mercoledì 7 luglio 2010
Dushanbe - Tavildara
Oggi poca strada ma di più non si poteva fare, i primi 100 km fino ad Obigarm la strada era in buone condizioni poi è diventata un disastro! L'asfalto è terminato e al suo posto una strada di sassi solcata da numerosi piccoli torrenti fortunatamente poco profondi, la velocità di percorrenza è giocoforza ridotta. Arrivato a Tavildara ho combiata la gomma anteriore con la Michelin T63 (gomma più adatta al fuoristrada) che mi portavo al seguito. Stanotte dormirò in ostello e adesso cena!
Pamir Highway
Se guardate bene l'altezza dei passi che dovrà affrontare lo Stelvio al confronto vi sembrerà un cavalcavia! Forza Christian GoEast!
martedì 6 luglio 2010
Dushanbe
Oggi sveglia presto, alle 7:00, perchè prima di mezzogiorno ho un sacco di cose da fare…
Intanto vado a fare colazione: il locale “bar” (Бар) si trova nient’altro che in una stanza come le altre, adibita però a bar. Avevamo già visto questo a Mosca, nel “magnifico” hotel che aveva ospitato me e cobra… Ordino un uovo “all’occhio di bue”, pane burro marmellata e the. Ovviamente la colazione non è inclusa nel prezzo… Vado poi in Reception e chiedo di poter vedere una stanza doppia non “lux” in modo da poter pagare meno per il giorno successivo, altrimenti andrò a cercare un altro albergo, perché pagare 50$ per una stanza che, pur grande, è tutt’altro che lux, non mi va proprio. Ieri sera ero stanco, mi avevano fregato facendomi capire che non c’era posto in nessun’altra stanza, ma ora alla fin fine la doppia c’è, è abbastanza grande, e decente, e spendo la metà. Torno quindi in camera e sono da poco passate le 8, devo spostare i bagagli, ma mi bussa il portiere, che vuole i 20 som per il parcheggio: ma mica sto scappando! tieni sti som! però vuole pure che vada giù a parlare con il capo della security…ma che cavoli, hanno un cortile interno grande come un campo da calcio, di moto come la mia ce ne stanno a centinaia, ed è completamente vuoto! Ti ho dato sti 5$, cosa vuoi ancora? …mi dice che la mattina seguente, alle 8 in punto, devo pagare di nuovo…mamma mia sti Tajiki son sempre più fetenti (sempre più russi, mi vien da dire…)
Ora devo stampare l’email che dovrebbe essermi arrivata, con la lettera di invito per l’Uzbekistan, vado all’internet point dell’hotel (che funziona dalle 8 alle 17), mi connetto, ma la lettera non è ancora arrivata… Devo chiamare l’agenzia a Tashkent! E qui non vi dico che peripezie per riuscire a fare una telefonata… prima in reception, poi in una stanza, poi in un’altra, infine son riuscito a fare questa benedetta telefonata, ho pregato l’agenzia di mandarmi la lettera subito (mi avevano detto che l’avrebbero fatto entro due ore) e così è stato: dopo un quarto d’ora ho stampato l’invito. Ora ho tutto: devo recarmi all’ambasciata Uzbeka, che chiude a mezzogiorno, e sono le dieci passate… Prendo quindi un taxi (tratto alla fine per 4$), all’ambasciata c’è un sacco di gente, non me l’aspettavo! Non pensate ad un luogo lussuoso, come si potrebbe pensare di un’ambasciata… si tratta solamente di un vecchio ufficio con una guardia di fuori… dopo aver fatto la coda ed essere arrivato al bancone, mi sento dire che occorrono le fotocopie del passaporto…maremma… accenno a qualche domanda in inglese ma il tipo mi risponde che lui sa solo il russo e che se gli parlo in russo mi risponde altrimenti niente (io ho capito questo). Bene. Corro letteralmente a cercare un posto dove fare fotocopie, ma nel primo posto le fotocopie sono illeggibili… allora fermo un ragazzo, che gentilmente mi accompagna in un altro posto. Intanto sono le 11.15… Corro all’ambasciata, perchè dovrò rifare la fila! ma dico in qualche modo che sono di ritorno perchè son andato a fare le fotocopie, e mi fanno passare… La mia grossa sorpresa è stata quando, alla mia domanda “quando devo tornare?” mi fanno vedere il visto già fatto sul passaporto. Yeeh!!! con la lettera di invito mi avevano detto che bastavano due giorni, invece me l’han fatto al volo! (con 65$…) Ottimo, ora il mio tragitto non ha più buchi, e posso decidere di non entrare in Kyrghyzstan, tornando invece in Uzbekistan. E pensare che mi ero già rassegnato a dover stare 3 giorni qua a Dushanbe… (un portoghese nel mio stesso albergo sta aspettando da 10 giorni il visto per il Turkmenistan!)
