giovedì 16 settembre 2010

Happy Birthday Claudio!!!

TANTI AUGURI CLAUDIOOOO!!!!!!

Today it’s my brother’s Birthday!

I want to say “thank You” to him for all his help, he is the person from home who has been nearest to me in my trip!

He has always been present: with a message, an email, news about sport, events, news from home, from Italy, from my family… He is helping me checking my bank account from Italy, calling my Doctor when I needed, helping my family for anything while I am away, etc…

It has been very important to me to have news, contacts and support from home: when You are far, alone, for a lot of time, it is a pleasure to switch Your mobile on and find a message from Your brother!

Thank You very much for everything Claudio!

I wish You a very Happy Birthday and all the Best for Your health and for Your life. A big embrace to You!

Your brother Christian @ Ulaanbaatar

 

Oggi è il compleanno di mio fratello Claudio!

Voglio dirgli “grazie!” per tutto il suo aiuto, è la persona da casa che mi è stata più vicina in questo viaggio.

E’ sempre stato presente: con un messaggio, con un’email, notizie di sport, eventi, notizie da casa, dell’Italia, della mia famiglia, etc…

Mi sta aiutando a tenere sotto controllo il mio conto corrente in Italia, chiamando il mio Medico quando ne ho avuto bisogno, aiutando la mia famiglia mentre sono via, etc.

E’ stato molto importante per me avere notizie, contatti e supporto da casa: quando sei lontano, solo, per molto tempo, è un piacere accendere il cellulare e trovare un messaggio di tuo fratello!

Grazie di tutto Claudio!

Ti auguro un Buon Compleanno e tutto il meglio per la tua Salute e la tua Vita. Un grosso abbraccio!

Tuo fratello Christian @ Ulaanbaatar

martedì 14 settembre 2010

Way to Russia…

il proseguimento del viaggio non si presenta a tutt’oggi semplice…

dobbiamo decidere quale visto fare: intanto per quale Paese… Marco è infatti indeciso se proseguire per la Cina o per la Russia; gli piacerebbe molto proseguire per la Cina, e il visto Cinese è molto semplice da ottenere, il problema è per il mezzo di trasporto: entrare con un mezzo proprio in Cina è molto complicato, e costoso… occorre “reimmatricolare” le moto con targa cinese, occorre fare una sorta di patente cinese, e soprattutto occorre una guida cinese, che segue gli stranieri lungo tutto il percorso, e ovviamente occorre pagare vitto, alloggio, e benzina alla guida…per un costo che abbiamo sentito aggirarsi sui 100$ al giorno circa… Leggende di internauti narrano che c’è gente che è entrata in Cina senza problemi, che ha ottenuto permessi particolari per entrare in Cina senza guida con un proprio mezzo, compilando chissà quali documenti… altri che sono entrati senza patente, e sono stati fortunati perché non sono mai stati fermati dalla polizia, ma hanno rischiato di fare una visitina alle famigerate prigioni cinesi… altri ancora sono addirittura entrati senza visto, a piedi, dagli innumerevoli passi montani… La realtà è che i costi sono sì molto flessibili(dipende dalla guida che trovi, dall’agenzia che usi, da quanto insisti a tirare sul prezzo, etc.), ma comunque elevati, e soprattutto i tempi per entrare con tutte le carte in regola, come eventualmente (e solo in tal modo) farei io, sono molto lunghi, si parla addirittura di qualche mese (come da info di un’agenzia britannica specializzata in queste pratiche, contattata ieri). L’alternativa sarebbe di decidere di lasciare la moto qua, in qualche posto “sicuro”, e andare in Cina “a piedi”, e poi lì muoversi con mezzi pubblici, o autostop, o acquistare una motociclettina cinese (in tal caso occorrerebbe comunque la patente cinese, oppure bisognerebbe “rischiare”…) Visitare la Cina sarebbe sì interessante, ma non è lo scopo di questo mio viaggio…e soprattutto io voglio continuare il mio viaggio in moto, con la mia moto, e arrivare alla mèta… Se si potesse entrare in Cina in moto, potrei prendere un traghetto da Shanghai per il Giappone (abbiamo visto che ce ne sarebbero), ma come descritto la procedura non è semplice…

