venerdì 21 gennaio 2011

Go-DownUnder

Lo so, sto un po’ trascurando il blog, ma non sempre ho la possibilità di mettermi a scrivere, e quando potrei magari sono stanco e alla fine non scrivo…

Dove eravamo rimasti?

Dunque, dopo Brisbane (lasciata fortunatamente giusto un paio di giorni prima dell’alluvione…) sono stato sulla Gold Coast, a Runaway Bay, ospitato da Michael (figlio di Simon e Monica, vedi sotto…) la sua ragazza Jordyn e Rafael, uno studente Colombiano che vive con loro. Il tempo è stato un disastro: due giorni di pioggia, quindi purtroppo non ho potuto provare a fare surf assieme a Michael…

Sono stato al confine tra Queensland e New South Wales, a Point Danger, dove è stato eretto un monumento al Capitano Cook, che ha scoperto per primo le coste australiane nel 1770. Qui una linea segna il confine tra i due Stati.



Sono sceso poi a Byron Bay, dove sono rimasto un paio di notti. Ho incontrato un paio di ragazzi francesi, assieme ai quali ho provato un paio di orette a surfare (con pessimi risultati…) e ho trascorso la serata in un pub gremito di backpackers, dove ho vinto un paio di birre (che ho poi regalato) nella gara “fotografa per primo la bandiera” (bandiere in tutto il locale, ho indovinato New Zealand e Denmark) e addirittura ho rischiato di vincere un weekend a Whitsunday allo strip-trivial pursuit…

Parentesi: qui in Australia bevono un sacco di birra, nel locale a Byron Bay molti ragazzi e molte ragazze erano ben più che allegri… il fatto è che non è così solo qua in Australia! Ho ormai attraversato 16 Paesi, e ad esclusione dell’Iran non ce n’è uno dove la gente non beva, e molto! (molto probabilmente bevono anche in Iran, solo che lo fanno “di nascosto” essendo illegale…) E parlando con molti viaggiatori, tutti, da ovunque vengano, raccontano che è tradizione del loro Paese bere molto: Finlandesi, Svedesi, Tedeschi, ovunque nel mondo si beve un sacco di alcool, e ogni posto dove vado sembra che sia “un’eccezione”, e che sia tradizione solo in quel Paese bere molto, in realtà sembra proprio che sia così ovunque…!

Sono giunto poi ad un altro punto molto significativo nel Viaggio: ho toccato, a Cape Byron, il punto più a Est dell’Australia:



Posso dunque dichiarare ufficialmente completata la missione Go-East e dare inizio alla nuova missione Go-DownUnder!

Lungo la strada verso Coffs Harbour mi sono fermato a Dorrigo dove c’è il più vecchio museo di treni del mondo, non ancora aperto però…

Ho poi trascorso 5 giorni vicino a Coffs Harbour, 20km entroterra, precisamente ad Upper Orara, dove amici di amici mi hanno gentilissimamente ospitato, trattandomi davvero come un loro figlio. Ricordate che avevo incontrato un gruppo di Australiani ad Almaty? Ecco, due di loro (Simon e Monica, di Coffs Harbour) sono ora in Marocco, dopo aver girato tutta l’Europa ed esser stati addirittura arrestati in Spagna… Tornano “a casa” attraverso l’Africa: arrivano in Sudafrica via terra e da lì spediscono le moto in Australia. Cain è tornato a casa, anche lui abita a Coffs Harbour, ci siamo incontrati, abbiam fatto un paio di cene e un picnic tutti assieme sabato scorso. Ad Almaty c’erano anche Frank, che ora è tornato a casa in Canada, e Adam, che prosegue il suo giro del mondo ed ora è in Chile. Assieme a loro, in Giappone, c’era anche Casey, che però ha fatto un incidente e non ha potuto proseguire il viaggio assieme agli altri. Questa storia ricorda molto quella di Cobra: infatti Casey si è rotto la spalla ad una settimana dalla partenza, ed è dapprima rimasto un mese in ospedale in Giappone, poi ha proseguito da solo girando tutto il Giappone per 3 mesi! Ed è proprio Casey che mi ha ospitato, a casa sua: un posto fantastico, sulla cima della collina, con vista oceano. Due persone eccezionali, lui e sua moglie: lui Ingegnere elettrico, ma con competenze ed esperienza infinite in tutti i campi, dalla meccanica all’informatica; lei artista, pittrice, cuoca, gentile e fantasiosa. Le storie che mi raccontava Casey la sera mi hanno lasciato davvero a bocca aperta. Sono diventato parte della famiglia in questi giorni, e rimarremo amici per sempre.