A questo punto sono molto rasserenato, e mi merito un buon pranzo, che faccio nel ristorante/fast-food consigliato dalla guida, con specialità turche. Non male, ma ovviamente la specie di kebap che ho mangiato era piccante, mannaggia…
Vi chiederete, e mi chiederete: ma non vai a farti un giro per Dushanbe invece che startene al computer? risposta: il giretto per Dushanbe l’ho fatto, la città gira tutta attorno a un grande viale alberato, doppia carreggiata con aiuola alberata al centro, lungo un paio di km, la Rudaki Prospekt. L’Hotel si trova proprio alla fine di questo viale, dove esso confluisce con la Piazza “Maydani Ayni” dove c’è la stazione ferroviaria. La città non offre molto: la stessa guida si limita a citare due o tre musei (che io evito accuratamente), l’unica moschea (che ho visto) e una statua, la statua di Ismail Samani (un condottiero del decimo secolo) posta nella “piazza” centrale della città, di fronte al Ministero degli Esteri, e proprio al centro della Rudaki Prospekt. La statua ha preso il posto di una statua di Lenin, che ora si trova nel Parco Centrale (Bagh-i-Markazi) che pure ho visto. Sono stato anche al Bazar Barakat, dove ho visto delle bancarelle che vendevano un po’ di tutto, tipo frutta, sacchi di farina, detersivi, non potevano mancare poi le angurie, che ci sono ovunque da quando “siamo” entrati in asia, le “pagnotte” di pane ovviamente accatastate una sopra l’altra all’aria aperta, e le onnipresenti prese elettriche che dalla turchia fino a qua non mancano mai in ogni bancarella che si rispetti. Ma poi anche bancarelle di cose assurde, tipo di giocattoli vari, oggetti strani mischiati assieme, tipo la corona di una bicicletta, cellulari finti, pareva quasi una bancarella di cose usate, ma suppongo che qua invece siano nuove… Non avevo letto che la guida dice che “il grande Bazar Barakat al coperto è il cuore delle attività commerciali di Dushanbe…” perchè quasi mi dispiace allora non averne visto l’interno…ma se la premessa era quello che ho visto fuori, allora il commercio qui a Dushanbe va proprio male, e offre proprio poco…
Sono ormai le 18 e come ben capite va benissimo quindi scrivere qualcosa qui in albergo, e riposarmi un po’, visto che domani si riparte.
Poi uscirò a mangiare qualcosa, preferibilmente in un posto con wi-fi in modo da poter fare l’upload di questo post, e poi nanna.
Dushanbe mi aveva ingannato, stupendomi con una bellissima prima impressione: belle ville lungo il fiume, a 30 km a nord della città, ristoranti davvero carini sulla riva opposta rispetto a quella della strada, etc. Poi tutto è cambiato, quando sono arrivato in città… Prima mi trovavo infatti a Varzob (Варзоб), il “quartiere” dei nuovi ricchi di Dushanbe… mi sorpassavano infatti una Lexus, un Porsche Cayenne Turbo, un’altra Lexus (il Rexton), etc…
Ora son davvero felice quindi di lasciare Dushanbe, e di dirigermi domani verso il Pamir. Devo fare bene i conti con i tempi: il visto Tajiko mi scade il 14, quindi entro tale data devo andarmene.
In teoria a Khorog c’è connessione internet, ma poi basta, quindi conto di farvi sapere com’è almeno fino a Khorog, poi ci si riaggiorna quando sono a Khojand o a Tashkent, oppure quando ripasso (purtroppo) per Dushanbe…
Sono troppo prolisso, lo so, e avrei ancora mille cose da raccontare, devo cercare di essere più essenziale… alla prossima!!!