Quindi per quanto mi riguarda la Cina è esclusa; abbiamo comunque preso in considerazione la cosa perché a Marco interesserebbe molto: siamo stati all’ambasciata cinese di Ulaanbaatar, in un’Agenzia, e abbiamo contattato altre agenzie via internet per informazioni, ma a questo punto la strada cinese sembra definitivamente “sbarrata”…

Si tratta quindi di fare il visto Russo… e qui si apre un lungo capitolo: mentre ad Almaty è stato possibile ottenere il visto turistico in mattinata stessa (pagando il supplemento per l’urgenza…) qua ad Ulaanbaatar (come ci avevano detto) la cosa non è così semplice. Innanzitutto occorre avere una lettera d’invito (che ci si può procurare in qualche agenzia, o tramite qualche sito internet che offre questo genere di servizio) ma per averla occorre del tempo, perché l’ambasciata richiede l’originale… poi, se non si è in possesso di un visto mongolo della durata di più di 90 giorni (cosa che abbiamo appurato essere molto difficile, a meno che non si lavori o non si studi qua…) bisogna aspettare 10 giorni lavorativi per ottenere il visto turistico russo, e non esistono procedure di urgenza. Questo significherebbe avere il passaporto con il visto il giorno 28 settembre… Va bene che noi ci vogliamo riposare un po’, ma due settimane a Ulaanbaatar non è il massimo che si possa desiderare, oltretutto non siamo neanche in un albergo a 5 stelle…ma in una guesthouse a due passi dal centro, sì, ma comunque in un quartiere “bidonville”… Sapevamo tutto questo anche prima di arrivare qua, ma se ci fosse qualche altro modo…che fare? Dunque…il visto di transito permette di rimanere in Russia 10 giorni…ce la facciamo ad arrivare a prendere il traghetto per il Giappone??? facciamo quindi un planning dettagliato delle distanze da percorrere, e facciamo un controllo delle date di partenza dei traghetti. Quì abbiamo un’amara sorpresa: il ferry da Sahalin a Wakkanai compie la sua ultima corsa verso il Giappone il 17 settembre. Ma come??? ebbene sì, poi le corse sono sospese per paura di ghiaccio lungo il tratto di mare che collega la Russia al Giappone… azz! e quindi??? non ci sono altri porti che collegano Russia e Giappone se non… Vladivostok. La cosa non è poi così male, il nome di Vladivostok è storico, simboleggia da sempre l’estremo punto orientale russo, ma noi volevamo entrare in Giappone da nord: questo era il programma, per visitare una parte di Giappone che tutti ci hanno detto essere fantastica… tant’è, non abbiamo alternative. Prenderemo il traghetto Vladivostok-Toyama come fan tutti… no!!! quest’anno le corse sono state sospese! perché la Russia ha alzato di molto le tasse di importazione per le auto giapponesi, e il traffico marittimo lungo tale tratta era dettato principalmente da tale “commercio”: il traghetto partiva vuoto(o con qualche passeggero) dalla Russia, per poi tornare indietro carico di auto usate giapponesi. Non ci rimane quindi che prendere il traghetto della compagnia coreana DBS, che parte una volta a settimana da Vladivostok, passa per la Korea, e poi arriva in Giappone. Tempo di percorrenza: 3 giorni! OK, la cosa sembra fattibile, calcoliamo le tappe fino a Vladivostok, anziché fino a Vanino, e ci si sta dentro. Vada quindi per il visto di transito! dovremo fare delle tappe serrate, ma ci si arriva. Abbiamo contattato un’agenzia di Vladivostok, che ci ha confermato che il traghetto parte ogni mercoledì, e che è sufficiente arrivare il lunedì sera per poi sbrigare tutte le pratiche doganali il martedì, e partire il mercoledì. Percorriamo tutte le tappe a ritroso, e abbiamo quindi la data d’inizio che ci serve per il visto russo, e così facciamo: andiamo all’ambasciata e chiediamo il visto di transito russo, a partire dal 20 settembre. Bene! ce ne andremo da Ulaanbaatar anche prima del previsto. Domani ci ridanno il passaporto di Marco (io il visto Russo ce l’ho già, fatto in Italia, doppio ingresso, valido fino al 10 ottobre, ma avrei dovuto rifarlo anch’io, se avessimo dovuto aspettare la lunga procedura di quello turistico…) poi sabato ripartiremo, verso nord, verso il confine con la Russia, che valicheremo quindi lunedì 20. Ecco il nostro planning!

