mercoledì 16 giugno 2010

Sofia (Bulgaria) – Istanbul (Turchia)

620 km con temperatura di circa 27° e forte vento alla sera

Stamattina colazione ordinaria con latte the caffè marmellata burro pane fiocchi di avena muesli formaggio e affettati, non merita nemmeno una foto… Volevamo condividere con voi invece i comfort che la stanza di stanotte ci ha offerto… la tazza è foderata con della pregevole similpelle bianca che accoglie con una piacevole morbidezza i nostri lombi fortemente provati da numerose ore in moto e il lillipuziano lavabo difficile pure da centrare data la grandezza…. 

Circa 600 km ci dividono da Istanbul, cercheremo di arrivarci o ci avvicineremo molto, l’incognita è la strada fino al confine Turco, se i limiti sono quelli di ieri installeremo delle rotelle sulle moto perché stiano dritte finché dormiamo in corsa…. Anche perché il cambio di fuso ci ha fatto perdere un’ora di sonno!

Siamo a ISTANBUL e fra poco (venerdì) metteremo le ruote in ASIA!!!! è la prima volta che usciamo dall’Europa in moto!!! Ma partiamo con ordine. Stamattina gradevole giornata a Sofia, soleggiata e con temperatura ideale, ne abbiamo approfittato per passare in moto nel centro della città  dove ci sono la famosa chiesa di S.Sofia e vari palazzi di pregevole aspetto, nonché il monumento all’armata russa (in foto) DSCN0210[2] ma la Turchia ci chiamava e come sempre abbiamo fatto rotta verso EST! Abbiamo imboccato speranzosi l’autostrada e come in sogno abbiamo visto il cartello 120, sembrava un miraggio visti i limiti di ieri, infatti per 150 km abbiamo viaggiato tranquilli osservando comunque un graduale impoverimento dei paesi e delle cittadelle attraversate andando verso il confine…. Ma quando ormai viaggiavamo sul velluto ecco la fine dell’autostrada e la classica strada Bulgara con limite 60!!!! Abbiamo fatto oltre 100 km con “punte” anche a 40 kmh :-( e il paesaggio era sempre più cadente e tetro, a cui contribuiva anche un cielo nuvoloso e grigio; il confine non arrivava più, le inventavamo tutte per rimanere svegli. Nei pressi del confine è cominciato un serpentone lungo ben 10 km di TIR che attendevano di attraversare la frontiera… chiaramente abbiamo saltato la colonna e ci siamo presentati alla frontiera Bulgara attraversandola in pochi minuti, più complesso l’ingresso in Turchia, durato comunque solo 20 minuti: abbiamo dovuto incomprensibilmente presentare i medesimi documenti ad almeno 5 persone diverse, ma che emozione vedere il bandierone rosso Turco garrire al vento! Alle 17 abbiamo varcato la frontiera Turca     e dopo 20 minuti eravamo già in autostrada lanciati finalmente ad una velocità degna! La Turchia appare subito più europea della Bulgaria, tutto è abbastanza ordinato e ben conservato, le strade sono buone e girano meno catorci puzzolenti!!! Questa parte della Turchia ha dolci colline coltivate che formano un gradevole paesaggio, anche il cielo è di nuovo azzurro; ad infastidire c’è invece un forte vento laterale che ci costringe a viaggiare inclinati… e poi durante la sosta benzina, volgendo il nostro sguardo a sud, ci appare come d’incanto l’azzurro mare di Marmara: Istanbul è vicina!!! L’avvicinamento avviene tramite la tangenziale, ampia ma trafficatissima, inoltre lo stile di guida turco è piuttosto aggressivo e impaziente, comunque appena arrivati sullo stretto del bosforo non resistiamo alla tentazione di fare un salto in Asia! o meglio, ne eravamo convinti… invece non si trattava del ponte sullo stretto, ma di un ponte secondario, per cui l’Asia dovrà attenderci, ma ancora per poco! Poi mentre cerchiamo una camera per la notte sentiamo i richiami dei muezzin che convocano i fedeli nelle moschee, riconoscibili dai mille minareti che si stagliano all’orizzonte. Scaricati armi e bagagli ci accingiamo ad un giorno da turisti appiedati, vedremo qualcosa di questa magnifica città ben consci che in un giorno riusciremo a vedere pochissimo… ma la strada ci aspetta e le nostre Transalp pure!

Stasera Kebap!!!! per tutti!!!

martedì 15 giugno 2010

Belgrado – Sofia (Bulgaria)

500 km con temperatura di circa 30°!