lunedì 5 luglio 2010
Samarcanda (Uzbekistan) – Dushanbe (Tajikistan)
310km
Chissà perchè qua in Uzbekistan negli alberghi cambiano la password del wi-fi due volte al giorno…mah…
Viaggiando un po’ ci si accorge che ce n’è di gente che va in giro per il mondo, e nei modi più diversi: basti pensare alle migliaia di persone che viaggiano nei posti più remoti con viaggiavventurenelmondo, oppure a tutte le agenzie di viaggi/raid in moto trovate alla fiera di padova quest’anno in gennaio (bike-expo). Ieri avevo visto davanti all’albergo una decina di persone che stava smontando e risistemando biciclette, ma avevo pensato ad una specie di operatore locale per giri qua intorno, invece stamattina vedo che è il furgone di tour d’afrique, stanno facendo la silk road in bici! Ricordo poi Tobias, incontrato l’altro giorno nel deserto, poi Marco, Claudio, Marcello, e molti altri… come quel ciclista trovato in Scozia nel 2007, ti ricordi cobra?
Oggi si fa sul serio: c’è subito la frontiera con il Tajikistan, sarà a circa 30-40 km da Samarcanda, perchè oggi mi scade il visto uzbeko, quindi devo proprio andarmene da qua… E poi Gran Premio della Montagna: se il passo a oltre 2600m poco prima di Dogubayazit non aveva tolto il primato allo Stelvio (2758m) quest’oggi l’Anzob Pass, poco prima di Dushanbe, “scollina” a 3373m s.l.m.
Le prove generali per il Pamir…
Vado a fare colazione…
…
Aggiornamento sulla tappa: la partenza come al solito non è stata all’alba… i miei tempi sono notoriamente biblici (tra colazione, bagno e carico bagagli), chiedete a cobra… Devo fare benzina, perchè non so esattamente cosa mi aspetta, quanto a rifornimenti, lungo il tragitto. Per uscire da Samarcanda accendo il navigatore, perchè mi sto un po’ perdendo. Passo un distributore, chiuso. Ne passo un secondo, chiuso. Vabbè, vado avanti…chiedo info a dei taxisti, che mi indicano un vicino distributore…anche questo ha le transenne, ma passo lo stesso. Chiedo benzina, e mi fanno capire che non ce n’è. Chiedo se se ne può trovare a Samarcanda e mi dicono di no, che non credono. E quindi come faccio??? Insistendo mi indicano un paio di tosi, che hanno dei bottiglioni, e fanno i bagarini della benza…ovviamente mi fanno pagare la 91 ottani molto più della 95…ma contratto un po’, e poi che alternative ho??? Cavoli, la 91 proprio oggi che ho montagna…
Comunque, proseguo (e devo tagliare perchè mi stanno cacciando fuori dal locale!!!) e dopo il confine, appena entrato in tajikistan, la strada inizia a peggiorare, e il peggioramento prosegue in una maniera tale che ve lo potrei spiegare solo con foto e video (ne ho fatti tantissimi, prima o poi ne carico uno)… per 100km la strada peggiore che io abbia mai visto! (o la migliore, dipende dai punti di vista! se non mi trovassi solo, in tajikistan, a 150km dalla meta, alle 4 del pomeriggio, sarebbe la strada più bella del mondo!!! panorami mozzafiato!)
non appena la strada migliora…inizia a piovere…e quando smette, la strada ripeggiora…poi ho fatto la galleria più sconvolgente mai vista: 6km di buche, al buio pesto, senza aerazione, con piscine d’acqua che non si sa quanto fonde sono…alla fine esco, finalmente…e la dovrò rifare!!! per andare a Tashkent!!!
…alla sera arrivo a Dushanbe, stanco ma felice, completerò la descrizione appena potrò, saluti!!!
domenica 4 luglio 2010
Bukhara-Samarcanda (Buxoro-Samarqand)
280km
Corri cavallo, corri ti prego! Fino a Samarcanda io ti guiderò…
Oggi tappa “soft”: non molta strada, partenza con calma, quasi tutta strada a doppia carreggiata, ma come sempre priva di segnaletica orizzontale (le linee bianche) e abbastanza dissestata. Buche e avvallamenti ovunque, sassi sulla banchina, e soprattutto bisogna stare attenti alla gente che attraversa la strada: in qualsiasi posto, spuntano fuori dal new-jersey centrale in cemento e si buttano in mezzo per attraversare…mai come in Iran, dov’era il non-plus-ultra, ma sempre pericoloso… Riesco comunque a mantenere circa gli 80 indicati, stando però attento ai vari carretti trainati da asinello che vanno piano piano sulla destra, e alle macchine che vanno in contromano sulla corsia di emergenza…addirittura ho incrociato una bicicletta contromano nella mia corsia di sorpasso!!!