Ora quì fa freddo, come sempre quando non c’è il sole. La notte scorsa è piovuto. Oggi abbiamo pranzato in un ristorante-pub apparentemente “tedesco”, nel senso che appariva abbastanza “europeo” e aveva molte birre tedesche. Ho ordinato una “beef meat steak”, ma in realtà è arrivata una specie di mega wurstel a forma di bistecca, che delusione… Poi in teoria (come dice Marco) doveva esserci il wi-fi, date le scritte a caratteri cubitali all’ingresso, in realtà invece non c’è, o meglio: la rete wi-fi c’è, ma non la connessione internet… chiedo incavolato perché, e alla fine, dopo aver minacciato di andarcene, mi fanno usare il pc fisso del pub, per controllare la posta (ci era necessario, prima di andare in ambasciata, controllare le risposte dell’agenzia russa!). Nei prossimi giorni dovremo sistemare i telaietti di Marco, provare a rinforzare le mie borse, e riposarci prima della ripartenza: non faremo i turisti insomma… abbiamo comunque già visto la piazza principale, piazza Sukhbaatar, con la statua equestre dell’omonimo eroe della rivoluzione, e la statua in bronzo di Gengis Khan.

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Ieri abbiamo visto anche la finish line del Mongol Rally!

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Andremo a vedere i templi, vicino ai quali tra l’altro è collocato proprio il nostro ostello. Poi molto altro da vedere non c’è in città, a parte mostre varie, musei, rappresentazioni, fiere… che non ci interessano. Ulaanbaatar mi si è comunque inaspettatamente presentata più grande, moderna, sviluppata (e meno “militarizzata”) di Dushanbe. Queste due Nazioni (Mongolia e Tajikistan) si prestano bene ad un parallelo, un confronto che scriverò però con più calma in un prossimo post.

NOTA: In Mongolia, in molte cittadine, ho visto campi da basket, all’aperto. Come in Italia si vedono campi da calcio, qua si vedono campi da basket (beh, non proprio dai, ho detto una ca..ata… non siamo allo stesso livello ovviamente, neanche minimamente, ma per capirci, se c’è un campo per fare uno sport, è un campo da basket). Ho pure fatto una partita di basket, a Uliastaj, con i ragazzi del posto! e in tv, in un paio di occasioni, abbiamo visto partite di basket, trasmesse dalla tv mongola. Non mi sarei aspettato che il basket, assieme alla lotta libera ovviamente, fosse lo sport principale in mongolia!

Concludo questo post mostrando, orgoglioso, la foto d’ingresso nella Capitale mongola. Foto storica, per me. Scattata con non poca emozione. Ne avevo viste molte, in internet, probabilmente diverse perché molti entrano in città da nord, non da ovest come abbiamo fatto noi. Per molti questa è la “fine” del viaggio, per me (per noi) solamente una tappa intermedia, ma significativa. 

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lunedì 13 settembre 2010

L’angolo delle statistiche

Rev.0 del 13-09-2010

Rev.1 del 14-09-2010

come solitamente piace a me, faccio un piccolo riepilogo parziale dei “numeri” del viaggio:

3 mesi dalla partenza

93 giorni di viaggio (Rev.0)

51 giorni effettivi di viaggio (Rev.0)

12 giorni con il cobra

43 giorni da solo

38 giorni con il ture

16500 km percorsi

2000 km circa percorsi in Mongolia (di cui circa 1600km di sterrato: solo 50km di asfalto in totale dall’ingresso in Mongolia fino a Tsetserleg)

1 m^3 di benzina consumato

circa 70 soste rifornimento carburante

11 Paesi

12 confini di Stato attraversati

3 notti in ostello

28 notti in albergo

23 notti in couchsurfing

15 notti in tenda

11 notti in pensioni-guesthouse

2 notti ospite in casa d’altri

1 notte in un dormitorio universitario

1 notte in yurta

1 notte in appartamento in affitto

8 notti in villa con piscina

6300 foto scattate

850 video girati

60 GB di memorie flash riempiti

3 volte appoggiata a terra la moto, praticamente da fermo

1 cambio olio

2 rabbocchi olio

1 cambio gomme (+2 “inversioni”)

33 eurocent, costo della benzina in Iran (la meno cara)

1,92 euro, costo della benzina in Turchia (la più cara)

6 fusi orari attraversati (quì siamo +6h rispetto all’Italia)

95° di longitudine percorsi (direzione est)

 