Ripartendo da Coffs, ho seguito il consiglio di Cain, e mi sono avventurato nell’entroterra del New South Wales, anziché percorrere la Pacific Highway verso Sud. Non appena si lasciano le strade principali, qui ci sono strade “sterrate” (gravel roads): ero un po’ spaventato nel percorrerle con tutto il carico che mi porto appresso, e con gomme stradali. Ma queste strade sono in ottime condizioni, sono ben battute, e non ci sono problemi a farle tenendo anche i 60 km/h.

Ho raggiunto a Taylors Arm il “Pub with No Beer”, a cui è stata anche dedicata una canzone, storico pub dove una volta la scarsità dei collegamenti non permetteva l’approvvigionamento di birra



e ho proseguito fino a Bellbrook, dove ho visto la “gallery” di due artisti, Peter e Rhonda, che da Sydney si sono spostati a vivere in mezzo alla natura, dove continuano a creare opere d’arte. Ho chiesto informazioni sulla strada per Armidale, che è indicata chiusa: “they are blasting”, mi hanno risposto al General Store.



Azz! Praticamente stanno facendo esplodere pezzi di roccia per sistemare la strada. Ce la farò a passare? Proviamo…

Costeggio il fiume Macleay e campeggio a Georges Junction, esattamente nel punto consigliato da Cain, dove lui campeggiava da ragazzo, quando era all’Università ad Armidale (dove le ragazze erano molto “easy”, dice…)

Il giorno successivo proseguo verso Armidale, ed esattamente presso lo Styx River incontro il punto con i lavori in corso: la parete sta franando e ci sono una gru e un paio di camion che stanno cercando di sistemare il tutto. I gentilissimi operai creano una rampa per farmi passare e mi scortano fino a fuori la zona lavori. Grazie mille! Avrei dovuto sennò girarmi e tornare indietro verso Kempsey.



Faccio una deviazione di 45+45 km fino a Point Lookout, il punto più alto del New England Natural Park, da cui in teoria si può ammirare un panorama stupendo e addirittura scorgere, in giornate serene, l’Oceano… sì…in giorni sereni però… quando sono arrivato io c’era un muro bianco di nebbia che non mi faceva neppure rendere conto di dove mi trovavo!

Proseguo quindi fino ad Armidale, mi fermo da McDonalds per controllare la posta, mi riaggancio alla Waterfalls Highway e mi fermo alle Apsley Falls, belle cascate poco lontano dalla strada principale. C’è anche lo spazio dove campeggiare, ma decido di proseguire ancora un po’.

Inizia a piovere, e ormai è tardi per arrivare a Port Macquarie, quindi mi fermo alle Tia Falls, altre belle cascate a 7km dalla strada principale. Qui l’area campeggio è meno curata, ma gratuita. Non è piacevole montare la tenda sotto la pioggia, ma mi offrono riparo due gentili campeggiatori, Tony e Chris, giunti dal West Australia con la loro roulotte. Dopo aver montato la tenda e mangiato qualcosa al volo, smette di piovere e mi intrattengo un’oretta a chiacchierare con Tony davanti al fuoco.