Anche stamattina colazione leggera ma nutriente, consumata in un ristorante attiguo all’ostello in cui abbiamo dormito. La sala colazioni è al settimo piano, ma l’ascensore arriva solo al sesto… quindi dopo un piano a piedi una stupenda terrazza con vista sulla

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tangenziale di Belgrado…. DSCN0210[1]

Ma il locale è di alto lignaggio… si vede dagli accessori: chi di voi ha mai avuto uno spemi fettina di limone a colazione?

In partenza facciamo una foto con Tamara, che ci viene ad aprire il garage dell’ostello dove avevamo parcheggiato per la notte le moto, e che è entusiasta per le nostre moto e per il nostro viaggio. DSCN0166[1]

Aggiornamento serale… Giornata lunghissima oggi… stamattina alla ricerca di un meccanico per precaricare la molla dell’ammortizzatore; avevamo mandato un sms a Loris, che ci aveva risposto immediatamente su come fare: cacciavite e martello! ma abbiamo preferito cercare un centro assistenza Honda, e dopo un giro a vuoto (concessionario Honda, ma di auto!!!) finiamo in un paesino a 16 km da Belgrado… sperduto in mezzo ai campi troviamo il nostro Honda service dove finalmente ci sistemano le moto a gratis! DSCN0221[1]

Ringraziamo e salutiamo Centar S di Bolec.

In un’oretta siamo pronti a partire dopo aver ricaricato tutti i bagagli…. ma…. il diavolo ci ha messo la coda e dobbiamo tornare a Belgrado a recuperare le nostre…. carte d’identità che non ci avevano restituito alla reception!!! Un’ora persa! Alle 13.30 siamo ripartiti alla volta di Sofia! Autostrada con i soliti 30° per circa 170 km, poi termina e ci troviamo in un piccolo canyon scavato da un torrente con i limiti a 40 km/h, da schiaffeggiarsi per non dormire… DSCN0222[1] DSCN0224[1]

intanto il paesaggio è cambiato, tutto è più bucolico, un sacco di persone che lavorano i campi con sistemi poco meccanizzati e parecchie persone in bici o a passeggio ai bordi dell’autostrada! Una particolarità della Serbia è che i limiti sono tutti pari 20-40-60-80-100-120 kmh e variano spesso per giunta!

Ma non sappiamo ancora cosa ci aspetta…. Dopo 40 km di andatura da lumaca arriviamo al confine serbo – bulgaro, in frontiera ci fanno levare i caschi per confrontarci con le foto (che 2 p…e) e poi entriamo nelle “ridente” Bulgaria. Attorno a noi un paesaggio collinare verdissimo con un sacco di prati, qualche paesello sperduto e dei limiti da retromarcia! I 30 km che ci separano da Sofia li facciamo percorrendo una strada a quattro corsie con limite di 60 km/h!!!! Qui serviva visiera aperta per avere aria in faccia e schiaffoni sul casco pena sonore russate! Chiaramente solerti agenti dotati di telelaser vigilavano ”amorevolmente” sul rispetto dei suddetti limiti. Sofia di primo impatto non ci è piaciuta: molta polizia e case piuttosto brutte, una città “grigia”, molto più “sovietica” di quanto immaginassimo; vedremo se nel tour notturno cambieremo idea! Fra l’atro, visto che non tutti i mali vengono per nuocere, arrivando tardi abbiamo evitato una specie di tempesta che si è abbattuta su Sofia prima del nostro arrivo, infatti la temperatura è estremamente piacevole… adesso doccia, ne abbiamo proprio bisogno…

Avvisiamo che, dal momento che la copertura GSM è finora totale, non abbiamo mai acceso il satellitare, quindi per ora non mandate messaggi sul thuraya, che tanto non li leggiamo!

Ps: messaggio per mamme morose zie nonne donne in genere fino adesso ogni sera facciamo un bucatino con l’abbigliamento indossato durante il giorno per cui fino ad ora le valige non profumano di carogna….

Pss: per meccanici e uomini in genere ogni sera ingrassiamo le catene e dopo la modifica al precarico aumentandolo di 5mm l’assetto delle moto è migliorato parecchio!

lunedì 14 giugno 2010

Zagreb – Belgrado (Serbia)

446 km con temperatura massima 34°!

Siamo in partenza verso belgrado, vi mostriamo la leggera colazione del nostro team per darvi un’idea delle sofferenze a cui siamo sottoposti…..

