domenica 18 luglio 2010

Relax @ Tashkent

17/07/2010

Oggi me ne sono rimasto qua a casa di Airat, ho dormito un po’ di più, ho fatto colazione, preparatami gentilmente dal maggiordomo, Rasshoum.

Rasshoum ha 50 anni, sono 10 anni che lavora qua a casa di Airat. Si occupa della proprietà, tiene in ordine la casa, le galline, il giardino, la piscina, fa da mangiare, si occupa dei cani, etc. Ha 4 figlie, e 6 nipoti, che vivono nella sua città natale, Mangit, nell’Uzbekistan dell’ovest. Comunico con lui a parole singole, usando il vocabolario di russo. Non gli son riuscito ancora a chiedere ogni quanto tempo vede la sua famiglia… Ci sono 3 cani: un “pastore europeo” e un “central asian shipper”, ma a me sembrano un incrocio tra un alano e un leone…sono enormi, e grossi… sembrano però mansueti, non mi hanno ancora attaccato, solo litri di sbava… Il problema è che il bianco, il pastore centro asiatico, che Airat possiede da anni, ha attaccato la settimana scorsa il nero, King, che invece ha dallo scorso autunno, non ho capito se per giocare, o se per il cibo… e gli ha massacrato una gamba, quindi ora Airat è costretto a fargli due iniezioni di antibiotico e due medicazioni al giorno… Ah, dimenticavo, c’è anche il piccoletto, che ho visto di sfuggita. E un gatto. Che pare abbastanza malridotto…poveretto…chissà quante ne passa con sti cani!

Oggi ho fatto due vasche in piscina (lunga 10m, quindi non mi son molto sprecato…) ho ripassato un po’ di russo (mi sarò portato dietro il libro per 10.000km per qualcosa…) ho preso mezz’oretta il sole a bordo piscina. Poi nel pomeriggio sono arrivati due amici di Airat, hanno fatto due tuffi in piscina, e si son messi a cucinare il piatto tipico uzbeko, “dimliamà”. Ci tengono a dire che non usano né olio né acqua, solo verdure e carne, e cottura lenta. Intanto il livello della bottiglia di vodka scende… Sono simpatici, si mettono a giocare a Backgammon (con delle regole leggermente diverse da quelle a cui sono abituato) e poi mi fanno fare una partita; lo chiamano “nardin” in russo e “sheshmesh” in arabo. La cena è pronta, si mangia tutti assieme sullo stesso piatto, al centro del tavolo, come ho visto che sono soliti fare qua in Uzbekistan. Si beve vodka (loro), io voda (vadà-acqua). Mi fa sorridere che ci sia solo una lettera che contraddistingue queste due bevande… Ben presto Baktior diventa alticcio, non si regge sulla sedia, prova ad alzarsi ma cade. La scena si ripete, chiede il mio aiuto e quello degli altri, ma continua a bere… Suda, secondo me si vede che sta male, eppure mi dicono che è normale quando è ubriaco, non è normale quando non lo è… Gli continuano a cadere i pantaloni, che gli sono larghi, e se la fa pure addosso; io non ho mai capito perché un uomo si debba ridurre così, ma qua mi fermo, perché non voglio criticare, succede a migliaia (o milioni?…) di ragazzi ogni fine settimana anche in Italia… e poi forse, non partecipando alle brindate di gruppo, mi perdo anch’io qualcosa delle tradizioni delle varie parti del mondo…

Avevo detto a Shaxboz, il ragazzo di ieri, il teenager che studia alla Scuola Internazionale di Tashkent, che saremmo andati assieme all’AquaPark, domani (domenica), ma mi sa che non ci andrò (ora gli scrivo un messaggio), perchè sarebbe una stancata, invece domani è (già!!) il mio ultimo giorno relax, perchè poi lunedì dovrò andare all’ambasciata mongola, e poi dovrò cercare un posto per il cambio olio… mi hanno detto che c’è un bikers club qui a Tashkent, dove mi converrebbe andare per chiedere consigli, magari ci andrò domani sera…      

Ieri sera poi, a casa degli amici di Airat, sono stato l’ospite d’onore: loro simpaticissimi, il padrone di casa (Ilia) sa benissimo l’inglese, è un ragazzo, avrà 35 anni, è sposato con una ragazza rumena, Francesca, che lo sa ancora meglio. Hanno una bellissima bimba. Mi hanno chiesto se ho informato l’ambasciata che sono a Tashkent. Ho detto di no. Loro sono amici dell’ambasciatore italiano (che però è in fase di passaggio di consegne…), mi ha detto Ilia che ci gioca a calcio assieme ogni venerdì. Insomma, c’era un proiettore che mi aspettava, ho collegato il laptop di cobra e ho mostrato le foto e i video del mio viaggio ai presenti. Ilia traduceva dall’inglese al russo ai bambini, curiosissimi di vedere le foto, ma che dopo un po’ si sono addormentati sulle panchine. La conversazione poi è continuata con Mark e Francesca. Le scuole private sono vietate qui, ma loro insegnano in inglese nel loro giardino ai loro figli, a quelli dei vicini e degli amici (anche alle figlie di Airat). Sono proprio delle brave persone, mi ha fatto piacere passare la serata con loro. Ci scambiamo gli indirizzi email, e torno a casa con Airat. Sono cotto.

4 commenti:

  1. Ue Cristian, sta tento che al posto dell'olio non ti mettano la vodka! Buona continuazione, ciaooo

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  2. http://www.facebook.com/photo_search.php?oid=129426243764744&view=user#!/group.php?gid=129426243764744

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  3. Cugiiiiiii.....mi sei diventato una celebrità da quelle parti!!!!! Che orgoglio ke mi dai....sempre più convinta che tu sia un Grande,il "Vale" dei viaggi x la straordinarietà di emozioni che ci fai vivere con i tuoi racconti e foto....avanti sempre fino alla meta! Tanti baci da via Foscolo 16....questa sì che la trovi col Garmin!!!!ah ah ah

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  4. Finalmente puoi dire di essere un pò in ferie adesso dai!!! villa con sauna e piscina!! figo figo fai bene a rimanere lì e ricaricare le forze...
    Io intanto posso vantarmi di essere la sorella di una celebrità??!! :-)
    Silvia

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