Questa mattina ho fatto una bella camminata di un’oretta fino a raggiungere il punto di osservazione più distante delle Tia Falls: davvero uno spettacolo.

E’ una bellissima giornata, e ho scritto queste righe in mezzo al bosco, al fresco, prima di ripartire.

Oggi sì che ci sarà una vista pazzesca da Point Lookout! Ma ormai non torno indietro di 150km…

Qua ci sono le formiche che fanno drifting! Davvero! Vi mostrero' il video!!



Ora riparto e vediamo se riesco finalmente a raggiungere Port Macquarie!

venerdì 14 gennaio 2011

antivirus

Guardando due giorni fa il sito del livetraffic del NewSouthWales (Stato dell'Australia dove mi trovo ora) le strade erano chiuse sia verso nord che verso sud...cavoli, mi ritrovavo bloccato! ...bloccato a Byron Bay ...beh...non è poi così male! ...a parte il fatto che è uno dei posti più costosi della East Coast, di certo è anche uno dei più famosi: per il surf (ma tanto piove...), per i locali, per la vita notturna, etc. E' pieno di backpackers da tutto il mondo, ho trovato americani, italiani, francesi, svedesi, svizzeri, inglesi, israeliani, di tutto. Sono quindi rimasto a Byron Bay un giorno più del previsto, così ho potuto provare per la prima volta in vita mia il surf... ma non c'è stato verso di prendere un'onda che sia una (non dico di salire in piedi sulla tavola eh...solo di prendere l'onda!). Il cielo era coperto, e sono stato solo un paio d'ore o poco più in spiaggia...ma incredibilmente mi sono scottato alle spalle! ma...se non c'era neppure il sole?!? cosa succede quando splende in cielo allora?
ieri poi ho deciso di muovere verso sud: erano indicati 4 punti dove la pacific highway era chiusa causa alluvione, tra Byron e Coffs Harbour, dove sono ora, quindi ho dovuto prendere una "deviazione" per strade più interne, più lunga di almeno 100km. Poco male: mi son goduto l'entroterra australiano, tratti di foresta pluviale, cascate, il museo ferroviario più grande al mondo (in allestimento).
Sono 7 mesi che son partito ormai.
Settimana prossima andrò verso sud. Sydney non sembra essere toccata dai disastri che ci sono in tutto il Paese: del Queensland non parlo nemmeno, ma pure in New South Wales e in Victoria ci sono alluvioni, e addirittura in Tasmania! Mentre nel sudovest dell'Autralia hanno a che fare con gli incendi causa siccità...
E in Brasile ci sono altre inondazioni, e altre ancora in Sri Lanka...
Ma cosa sta succedendo? ...
...Prendo a prestito l'interpretazione di Casey, il gentilissimo biker canadese-australiano che mi sta ospitando: madre natura sta cercando di sbarazzarsi dei virus che l'hanno intaccata...noi esseri umani...

mercoledì 5 gennaio 2011

finalmente!

