l’Europa ed esser stati addirittura arrestati in Spagna… Tornano “a casa” attraverso l’Africa: arrivano in Sudafrica via terra e da lì spediscono le moto in Australia. Cain è tornato a casa, anche lui abita a Coffs Harbour, ci siamo incontrati, abbiam fatto un paio di cene e un picnic tutti assieme sabato scorso. Ad Almaty c’erano anche Frank, che ora è tornato a casa in Canada, e Adam, che prosegue il suo giro del mondo ed ora è in Chile. Assieme a loro, in Giappone, c’era anche Casey, che però ha fatto un incidente e non ha potuto proseguire il viaggio assieme agli altri. Questa storia ricorda molto quella di Cobra: infatti Casey si è rotto la spalla ad una settimana dalla partenza, ed è dapprima rimasto un mese in ospedale in Giappone, poi ha proseguito da solo girando tutto il Giappone per 3 mesi! Ed è proprio Casey che mi ha ospitato, a casa sua: un posto fantastico, sulla cima della collina, con vista oceano. Due persone eccezionali, lui e sua moglie: lui Ingegnere elettrico, ma con competenze ed esperienza infinite in tutti i campi, dalla meccanica all’informatica; lei artista, pittrice, cuoca, gentile e fantasiosa. Le storie che mi raccontava Casey la sera mi hanno lasciato davvero a bocca aperta. Sono diventato parte della famiglia in questi giorni, e rimarremo amici per sempre.

Ripartendo da Coffs, ho seguito il consiglio di Cain, e mi sono avventurato nell’entroterra del New South Wales, anziché percorrere la Pacific Highway verso Sud. Non appena si lasciano le strade principali, qui ci sono strade “sterrate” (gravel roads): ero un po’ spaventato nel percorrerle con tutto il carico che mi porto appresso, e con gomme stradali. Ma queste strade sono in ottime condizioni, sono ben battute, e non ci sono problemi a farle tenendo anche i 60 km/h.

Ho raggiunto a Taylors Arm il “Pub with No Beer”, a cui è stata anche dedicata una canzone, storico pub dove una volta la scarsità dei collegamenti non permetteva l’approvvigionamento di birra



e ho proseguito fino a Bellbrook, dove ho visto la “gallery” di due artisti, Peter e Rhonda, che da Sydney si sono spostati a vivere in mezzo alla natura, dove continuano a creare opere d’arte. Ho chiesto informazioni sulla strada per Armidale, che è indicata chiusa: “they are blasting”, mi hanno risposto al General Store.



Azz! Praticamente stanno facendo esplodere pezzi di roccia per sistemare la strada. Ce la farò a passare? Proviamo…

Costeggio il fiume Macleay e campeggio a Georges Junction, esattamente nel punto consigliato da Cain, dove lui campeggiava da ragazzo, quando era all’Università ad Armidale (dove le ragazze erano molto “easy”, dice…)

Il giorno successivo proseguo verso Armidale, ed esattamente presso lo Styx River incontro il punto con i lavori in corso: la parete sta franando e ci sono una gru e un paio di camion che stanno cercando di sistemare il tutto. I gentilissimi operai creano una rampa per farmi passare e mi scortano fino a fuori la zona lavori. Grazie mille! Avrei dovuto sennò girarmi e tornare indietro verso Kempsey.



Faccio una deviazione di 45+45 km fino a Point Lookout, il punto più alto del New England Natural Park, da cui in teoria si può ammirare un panorama stupendo e addirittura scorgere, in giornate serene, l’Oceano… sì…in giorni sereni però… quando sono arrivato io c’era un muro bianco di nebbia che non mi faceva neppure rendere conto di dove mi trovavo!

Proseguo quindi fino ad Armidale, mi fermo da McDonalds per controllare la posta, mi riaggancio alla Waterfalls Highway e mi fermo alle Apsley Falls, belle cascate poco lontano dalla strada principale. C’è anche lo spazio dove campeggiare, ma decido di proseguire ancora un po’.

Inizia a piovere, e ormai è tardi per arrivare a Port Macquarie, quindi mi fermo alle Tia Falls, altre belle cascate a 7km dalla strada principale. Qui l’area campeggio è meno curata, ma gratuita. Non è piacevole montare la tenda sotto la pioggia, ma mi offrono riparo due gentili campeggiatori, Tony e Chris, giunti dal West Australia con la loro roulotte. Dopo aver montato la tenda e mangiato qualcosa al volo, smette di piovere e mi intrattengo un’oretta a chiacchierare con Tony davanti al fuoco.

Questa mattina ho fatto una bella camminata di un’oretta fino a raggiungere il punto di osservazione più distante delle Tia Falls: davvero uno spettacolo.

E’ una bellissima giornata, e ho scritto queste righe in mezzo al bosco, al fresco, prima di ripartire.

Oggi sì che ci sarà una vista pazzesca da Point Lookout! Ma ormai non torno indietro di 150km…

Qua ci sono le formiche che fanno drifting! Davvero! Vi mostrero' il video!!



Ora riparto e vediamo se riesco finalmente a raggiungere Port Macquarie!