15.000.000 popolazione del Kazakistan (un quarto di quella italiana)

2.700.000 km^2 superficie del Kazakistan (9 volte quella italiana)

2.600.000 popolazione della Mongolia (meno di un ventesimo di quella italiana)

1.000.000 di telefoni cellulari circa in Mongolia

34.000.000 di capi di bestiame in Mongolia

1.566.500 km^2 superficie della Mongolia (5 volte l’Italia)

1,4 densità demografica della Mongolia (1,4 persone / km^2) la più bassa del mondo…

1580m altitudine media della Mongolia (una delle più elevate del mondo)

1162 nascita di Temujin, il sovrano più potente delle steppe, che riuscì a unificare tutti i clan mongoli, fino allora sempre rivali e mai coesi: nel 1206 proclamò la nascita dell’impero mongolo e assunse il titolo onorifico di “Gengis Khan”

1204 anno in cui “Gengis Khan” fissò la forma scritta della lingua mongola, di origini semitiche, che si scrive in verticale, dall’alto verso il basso

1639 fondazione della prima Capitale mongola, costituita da tende di feltro, e pertanto di posizione non fissa (veniva spostata “quando l’erba seccava”, e fu trasferita 25 volte lungo il corso dei fiumi…

1778 costruzione della Capitale mongola nella posizione attuale

1924 proclamazione della Repubblica Popolare Mongola (la capitale fu rinominata Ulaanbaatar, “eroe rosso”)

17000 i lama mongoli (sacerdoti o monaci) uccisi dal comunismo in 15 anni con le “purghe staliniane” (oltre allo scempio della distruzione di quasi tutti i monasteri e i templi)

1944 anno in cui fu adottato l’alfabeto cirillico russo, con due caratteri aggiuntivi, per la scrittura della lingua mongola: i 35 caratteri dell’alfabeto cirillico riescono a rendere i suoni di questa lingua in modo più fedele rispetto alle 26 lettere dell’alfabeto romano

NOTA linguistica: la pronuncia mongola non è facile. Per usare le parole dello scrittore di viaggi Tim Severin, il mongolo è “…come due gatti che tossiscono e si sputano addosso fino a che uno dei due non vomita…”

 

aggiornerò questa rubrica non appena collezionerò nuovi dati!

domenica 12 settembre 2010

Ulaanbaatar

Siamo arrivati nella Capitale Mongola!!!
Sono esattamente 3 mesi di viaggio,
ben piu' del previsto, ma gli imprevisti sono stati molti,
e io adesso sono davvero contento, perche' questo e' un bel traguardo intermedio verso la meta!
Ora staremo un bel po' qui a Ulaan Baatar, perche' dobbiamo chiedere il visto russo...
quindi nei prox giorni pubblichero' dei post + dettagliati, e anche delle foto, spero!!!!
Un saluto a tutti, buonanotte!

venerdì 10 settembre 2010

Tsetserleg - Kharkhorin

questa mattina ci siamo svegliati alla Fairfield Guesthouse, decantata dalla Lonely Planet come un'oasi meravigliosa, con una colazione all'inglese memorabile, in quest'angolo di mondo...
come al solito quando le aspettative sono alte si rimane un po' delusi...innanzitutto perche' la colazione era si' simil inglese, ma non proprio all'inglese...e non abbondava di certo in quantita'... poi perche' la colazione inclusa e' solo quella base, quindi ho dovuto pagare un bel supplemento per quella simil inglese...

siamo stati a visitare il tempio buddista Galdaan Zuu (dal di fuori): di fronte al tempio e' situata una statua del Buddha alta 7m. Ora si riparte, direzione Kharkhorin, l'antica capitale mongola, dove vedremo il tempio Erdene Zuu Khiid, primo monastero buddhista della mongolia.
Lungo il tragitto mi piacerebbe fermarmi alle sorgenti termali Tsenker, ma a Ture non va molto l'idea...vedremo chi la vincera'! ;-)

Poi un altro paio di giorni e, passate le Mongol Els, dovremmo arrivare alla Capitale, UB.


al prossimo aggiornamento!


P.S. scusate se non inserisco foto, ma senza collegarmi con il mio pc non e' sempre cosa facile...