ce n'e' voluto di tempo, ma finalmente sono di nuovo in sella alla mia moto!
l'ho ritirata un paio d'ore fa alla periferia sud di Brisbane, dopo un'enormita' di burocrazia da espletare, con relative tariffe, che raccontero' dettagliatamente nel mio prossimo post...
l'Australia e' stato di sicuro il posto con maggiori complicazioni per importare la moto (non direi problemi, perche' tutto e' andato liscio e bene, ma molte complicazioni di sicuro...), al secondo posto si classifica il Giappone.
E' stata una gioia rivedere la moto, sopra al carro attrezzi, che me l'ha portata dal porto! E' pulitissima, come nuova, infatti ha passato l'Ispezione doganale senza problemi. Ora devo ancora verificare se c'e' tutto, ma sembra non mancare nulla, ad un primo controllo. Il casco e' ok, le borse con i ricambi pure.
Ci sono voluti 23 giorni da quando l'ho lasciata al porto di Kawasaki. Sicuramente le festivita' natalizie hanno contribuito ad allungare l'attesa, qua a Brisbane, ma ormai e' fatta.
Ora sono a circa 25km a sud di Brisbane, couchsurfing.
Domani mi trovo in citta' con Ale, di Padova (Ale Monteforte, per chi lo conosce!) che e' qui' in working holidays, poi penso che andro' verso sud: Gold Coast, Byron Bay, Coffs Harbour...Sidney...
Gli allagamenti son arrivati quasi fino a qua, anche se non hanno toccato la Capitale del Queensland (Brisbane) e solo di striscio la citta' di Logan, dove mi trovo ora. Quindi, anche se avevo comunque gia' deciso cosi', andro' verso sud: e' insensato andare a nord verso Cairns e attraversare le zone alluvionate (ho visto al tg cartelli indicanti che i turisti non sono ben accetti in questi momenti...)
Ho visto che ci sarebbero molti lavoretti facili da trovare qua: tipo commesso in un convenience store, o bracciante in una delle tante fattorie. Solo che e' ovviamente richiesto un visto lavoro, o working-holiday, che io non ho, e anche se molti mi hanno detto che non e' assolutamente un problema, non me la sento di rischiare di farmi beccare come lavoratore in nero...a me, mi rispediscono a casa, con chissa' quale multa, e magari senza possibilita' di avere un nuovo visto di ingresso in Australia, e della moto che succede poi ???
a presto con i prossimi aggiornamenti...

sabato 1 gennaio 2011

Buon 2011 a tutti !!!

GRAZIEEEEEEEE!!!

Con l'occasione del mio primo post del 2011, dopo gli Auguri A TUTTI da 20mila km di distanza (per me 27mila...:-))
VORREI RINGRAZIARE AMICI E PARENTI: mi avete fatto una mega sorpresa! non me l'aspettavo davvero, grazie mille! Ho ricevuto una notifica di bonifico, con oggetto: BUON COMPLEANNO E BUON NATALE DA RICEVERAI LA LISTA VIA MAIL ;-)
cavoli, proprio una sorpresa graditissima e molto utile!!! un regalo perfetto direi!

Ora ringrazio brevemente tutti uno ad uno, nell'ordine della Lista ricevuta ieri!

- Cobra: mitico cobra, compagno di viaggio che sempre più mi manca con il passare del tempo, grazie per essermi sempre vicino, per la "presenza" virtuale, per l'incitamento, e per gli aiuti informatici. La mappa del Garmin dell'Australia è installata e funzionante. Grazie mille!

- Ely: ciao Ely! grazie del supporto, e del regalo! la tua presenza discreta ma costante mi ha accompagnato lungo tutto il mio viaggio. Ci si sente via skype!

- Botte: ciao Andre! come va?!? grazie mille! hai ancora il camper? Lo prenoto per un giro tutti assieme quando torno! Ci mangiamo 4 costiccine da qualche parte! ;-)

- Elika: ciao Erika! grazie millee! messa a posto la schiena? dai che poi vai a fare snowboard con il tuo uomo! Buon 2011!

- Chicca: ciao cugi! grazie mille davvero! per il regalone, per tutti gli sms, per le notizie da PD, per tutto, ciaooo!!!

- Zia Roberta: ciao zia RoooB! tutto bene? graaaazie mille! Buon 2011, Tanti Auguri per tutto!

- Zia Maria: ciao zia Mary, grazie mille del regalo, tanti tanti Auguri per un Felice 2011 !!!

- Marco Small: ciao Marco, grazie assai! Che si dice a Milano di questo 2011? un grosso Augurio per un 2011 pieno di soddisfazioni!

- Mimmo: ciao Domeeeee!!! ti ho visto in gran forma via skype da Tokyo, come va la botta alla testa...? grazie Mimmo! Buon Anno!!! 