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Facciamo notare che, per chi pensasse che il go-east team si conceda dei momenti di pausa, durante la notte, senza essere vigile e attento, questa notte ci siamo dovuti svegliare, e correre fuori a portare dentro la roba, lavata e stesa, perchè era giunto un acquazzone improvviso…e soprattutto per portar dentro gli stivali, per non ripetere la brutta esperienza austriaca dell’anno scorso…

a stasera con nuovi aggiornamenti…

 

Stamattina abbiamo cercato dei ricambi per i caschi, non perchè si sia rotto qualcosa ma per pura precauzione, fra un po’ saremo fuori dall’Europa e non troveremo praticamente nulla. Consultando su internet siamo finiti a casa dell’importatore Premier per la Croazia! Ci ha omaggiato i particolari richiesti, due sottocasco e una maglietta! Assistenza Premier notevole!!! Trattamento da piloti ufficiali :-) ringraziamo molto Migo Moto: nella foto la consegna.DSCN0192[1] 

Cogliamo l’occasione per ringraziare ufficialmente la Premier per i caschi messi a disposizione: sono davvero leggeri e molto comodi.

Poi ci siamo recati alla Honda per cercare di aumentare il precarico della molla posteriore, ma nessuno aveva tempo per noi :-( così tenteremo domani qui a Belgrado. Partiti verso mezzodì, abbiamo fatto tutta autostrada come al solito noiosa deserta e piatta con 30° fissi. Ad un distributore abbiamo incontrato Gabriel, transalpista ungherese con cui abbiamo scambiato 4 chiacchiere. DSCN0197[1]

Strada ancora tutta dritta, ai lati distese di campi in parte coltivati in gran parte incolti, fino alla frontiera Croazia – Serbia, e un altro Stato è stato inanellato dal GoEast Team! L’ingresso in Serbia si nota subito, con l’asfalto più datato, cartelli con scritte sia in latino che in cirillico, e alcuni “particolari” lungo l’autostrada: una persona a piedi sulla corsia di emergenza, e poi una bicicletta che marciava in senso contrario sulla corsia di emergenza!!! Oltre a qualche “signorina” che chiedeva “l’autostop”… Finalmente si inizia a vedere qualche casa ai bordi dell’autostrada: siamo alle porte della Capitale Serba. La giornata si è conclusa in un ingorgo colossale a Belgrado con innumerevoli auto in panne per il gran caldo (numerose mitiche YUGO e Zastava [non se vedevamo da 20 anni!!!]). Ora doccia spettacolare e poi forza AZZURRI!!!!

Per chi ancora non avesse capito come seguirci online in tempo reale, nella sezione “dove siamo” del nostro sito www.go-east.it c’è la tracciatura del nostro percorso, fatta con il posizionatore satellitare Spot. Seguiteci!

Stasera mangiando abbiamo visto la partita degli Azzurri, abbastanza deludente speriamo che sia la solita partenza stentata dell’Italia… Buonanotte…

domenica 13 giugno 2010

Badoere - Zagabria (Croazia)

Oggi 450 km con temperatura minima 27°

Grande emozione alla partenza dalla piazza di Badoere con vari rappresentanti delle istituzioni, sindaco e rappresentante della regione, con consegna delle targhe che porteremo a Tokio. Ringraziamo il Presidente del Moto Club Spinea, Gigi Faraon, per la bella presentazione e l’impeccabile organizzazione. Bello vedere amici e conoscenti che ci hanno festeggiato alla partenza, non sono mancati gli occhi lucidi e qualche sguardo di chi sarebbe partito volentieri con noi :-) Scortati dai partecipanti alla cavalcata organizzata dal Motoclub Spinea siamo partiti verso Trieste dove siamo arrivati dopo noiosissima autostrada, abbiamo pranzato in Slovenia per poi proseguire fino a Zagabria attraverso verdi colline. Abbiamo già attraversato due frontiere!!! Siamo un po’ provati dal caldo, ma nulla che una doccia non possa lavare via. Durante la fermata in un autogrill sloveno abbiamo notato vari furgoncini con carrello: sono i furgoncini che fanno la spola avanti e indietro con i Paesi dell’ Est, carichi di persone e merci. Abbiamo visto anche qualche bisarca carica di macchine usate, direzione Est. Ora ci aspetta una tipica cenetta slovena…speriamo sostanziosa perché qui la fame non manca! Ringraziamo tutti coloro che ci hanno salutato alla partenza e a presto…DSCN0166[1]

In esclusiva da Zagabria la cena del GoEast TeamDSCN0180[1] DSCN0181[1]

…e una vista notturna….Buonanotte a tutti.

sabato 12 giugno 2010

-1 Km 0

-1 La partenza è ormai prossima...

Le cose da fare sono ancora molte, ma moltissime sono già state fatte; il GoEast Team non vede l'ora di partire... anche per porre fine alla snervante sensazione di aver dimenticato qualcosa... fatto che si avvera ad ogni viaggio, chissà se anche stavolta la tradizione sarà rispettata? L'importante è il nostro spirito e la nostra determinazione cose che non lasceremo di certo a casa!