Mi fermo a riposare un attimo e a dissetarmi su una fermata dell’autobus decrepita a bordo strada…ma non faccio neanche a tempo a fermarmi che mi circonda un nugolo di ragazzini incuriositi da me e dalla moto, che mi fanno domande in uzbeko e in russo. Io avevo voglia di riposarmi n’attimo…e vabbè…
Finalmente comunque giungo a Samarcanda, non me ne rendo ancora conto, solo il nome della città mi emoziona. Fatico a raggiungere il “centro”, che non riesco a ben determinare…accendo quindi il Garmin, che mi porta verso la direzione corretta…le strade sono piene di buche, mi sa le più profonde trovate finora in tutto il viaggio, proprio qua in centro a Samarcanda; addirittura un tombino senza coperchio… Vedo infine il Registan, e mi fermo a fotografare il mio “cavallo” parcheggiatovi davanti
Oggi ho sofferto molto il caldo, quindi non immaginate che gioia una bella doccia fresca in una figata di hotel in centro a Samarcanda, con wi-fi in camera, stanza climatizzata e con vista sul Mausoleo Guri Amir: ecco ciò che si vede dalla finestra della mia stanza…
Ora vado a farmi un giro per la città, perchè qua “el soe magna e ore…”
Hasta luego!
sabato 3 luglio 2010
Buxoro
Oggi me ne rimango qui a Bukhara (Buxoro in uzbeko, o Бухоро in cirillico), visiterò un po’ la città, e poi devo riposare un attimo, visto che è da una settimana che sto facendo le corse: dovevo correre per passare il Turkmenistan entro le date dei visti, e ora non finisce qui, perchè il 5 mi scade anche il visto uzbeko, ma domani vado a Samarcanda e poi il 5 mattina sarò alla frontiera con il Tajikistan.
Anche se apparentemente a me non sembra molto grande, nella guida c’è scritto che bisogna prendersi almeno due giorni per visitare la città; io ce la farò in mezza giornata, perchè non voglio di certo correre anche oggi…mi guardo un po’ le cose principali con calma, e poi farò un piccolo resoconto.
Ora sono in un bell’albergo, Hotel Atlas, proprio in centro a Bukhara. Quando sono arrivato ieri sera volevo cercare uno degli alberghi indicati nella guida, ma mi manca la cartografia della città, quindi è improponibile, e ho chiesto in un paio di posti: nel primo mi han chiesto 70$ a notte, troppo. Allora ho chiesto info per qualcosa di più economico e mi hanno consigliato questo posto, che è davvero bello, pulito e relativamente economico: mi avevano chiesto 35$ a notte, ho trattato subito per 30, poi stamattina sono andato alla reception con 50$ e gli ho detto che rimango due notti; dopo un po’ di resistenza hanno ceduto. Quindi pago metà che ad Ashgabat, e il posto è nettamente migliore!
Ho appena fatto l’upload di un primo fotoalbum:
http://www.facebook.com/album.php?aid=68178&id=1348501144&l=0da3c2d8a3
la scelta tra le centinaia di foto è sempre dura, ma così si ha almeno un’idea di quanto abbiamo vissuto.
…
Oggi me la son presa comoda, sveglia con calma, poi l’upload delle foto, poi giretto in centro città…ma facciamo prima così: creo un nuovo album fotografico che è più significativo, ecco il link
http://www.facebook.com/album.php?aid=68244&id=1348501144&l=eb3dd6ad46
I commenti-descrizioni delle foto li lasciamo però ad un’altra volta…Notte
venerdì 2 luglio 2010
Mary (Turkmenistan) – Bukhara (Uzbekistan)
420 km (ma con la frontiera di Farap in mezzo…che è mica da poco…)
Dopo 200km di deserto vero e proprio (c’erano proprio i cammelli a bordo strada eh) ,
il labirinto di strade per trovare la frontiera, due ore e passa in frontiera, mi accoglie l’Uzbekistan, che ha una morfologia un po’ più “europea” (campi coltivati, centri urbani più riconoscibili, anche se c’è lo stampo sovietico).
Arrivo a Bukhara, “capitale” dell’Asia Centrale, , ceno davanti alla vasca centrale della città
,
e ora si dorme.
NOTA: oggi nel bel mezzo del deserto ho trovato Thobias, il mio mito! 22enne tedesco, di Amburgo, che è partito 4 mesi fa dalla Germania per andare in Australia in bicicletta!!!
Hasta luego!