- Il_Maiale: ciao Mattia, un sentito grazie from downunder, un pensiero davvero prezioso per me: il mondo ti accoglie ovunque a braccia aperte, ma poi una mano scende sempre al portafoglio... ciao, e tanti Auguri per tutto!

- Bea: ciao Bea! mia assidua lettrice! grazie per ogni singolo tuo commento al blog! tutti sempre graditissimi!  ciao e Tanti Auguri !!!

- Betta Mattiello: ciao Betta! Ma grazie! grazie per il regalo, grazie per i commenti alle foto su facebook,  Buon 2011 !!!

- Fury: ciao veciooooo!!! come stai?!? grazie mille! tien pronto il radicchio da treviso, che quando torno si fa na magnata tutti assieme! 1 abbraccio!

- Gibuss: ciao Gibus!!! sempre matto come al solito? grandisssssimo Gibus! grazie davvero, stame ben, salutami anche la 2CV! ;-)

- Ale Turkovic: ciao Ale, come butta a Trieste? dove hai passato il Capodanno? grazie per il supporto, e per il regalo! Tanti Auguri di Buon Anno!!!

- Max Maniero: ciao Max, come va? cavoli grazie mille!!! Tanti tantissimi Auguri per un grande 2011 !!! 

- Monica: grazie mille per il gradito regalo! Buon 2011! Tanti Auguri per tutto dall'altro emisfero!

- Haran Banjo: ciao Andrea, grazie per l'idea, per l'organizzazione, per la realizzazione di questo inaspettato regalo. Ti Auguro un felice 2011 !!!


Grazie di nuovo a tutti per il regalo, 
spero di trovare tempo, voglia e soprattutto connessione web per continuare a tenervi tutti aggiornati su questa mia lunga avventura.
Augurandovi nuovamente Buon Anno Nuovo, allego una panoramica dello scoccare del 2011 da SouthBank, il lungofiume sud di Brisbane. Ciao!!!
Christian













mercoledì 29 dicembre 2010

200

200 giorni - 200 days


oggi è il mio giorno numero 200 (DUECENTO!)
fa impressione a dirlo...
così tante persone incontrate, così tanti posti visti...

today it's my day number 200...
so many people met, so many places where I have been...


grazie a tutti coloro che mi sono stati vicini, anche da lontano,
con un supporto morale, con un sms, un'email, una chiacchierata in chat, qualunque cosa:
ogni contatto è stato per me importante, davvero.

thank You to everybody who has kept in touch with me, even from far far away...
any single contact has really been important for me.

martedì 28 dicembre 2010

Japan vs Australia

Here's go-east from Brisbane!

Sono dunque arrivato nella terra dei canguri, e ad accogliermi c'era...la pioggia! che cade quasi ininterrottamente da quando sono arrivato, la mattina del giorno di Natale. Quasi una beffa vedere indicato sulle targhe delle auto "Queensland - Sunshine State"...



La prima cosa che mi colpisce di questo Paese, mi spiace essere venale, sono i prezzi: letteralmente spaventosi. Ok che il dollaro australiano vede una crescita costante negli ultimi 5 anni nei confronti del dollaro americano, ok che siamo ai minimi storici del cambio (siamo al punto di pareggio: 1USD = 1 AUD) ma quì le cose stanno così: un mars costa 2,50$ - una qualsiasi bibita da mezzo litro (compresa l'acqua...) costa 3$ - un panino 8$, un gelato 7$, gli hotel della catena Formula1, che in Francia hanno camere a partire da 30euro, quì partono da 89$!!! noleggiare una bici costa 18$ all'ora (diciotto!!!) quando a Tokyo costava 200Yen (poco meno di 2euro) al giorno!

E io che mi lamentavo del Giappone...
almeno lì c'erano i "combini" con il reparto a 100Yen...
Sono Uscito dal supermercato con gli occhi sbarrati: sembra che tutto costi il doppio...