White Lake – Tsetserleg

giovedì 9 settembre 2010

alla fine quasi 200km anche oggi…

dopo la colazione e la preparazione dei bagagli (per me sempre lunga…Marco deve sempre aspettarmi…) ci siamo diretti verso il vulcano Khorgo Uul, a pochi km dalla cittadina di Tairat, vicino alla quale abbiamo campeggiato. Le coordinate gps che avevo inserito (prese dalla guida) si sono rivelate errate, abbiamo quindi seguito il buonsenso (di Marco) e un paio di indicazioni di gente del posto (Marco ha chiesto in una Gher, io ad un motociclista…) per raggiungere, dopo una passeggiata di 15 minuti) il cono del vulcano. Davvero bello! Dalla sommità' inoltre si vedevano bene il lago (Terkhiin Tsagaan Nuur), la grande colata lavica in direzione dello stesso lago, e la collina dove abbiamo campeggiato la notte, vista dalla sponda opposta.

Poi benzina, e direzione Tsetserleg! La strada è piena di buche, è difficile prendere velocità, perchè non appena si pensa di aver trovato una condizione di marcia “stabile” ci si ritrova davanti una groviera di crateri… procediamo a meno di 30km/h di media… ed e' già l’una, quindi ci fermiamo a “pranzare” a bordo strada con un paio di snickers, come spesso e' successo…(NOTA: dall’Italia fino a qua penso che non ci sia posto, inteso come negozietto tipo minimarket, in cui non abbiamo trovato gli snickers, di certo lo snack più conosciuto e venduto al mondo, in base alla mia esperienza…)

Miraggio! Di colpo la strada diventa asfaltata, e per 10km circa riscopro il piacere di una guida rilassata, potendomi guardare intorno, e ammirare il panorama, anziché guardare sempre con attenzione la strada… Marco era deluso, perché dice che con l’asfalto non e' piu' Mongolia…per me invece e' stata una goduria!!!

Di nuovo sterrati, la strada principale è in costruzione, vi e' ancora solo la massicciata, non percorribile. A tratti molta ghiaia, pericolosa quasi quanto la sabbia quando non ci si aspettano dei cumuli improvvisi. A tratti divertente, con discrete velocità di percorrenza, e qualche breve pista “d’erba”, le mie preferite, perchè la presenza di erba schiacciata è garanzia di “grip”: non ci sono praticamente mai nè sabbia, nè buche, nè sassi.

Sono molto stanco, la strada è faticosa; nonostante manchino solo una trentina di km dalla nostra meta odierna, devo fermarmi per riprendere un po’ di energie, mangiando un paio di biscotti e una tavoletta di cioccolato; è difficile trovare qualcosa di diverso nei piccoli market dei paeselli che si trovano lungo la strada…

Ultima tappa della giornata: una strana formazione rocciosa, in mezzo alla pianura, una roccia di “diametro” circa 8m,e altezza circa 10m. Vi sono su di essa (o almeno vi dovrebbero essere) iscrizioni risalenti addirittura a 8000 anni fa… Per raggiungere “la roccia” dobbiamo fare un guado (due volte: andata e ritorno), per la gioia di Ture, che non vede l’ora di fare i guadi, e per la mia ansia, perché io invece se li potessi evitare li eviterei volentieri…

Procedendo verso Tsetserleg, altri 10km, quasi, di asfalto: che figata sfrecciare a 100km/h guardandosi le dolci montagne circostanti, con i chiaroscuri formati dalle nuvole che fanno ombra qua e là sul panorama…

Arriviamo stanchi in città, oggi ci fermiamo in una Guesthouse; portiamo su i bagagli, facciamo una gustosissima e lunga doccia, poi ceniamo fuori con una ragazza del posto, contattata via internet. Parla molto bene inglese, d’inverno lavora con un’organizzazione umanitaria americana, che aiuta i bambini mongoli che hanno problemi di cuore.

Domani mi aspetto una colazione grandiosa. E’ descritta dalla guida come un qualcosa di eccezionale, in quest’angolo di mondo: i proprietari della Guesthouse sono Inglesi…

Buonanotte!!!

mercoledì 8 settembre 2010

Mongolia 8° giorno

Oggi 200 km e sono tornati sole e caldo. Il percorso odiero è stato caratterizzato più dalla sabbia che dal fango.
Ho rabboccato la mia Honda Transalp con mezzo litrp di olio e ho riparato alla maglio col nastro americano il parafango! Domani punteremo sul lago Terkhiin Tsagaan Nuur... Stasera è tornato il celo spettacolare! By by a tutti.