E pensare che la Lonely Planet dell'Australia, per esempio, è marcata 29 USD, 17 GBP, 49 AUD...al cambio attuale questi valori sono un pelino svarionati...

Per non parlare dei trasporti! Salgo sull'autobus, chiedo all'autista quant'è il biglietto, e mi dice "sei dollari"...come? sei dollari?!? ok, saranno quasi 20km per arrivare in centro, ma mi sembra fottutamente esagerato!

Io mi ero stupito dei 3500Yen al giorno per un parcheggio auto a Tokyo...quì a Brisbane vogliono 44dollari...

Poi ok cercando si trova anche il modo di spendere poco: dormendo in ostello (20$), mangiando al fast food (6$), comperando al factory outlet (t-shirt a 10$).



La seconda cosa che mi stupisce è l'inaccessibilità (gratuita...) a internet: se in Giappone era difficile (ma almeno negli ostelli, anche se solo lì, c'era free wi-fi), quì è letteralmente impossibile trovarlo! Gli internet point ci sono, ma costa 1,20 dollari al quarto d'ora collegarsi, così come dall'ostello! E questo è davvero un problema per me, che uso internet per tenermi in contatto con il mondo, e per cercare dove andare, dove dormire, etc.

In compenso ho trovato una scheda sim per il cellulare (finalmente, dopo giappone e corea dove sono stato per tre mesi senza!) che mi permette di chiamare a pochi soldi: stessa tariffa per i cellulari di tutto il mondo, 15 cent/minuto. E per i fissi solo 5cent/minuto! (+ 25 di scatto alla risposta) quindi posso chiamare casa dal cellulare spendendo meno di quanto non spendevo in italia...

La formalità giapponese quì lascia spazio all'easy-living: se i guidatori degli autobus in Giappone erano in giacca, cravatta e guanti bianchi, quì sono con le braghette corte, qualcuno anche con il cappello tipico australiano...
Hostess e Stewart della Jetstar con la polo...

Tutto però è rigidamente regolamentato: lo era anche in Giappone, ma lì qualche piccola trasgressione era tollerata. Quì ad esempio c'è divieto di campeggio libero, e sembra che siano severi nei controlli (quando Ture ha invece messo la tenda al Peace Memorial Park a Hiroshima e nessuno ha detto nulla...). Cioè: ho campeggiato ovunque dal Kazakistan fino a qua, e quì, nel sesto Paese più grande al mondo per estensione (di fatto un continente intero), non si può campeggiare...mah...

Ho come una sensazione di poca libertà...si vedono questi armadi di poliziotti passeggiare in coppia per le strade, ti ispirano la certezza che se c'è qualcosa che non va non te la fanno passare liscia...in Giappone invece sembravano aver paura di fermarti, spaventatissimi dal non saper parlare in inglese...

I parcheggi moto ci sono, ovviamente tutti a pagamento, ma non si capisce come fare a pagare, o almeno io non l'ho ancora capito... poco male, per ora, visto che sono ancora a piedi purtroppo... Era programmato che dovevo prendere l'autobus per qualche giorno, ok, il problema è che non so ancora assolutamente nulla della mia moto! L'Agenzia che devo contattare per recuperare la moto è ancora chiusa per vacanze di Natale, riapre domani; la dogana riapre dopodomani!!! Mi sa che il Capodanno me lo devo purtroppo passare "a piedi"...

Le dimensioni dell'Australia mi sono state ricordate quando sono andato in libreria a cercare una mappa: la più dettagliata che ho trovato è in scala 1:4.000.000
Ma se la Russia era in scala 1:2.000.000 ed era già una scala esagerata!

La terza cosa che mi stupisce è la lingua: a parte ovviamente l'accento, che è diverso sia da quello inglese che da quello americano, quì hanno uno slang tutto loro. Ma così ricco di termini che è come una nuova lingua da imparare! quì ne vanno ovviamente orgogliosi, hanno magliette e libri sull'"Aussie Lingo"...



Ad esempio: la risposta a Thank You quì è "No worries".

Per le strade si vede multietnicità: sembianze orientali, occidentali, indiane, davvero di tutto. Rivedo gente di colore dopo non so quanto, dalla Turchia mi sa, o addirittura dall'Italia...

Le case sono anche qua tutte in legno, anche se l'architettura è completamente diversa da quella giapponese, e più simile a quella americana.

Si rivedono i cestini! grandi, per le strade. In Giappone erano introvabili! eppure lì era tutto pulito, nessuna carta per terra, nulla... Invece quì c'è sporcizia, si vede per terra, si "sente" pure, vicino alle fermate degli autobus, sulle panchine, etc.
Com'è possibile che dove non ci son cestini sia tutto pulito e dove ci sono sia sporco per terra?...non dovrebbe essere il contrario?...mah...forse dovremmo farci un esame di coscienza, anche pensando all'italia, ciascuno di noi...



La città di Brisbane è un grosso centro commerciale: il "centro" è di fatto un grande department store di non so quanti livelli, tutto attorno al quale le vie (disposte a "scacchiera") sono un continuum di negozi e ristoranti. Le piazze e gli edifici "storici" sono diversi da quelli a cui siamo abituati in Europa: si vede che hanno una storia "recente"...



Ora mi trovo nella State Library, unico posto dove posso scroccare internet per un po'...



Chissà quando potrò risalire in sella alla mia moto (sperando che smetta pure di piovere...) e riacquisire la sensazione di libertà per ora perduta...spero presto!

venerdì 17 dicembre 2010

L'avevo già scritto?...

Non mi ricordo se l’ho già scritto, ma qua vendono frutta e verdura “al pezzo”. Non a peso! Anche in Corea. Le mele sono tutte grandi uguali, spesso confezionate una ad una in una specie di cestino di polistirolo, le carote pure: tutte uguali. Kiwi, banane, non si pesa nulla. C’è un costo “al pezzo”. Che è elevato! Una mela costa un euro. È bella grossa, per carità, ma mi sembra che da noi ne vengano almeno due, o anche 3 con un euro, o sbaglio? Molte cose qui sarebbero “proporzionate” economicamente con il cambio euro/yen di un anno fa: le brioches costano mediamente 150yen, i biglietti dell’autobus 200yen, etc. Se con un euro si avevano 150 yen, come l’anno scorso, la cosa era sensata, ma così, con il cambio a 110, tutto sembra un po’ più caro. Per me che vengo con gli euro! Ma per loro, che guadagnano sempre in yen, non cambia nulla! Ad esempio mi dicevano che le Ducati costano sempre uguali, come l’anno scorso (sempre care, cmq…) Ma allora questo 30% sul cambio chi ce lo guadagna? La Ducati? I concessionari?

Qui guadagnano nettamente di più che da noi in Italia. Se vengono in Europa con lo yen adesso possono spendere… Mi dicevano che un nuovo assunto, sui 20 anni, prende circa 220mila yen, che son 2000 euro, e una persona di 30 anni prende circa 300mila yen, che sono 2700 euro circa… Da noi siamo a circa metà di queste cifre mi sa…

Al supermercato ci sono un sacco di piatti pronti, preconfezionati; fatti in giornata, ok, ma sono in confezioni assolutamente non sottovuoto, non sigillate, e questi prodotti non sono in frigo, ma esposti su tavolini o espositori a scaffale. Hanno la data e l’ora di produzione, e la scadenza è posta 10 ore dopo la produzione: e quello che non viene venduto? Si butta? Penso di sì, perché ci sono spesso offerte alla sera, di quello che sta per “scadere”, e comunque tengono costantemente monitorata la situazione, e cucinano solamente quello che manca dagli scaffali. Ci sono anche molte cose belle esposte all’aria, senza nessun “riparo” dal pubblico, sia le brioches che le cotolette impanate e fritte: sono esposte su dei vassoi nel bel mezzo dei corridoi dei supermercati, la gente si prende quello che vuole con delle pinzette e l’infila in sacchettini di plastica. Da noi non si vedono queste cose, da nessuna parte. Mi sa che per quanto riguarda l’igiene siamo tra i Paesi più avanti al mondo. Da noi tutto è esposto in frigoriferi, non direttamente a contatto del pubblico ma dietro i banconi, a meno che non sia confezionato, e tutto viene servito dagli “addetti al banco”. Da noi ci sono le tovaglie ai ristoranti, mentre qua, e in molti dei Paesi che ho attraversato (ma basta anche solo andar fuori confine in Francia…) le posate vengono messe direttamente sul tavolo… Poi hanno però all’ingresso di tutti i locali i dispenser di igienizzante per mani, e molti girano con la mascherina… contraddizioni che ci sono qua, noi ne avremo delle altre, di sicuro…

Le case giapponesi non hanno il riscaldamento, nessuna. E ne ho passate tante io in questi due mesi, di case… Solamente una ce l’aveva, in realtà: quella di Harry, ai piedi del monte Fuji. Ma in quartiere “in”, bellissimo, costruito da americani: infatti aveva il riscaldamento centralizzato ad aria calda, con bocchette convettive. Ma i radiatori come da noi non li vedo dalla Russia…

I giapponesi non si riscaldano, fondamentalmente. O meglio, usano un sacco di apparecchiature, ma le case non sono mai calde come da noi, o lo sono in maniera molto irregolare… Usano fondamentalmente le pompe di calore dei climatizzatori. E prima? I clima ci sono mica da tanto… Hanno delle stufette a kerosene nella stanza principale, dove si mangia. Queste sono anche supertecnologiche e completamente automatiche, non fanno assolutamente odore (o quasi…) però comunque si mangiano il tuo ossigeno nella stanza! E credo creino comunque umidità, trattandosi di combustione di idrocarburi… Oppure hanno il Kotatsu, tavolino elettrico (una volta a carbone) attorno al quale si riuniscono i membri della famiglia, seduti attorno a questo basso tavolo con una coperta sopra le gambe, riscaldata. Ci sono anche delle specie di coperte elettriche da pavimento, una sorta di riscaldamento a pavimento localizzato, ma a corrente…

Ci sono poi le vocine sul treno: che ti dicono di spegnere il cellulare in prossimità dei posti prioritari (per anziani e donne in cinta), che ti dicono di stare attento perché il treno potrebbe avere degli scuotimenti! che ti ricordano di non dimenticarti nulla sulla carrozza (beh, questo però mi serve sempre…). E delle scritte, sugli schermi, che dicono che si è in uno stato di all’erta, che bisogna comunicare alle autorità se si vede quasiasi cosa di sospetto…

In ogni caso questo Giappone mi stupisce per questo bel tempo che c’è ancora: nonostante stia giustamente iniziando a far freddo (questa notte siamo andati sotto zero) di giorno c’è un sole splendente, anche oggi. Che riscalda la giornata e gli animi, ma che scende purtroppo alle 4 del pomeriggio… Qui siamo a 35 gradi di latitudine nord, la stessa di Lampedusa per capirci…, quindi giustamente fa un po’ più bel tempo rispetto alle nebbie padane a cui sono abituato io…

Non ho ancora deciso nulla per l’aereo: vorrei visitare il Palazzo Imperiale, aperto durante l’anno solo il giorno del Compleanno dell’Imperatore, che è il 23 dicembre. E non so se passare il Natale in Giappone o in Corea. In Giappone non ho nessuno con cui passarlo, perché Paco è fuori il weekend con amici coreani. In Australia tanto meno.

Ma in Australia posso passarlo in spiaggia a prendere il sole almeno…